Bisogna dire subito che Revanche è un film che fa onore al cinema europeo. Anzi, vi dirò di più, Revanche riprende la gloriosa tradizione di quel cinema che dietro la facciata del genere, il noir in questo caso, riesce attraverso uno stile volto alla semplicità e alla chiarezza ad emozionarci con lucidità e cura formale. Una qualità, questa, oggi rara ma che nel cinema di ieri c’era, eccome.
Scritto, prodotto e diretto da Götz Spielmann (scrittore e regista per cinema, televisione, teatro e fondatore di una propria società di produzione), oltre alla candidatura all’Oscar 2009, come miglior film straniero, Revanche ha ottenuto numerosi premi in diversi festival internazionali.
Il punto di vista di Spielmann è esistenzialista; ritiene che ci sia un senso anche casuale nello scorrere degli accadimenti e dell’esistenza, tra prospettive cupe e forme di ottimismo, senza lieto fine.
Al centro del racconto c’è Alex, uomo del sottobosco criminale che vuole fuggire con una ragazza spogliarellista dopo una rapina in banca e che, però, finisce tragicamente. E dopo questa tragedia, il tarlo della vendetta s’impossesserà di lui.
Revanche è un film caratterizzato da un movimento interno alle inquadrature. Le immagini comunicano un senso di vuoto e freddezza veramente superbo. L’opera di Spielmann è un noir intimista ed esistenzialista che vuole ragionare, tra i suoi mille (e snervanti) silenzi, sul peccato, la vendetta, il senso di responsabilità che affligge ogni essere umano. Lo fa con uno sguardo amaro attraverso cui ci si specchia, ci si osserva, ci si perde verso il nulla (e in ciò, finalmente, l’ambientazione di campagna non è tanto dissimile da quella della città), ci si districa tra mille pensieri nella grigia quotidianità della soffocante miseria esistenziale dei personaggi, verso i quali il regista mostra la giusta e provata compassione, quasi cristologica.
Revanche è un buon esempio di rivisitazione moderna del cinema nero e dei suoi temi classici, come ad esempio il doppio. Ma non solo. Tra il poliziotto e il delinquente si instaura un gioco di rispecchiamenti senza compiacimenti; e poi il contrasto tra realtà urbana e natura (“in città si diventa farabutti o arroganti” dice il nonno citando Sterling Hayden di Giungla d’asfalto), l’azione criminosa come destino, fuga, espiazione della colpa e, infine, vendetta.
In Revanche non c’è alcun lieto fine. Non ci sono teorie esposte e gridate. Non c’é musica. Solo il suono metallico e irritante della sega circolare che rompe il silenzio della natura. Una natura che pulsa di un’energia misteriosa e vitale che grazie ad un gruppo d’interpreti adeguati trasmette un enorme disagio. Un disagio quotidiano.
©CultFrame 03/2010
TRAMA
Austria. Alex vive nei dintorni di Vienna e lavora per Konecny, tenutario di un bordello. Deciso a cambiar vita e a portare con sé Tamara, una prostituta ucraina con cui ha una relazione di nascosto da Konecny, Alex organizza una rapina per racimolare i soldi necessari. Il colpo non presenta ostacoli ma al momento della fuga interviene un poliziotto, Robert, e le cose si mettono al peggio. Rimasto solo, Alex trova rifugio presso la fattoria di suo nonno, ma la disperazione per i recenti avvenimenti e l’odio per Robert crescono sempre più con il passare del tempo. Finché, un giorno, Alex incontra Susan, la moglie di Robert…
CREDITI
Titolo: Revanche – Ti ucciderò / Titolo originale: Revanche / Regia: Götz Spielmann / Sceneggiatura: Götz Spielmann / Interpreti: Johannes Krisch, Irina Potapenko, Andreas Lust, Ursula Strauss, Hannes Thanheiser, Hanno Poschl, Toni Slama, Magdalena Kropiunig, Elisabetha Pejcinoska, Aniko Bärkanyi, Annamaria Haytö / Montaggio:Karina Ressler / Fotografia: : Martin Gschlacht / Produzione: Prisma film- und Fernsehproduktion, Spielmannfilm / Distribuzione: Fandango / Paese: Austria 2008 / Durata: 121 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Revance – Ti ucciderò di Götz Spielmann
Filmografia di Götz Spielmann