Tempo di morire. Ricordi, riflessioni, aneddoti. Un libro di Krzysztof Zanussi

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

krzysztof_zanussi-tempo_di_morire“Tutto quello che faccio è direttamente legato (o, forse limitato) alle mie esperienze personali”. A pronunciare questa frase emblematica è stato nel 1980 il regista polacco, di lontane origini italiane, Krzysztof Zanussi. Si tratta di un brevissimo estratto di uno dei non molti testi scritti nel corso degli anni sulla figura di questo cineasta che continua a mantenere con l’Italia un legame decisamente stretto, a cominciare dall’uso praticamente perfetto della lingua dei suoi avi che dal Friuli si trasferirono in Polonia. Il testo in questione è il Castoro che trenta anni fa Paolo D’Agostini scrisse, sul periodo che andava dal 1958 al 1980, appunto.
Come già detto, nel nostro paese non è facile rintracciare altri volumi che affrontano la carriera di questo autore, così lo stesso Zanussi ha pensato, con l’ausilio della casa editrice Spirali, di pubblicare un’autobiografia.
Tempo di morire, questo il titolo (che allude a una frase dell’attore polacco Jerzy Leszczyński), è un libro che si legge con interesse e agilità. A dispetto delle quasi quattrocento pagine che lo compongono, risulta un libro per nulla pesante. Innumerevoli sono gli spunti biografici che sono stati messi in campo dallo stesso Zanussi. Il racconto è fluido, e la prosa seppur perfetta appare per certi versi confidenziale.

L’autore de La struttura del cristallo ha avuto modo di elaborare un racconto, dai tratti anche avvincenti. La sua è una vicenda di “ragazzo prodigio”, passato dalla ricerca scientifica, la Fisica, alla ricerca intellettuale più ampia, la Filosofia e anche attraverso vicissitudini affrontate nel periodo dedicato agli studi di cinema. Tali interessi, che hanno poi generato un percorso ancora non interrotto, sono riscontrabili con chiarezza nella sua filmografia, sempre caratterizzata dal desiderio di approfondimento, dal rigore dello stile, e da un innato senso di ricerca caratterizzato da un’impostazione creativa sempre lucida e priva di orpelli.
Il racconto della sua vita scorre così, pagina dopo pagina, in modo assolutamente nitido, tra aneddoti, ricordi, analisi dei passaggi più importanti della sua condizione umana. Il tutto condito da una certa ironia, che di fatto rappresenta uno degli elementi ritornanti di tutta l’opera.
Per chiunque voglia approfondire la conoscenza del lavoro di questo cineasta che ha attraversato l’era comunista, nonché quella post-sovietica, quella fornita da Tempo di morire è un’occasione significativa. Viene fuori da questo autoritratto, una figura molto attenta ai temi dell’etica e della giustizia umana, alla questione della relazione non sempre fluida tra scienza e religione/fede e alla difficile, quanto necessaria e positiva, connessione tra culture diverse.

©CultFrame 02/2010


CREDITI

Titolo: Tempo di morire. Ricordi, riflessioni, aneddoti / Autore: Krzysztof Zanussi / Editore: Spirali, 2009 (prima edizione polacca 1997) / 386 Pagine / Prezzo: 25,00 euro / ISBN: 978-88-7770-870-0

LINK
CULTFRAME. Il sole nero. Intervista a Krzysztof Zanussi
Filmografia di Krzysztof Zanussi

INDICE DEL LIBRO
Il titolo di questo libro / La conquista del mondo / Vita di famiglia / Azzardo e possibilità / Viaggi esotici / La terra della grande promessa / Non tutto il male… / Detti /
La muleta e altre mosse / I ricordi e le maschere / Cose della vita / Una frase del dialogo / Da dove trae i suoi temi? / Fantasmi / I grandi di questo mondo / Discorsi / Il sogno americano / La politica / Avventura con il Papa / Barbablù / Melpomene / Le altre muse / La fede / Il passato è finito
Filmografia / Premi (selezione) / Produzioni teatrali

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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