Ci sono realtà sconosciute ai più; modelli di impegno e di civiltà che non godono di alcuna pubblicità e che, invece, dovrebbero fungere da esempi di miglioramento sociale e non solo. È il caso di Celio Azzurro, una piccola scuola materna nel centro di Roma che rappresenta la possibilità concerta di un dialogo tra le culture.
Nato nel 1990 da un gruppo di maestri che hanno creduto, e continuano a credere, fortemente in questo progetto, Celio Azzurro è il primo centro multiculturale nel nostro Paese che accoglie bambini stranieri in età prescolare. Attualmente questa scuola ospita 45 piccoli, tra i 3 e i 5, anni appartenenti a 32 nazionalità diverse: un microcosmo in cui convivono – con l’assoluta e gioiosa democrazia dei bambini – abitudini, culture e religioni diverse.
Edoardo Winspeare ha seguito per un anno il lavoro dei maestri di questa scuola, cogliendoli nei loro gesti quotidiani, nelle attività svolte con i piccoli e negli incontri con i genitori. Suddividendo la narrazione nel periodo delle quattro stagioni, il regista ha raccontato una piccola grande storia che attinge la sua forza dall’autenticità del reale. Un documentario-gioiello estremamente interessante, in cui si ride e, a tratti, ci si commuove con la naturalezza del quotidiano.
La dedizione con la quale i maestri, differenti per età e formazione, si dedicano all’attività di Celio Azzurro è straordinaria. Un progetto che vive di difficoltà e che lotta, ancora oggi, contro la diffidenza e contro il disinteresse delle istituzioni ma che mai, grazie alla forza di volontà di chi vi opera, ha ceduto a questo peso. Winspeare, filmando, restituisce intatta la forza di questo impegno, assorbendo, in ogni immagine, la passione autentica dei maestri, il coinvolgimento dei genitori, la serenità dei bambini, stimolati – nella crescita e nel pensiero- da un modello didattico volto a sviluppare la creatività, la fantasia e la scoperta del mondo dell’altro.
Se è vero che “i bambini ci guardano”, quel che vedono i piccoli di Celio Azzurro è un universo fatto di tanti colori diversi, dove i personaggi delle favole o delle leggende bussano alla porta e si fanno reali per loro ed è quello che Winspeare ci mostra in Sotto il Celio Azzurro: lo sguardo dei più piccoli e, attraverso di esso, la possibilità che qualcosa, qui, possa essere migliore. Lontano da ogni retorica, il documentario del regista salentino racconta senza esprimere giudizi e lascia che siano le immagini a parlare e a rappresentare il senso concreto di un impegno fatto di sacrificio, sì, ma anche di un’incrollabile volontà.
Il lavoro di tutti i giorni diventa una sorta di “missione” per gli educatori della scuola che si adoperano per piccoli e coinvolgono i grandi, stimolando i genitori a tornare un po’ bambini per far vedere ai figli che anche loro, nonostante qualche capello bianco, sanno vivere l’infanzia. Tra curiosità, fantasia e realtà la telecamera di Winspeare ci porta nel mondo di Celio Azzurro mostrandolo per quello che è: non un film ma un’opportunità, quella che un’educazione civile e multiculturale.
© CultFrame – Punto di Svista 05/2010
TRAMA
Il racconto, suddiviso in quattro stagioni, del lavoro in una scuola romana molto particolare: Celio Azzurro, piccolo istituto materno nel centro di Roma. Decine di bambini provenienti da paesi diversi: una specie di fortino assediato, un luogo di incontro non convenzionale ed estremamente importante.
CREDITI
Titolo: Sotto il Celio Azzurro / Regia: Edoardo Winspeare /Fotografia: Paolo Carnera / Montaggio: Luca Benedetti e Sara Pazienti / Suono: Gianluca Costamagna, François Waledisch, Alessio Costantino, Francesco Principini / Musica: Gabriele Rampino / Produzione: Fabulafilm / Distribuzione: Fabulafilm / Paese: Italia, 2010 / Durata: 80 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Sotto il Celio Azzurro di Edoardo Winspeare
Filmografia di Edoardo Winspeare
Fabulafilm