Chiariamo subito una cosa: io amo i musical. Credo che sia cinema puro. E prima o poi dobbiamo abbandonare l’idea che il musical sia un genere cinematografico. I film musicali racchiudono i vari generi: dalla commedia al melodramma, fino alla fantascienza e al western.
Facciamo qualche esempio: Sette spose per sette fratelli di Stanley Donen è un’opera di frontiera che sostituisce le scazzottate e le sparatorie con i balli e i canti; e poi via con le commedie musicali che al posto delle gag comiche propongono scatenati balletti senza dimenticare lungometraggi come, giusto per fare un titolo, West Side Story di Robert Wise e Jerome Robins, lungo melodramma shakespeariano, che ci propone, in maniera molto più convincente di un Romeo+Juliette di Baz Luhrmann, splendide canzoni e sensuali corpi da ballo al posto di scene madri.
Infine, non possiamo che essere d’accordo con Franco La Polla, il quale considera 2001 Odissea nello spazio di Kubrick un film musicale piuttosto che un’opera di fantascienza. Giusto per citare un vero capolavoro.
Allora che c’è che non va in pellicole come Nine? I vari Minnelli e Donen, anche se mettevano su spettacoli di teatro, quando giravano le loro pellicole dimenticavano il palcoscenico e usavano la macchina da presa come l’occhio dello spettatore, creando così un mondo che assomiglia al nostro ma in verità è assolutamente fantastico ed astratto. I registi americani delle ultime generazioni preferiscono invece sfruttare la bellezza delle musiche e gli elaborati balletti piuttosto che curare l’inquadratura e il racconto attraverso le immagini. Immagini che per quanto splendide diventano teatro filmato più vicino ai tableaux vivants (senza l’inventiva di un Lars Von Trier) piuttosto che a un film meta-teatrale, come lo splendido Les Girls di George Cukor.
In particolare, Rob Marshall è un regista che avrebbe voluto essere come Bob Fosse, il regista di Cabaret, nei suoi momenti migliori ma lo è purtroppo nei suoi momenti peggiori. Già con Chicago si era misurato con qualcosa che puzzava di musical da palcoscenico lontano mille miglia, ma con Nine ha toccato il fondo. Mentre Chicago ci proponeva una storia tipicamente americana che al cinema si era vista una sola volta negli anni ‘40 con un film bello ma non memorabile come Roxy Hart-Condannatemi se vi riesce, la storia di Nine brulica di convenzioni.
Credete che il magico mondo felliniano di 8 ½ avesse bisogno dei frou frou e delle pailletes di Broadway? E che l’onirismo già particolarmente musicale del maestro riminese avesse bisogno di essere cosi esplicitato? Ammettiamo che alcuni temi musicali siano accattivanti, le coreografie riciclano però quelle alla Bob Fosse già tradotte in immagini, ma molto meglio, come avvenne per Sweet Charity, film tratto da Le notti di Cabiria che grazie al carisma di Shirley McLane (e di Gwen Verdon nella versione teatrale) divenne un musical più unico che raro.
Ma Rob Marshall è tutt’ altra cosa. Insomma, è più vicino Franco Zeffirelli piuttosto al grande Federico. Dopo Raul Julia, Antonio Banderas e John Stamos il fascino latino di Guido Contini viene espresso da Daniel Day Lewis. Mi dispiace ma nonostante la bravura Lewis sta a Mastroianni come Roberto Benigni sta a Buster Keaton.
Peggio il resto del cast: Marion Cotillard, già Edith Piaf, canta bene ma chiacchiera troppo in confronto alla silenziosa e timida Luisa di Anouk Aimée, Penelope Cruz, Sandra Milo (inutile commentare) e poi Nicole Kidman nella parte che fu di Claudia Cardinale. Infine, la donna (quasi) perfetta interpretata da una donna che ha costruito la sua immagine attraverso un piano strategico invidiabile. Last but not least, Sophia Loren: Ormai inespressiva, ci domandiamo cosa c’entri col musical?
Purtroppo lei è l’unico vero tocco italiano e anche quello più lontano possibile dall’universo del maestro.
©CultFrame 01/2010
TRAMA
Il regista teatrale Guido Contini è in crisi per via del suo rapporto con le donne della sua vita, la moglie Luisa, l’amante Carla, la sua musa Claudia e la defunta madre, che un giorno gli appare sotto forma di fantasma. L’uomo così inizia a ripercorre la sua vita attraverso una serie di episodi onirici e fughe psicoanalitiche…
CREDITI
Titolo originale: Nine / Regia: Rob Marshall / Sceneggiatura: Anthony Minghella, Michael Tolkin / Interpreti: Daniel Day-Lewis, Penélope Cruz, Sandro Dori, Marion Cotillard, Sophia Loren, Kate Hudson, Nicole Kidman, Stacy Ferguson, Judi Dench / Montaggio: Claire Simpson, Wyatt Smith / Musica: Maury Yeston /Produzione: Lucamar Productions, Relativity Media, The Weinstein Company / Distribuzione: 01 / USA, 2009 / Durata: 120 minuti
LINK
Sito ufficiale del film Nine di Rob Marshall
Il trailer del film Nine di Rob Marshall
Filmografia di Rob Marshall
01 Distribution