È sorprendente la poca immaginazione che afflige il cinema post-cataclismico: che si tratti di olocausto nucleare, di surriscaldamento globale, o di devastazione aliena, l’estetica del sopravvissuto è ancora ferma alle mises poorpunk ed ai veicoli bricolage di Mad Max. Proprio per questo attendevamo di vedere The Road, di John Hillcoat, tratto dall’apocalittico romanzo di Cormac McCarthy e mai distribuito, al contrario di questo Codice Genesi (ma tradurre semplicemente Il Libro di Eli pareva brutto?), forte di protagonista ed antagonista superstar e di quella virulenza teocon che oggi sembra andare di gran moda.
Crociato postatomico e laconico, Washington si aggira indeciso tra l’ascetismo e il massacro nel solito scenario polveroso e deprimente, reso molto bene dalla potenza digitale della macchina da presa “Red One” che consente ai fratelli Hughes un’estrema agilità di movimenti che, peraltro, non viene sfruttata, se non per pompose inquadrature “superomistiche” dell’uomo della provvidenza, dal basso verso l’alto, mentre si staglia contro il tramonto nucleare, o strettissime sull’espressione volitiva mentre incede contro il male. Personificazione del cristianesimo combattente, Eli salva i giusti e scanna gli empi, viaggia verso ovest (il cristiano Occidente in contrapposizione all’Oriente pagano) recitando versetti della Bibbia e inculcando precetti edificanti a suon di mazzate.
I fratelli registi dimostrano di saper girare le sequenze d’azione, lasciano campo libero a Gary Oldman che gigioneggia da par suo con l’ennesimo gustoso villain, ma paiono incapaci di conferire robustezza alla narrazione che rimane sfilacciata ed inconsistente. Così, dopo un incipit intrigante, assistiamo desolati alla deriva messianica introdotta dalla doppia dissolvenza tra il faccione di Washington ed il cielo finalmente sereno, ed alla susseguente catechizzazione dei reprobi che bivaccano al saloon del paese, bevono, giocano e trombano e paiono decisamente più appagati del “picchiatore di dio”.
L’ambientazione ed il taglio western sarebbero pure divertenti e indovinati se gli autori non si prendessero tanto sul serio, se non insistessero su un’idea di catechesi violenta davvero intollerabile, almeno per noi europei.
Un finale sbrigativo ci regala però alcuni momenti strepitosi, dalla citazione di Furia Cieca (Noyce, 1989), alla palingenesi della stampa che riparte dalla Bibbia, fino all’indicazione politicamente corretta della posizione in libreria del volume fresco di stampa: esattamente tra la Torah ed il Corano. Amen.
©CultFrame 03/2010
TRAMA
Il mondo è stato distrutto da un evento apocalittico e la razza umana è in grave pericolo. Solo un uomo, il nomade Eli, grazie ad un profetico libro è in grado di salvare tutti gli esseri umani, ma per farlo deve proteggere a tutti i costi il sacro testo.
CREDITI
Titolo: Codice Genesi / Titolo originale: The Book of Eli / Regìa: Albert Hughes, Allen Hughes / Sceneggiatura: Gary Whitta / Fotografia: Don Burgess / Montaggio: Cindy Mollo / Scenografia: Gae S. Buckley / Musica: Atticus Ross / Interpreti principali: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Michael Gambon, Jennifer Beals, Ray Stevenson / Produzione: Silver Pictures, Dark Castle Entertainment / Distribuzione: 01 Distribution / Paese: U.S.A., 2010 / Durata: 117 minuti
LINK
Sito ufficiale del film The Book of Eli (Codice Genesi) di Albert e Allen Hughes
Sito italiano del film Codice Genesi di Albert e Allen Hughes
Filmografia di Albert Hughes
Filmografia di Allen Hughes
01 Distribution