Il crinale di una montagna; un bosco anonimo e inquietante; rocce bianche avvolte nella nebbia; un tunnel che porta verso una luce bianca e una foresta fitta e impenetrabile. Luoghi reali, luoghi mentali. Abissi della memoria che nel complesso gioco della raffigurazione concettuale del visibile si trasformano in presenza inequivocabile del passato. L’attualizzazione degli esiti di una vicenda si mostra in forma di fotografia come se il concetto di spazio-tempo divenisse eco di un processo di organizzazione del mondo privo di convenzioni e, soprattutto, estraneo all’idea consolatrice di oblio.
Stiamo parlando di alcune immagini di Paola De Pietri, artista emiliana che con To Face ha lavorato in maniera personale sul concetto di memoria, in particolar modo su accadimenti storici che hanno riguardato il nostro paese durante la prima guerra mondiale.
Paesaggi apparentemente lontani dal mondo, indifferenti alle vicende umane, portano i segni di una storia, anche se tali segni risultano oggi invisibili all’occhio umano. Paola De Pietri riesce a cogliere la stratificazione della memoria, mettendo a fuoco ciò che potrebbe essere definita, secondo una formula hillmaniana, l’anima dei luoghi.
Questa raccolta di immagini si trova nel volume Tre (Skira Editore – Fondazione Fotografia). Si tratta del terzo appuntamento editoriale della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Fondazione Fotografia, enti che stanno continuando nella loro opera di acquisizione di opere fotografiche. Sono già presenti nelle loro collezioni autori del calibro di Luigi Ghirri, Mimmo Jodice e Franco Vaccari. Per questa nuova occasione, le acquisizioni hanno riguardato artisti come Francesco Jodice, Pino Musi, Carmelo Nicosia, Lorenzo Casali, Eva Frapiccini, Renato Leotta e la già citata Paola De Pietri.
Dalle videoinstallazioni sul tema dell’abitazione e del rapporto dell’essere umano con l’architettura di Lorenzo Casali, ai video dedicati alla realtà intima connessa al dolore familiare di Eva Frapiccini; dalle elaborazioni visuali di Renato Leotta a quelle di Carmelo Nicosia, fino alle immagini fotografiche di Francesco Jodice e Pino Musi.
Mentre Jodice si concentra su paesaggi urbani che esaltano il convulso e oppressivo (finanche delirante) sviluppo architettonico delle città contemporanee, Musi dirige il suo sguardo all’interno di sale operatorie dove si sono appena concluse delle delicate operazioni.
Esterno e interno, fuori e dentro, sviluppo vitale incontrollato e speranza di vita molto razionale. In questa involontaria e casuale impostazione duale, i due autori hanno racchiuso la schizofrenica esperienza umana di oggi, compressa tutta in una sorta di tenaglia nevrotico-esistenziale che il “fotografo” dei nostri tempi riesce a raccontare paradossalmente solo escludendo dal campo visivo l’essere umano, o quasi.
© CultFrame – Punto di Svista 06/2010
CREDITI
Titolo: Tre. Casali, De pietri, Frapiccini, Jodice, Leotta, Musi, Nicosia / Autore: AA.VV. / A cura di Claudia Fini e Francesca Lazzarini / Testi di Andrea Landi e Filippo Maggia / Editore: Skira – Fondazione Fotografia, 2010 / Pagine: 125 / Prezzo: 24,00 euro / ISBN: 978-88-572-0655-4
INDICE
Tre / Filippo Maggia
Lorenzo Casali / Paola De Pietri / Eva Frapiccini / Francesco Jodice / Renato Leotta / Pino Musi / Carmelo Nicosia
Biographies
SUL WEB
CULTFRAME. Mondi infiniti di Luigi Ghirri. Un libro di Ennery Taramelli
CULTFRAME. Trenta anni di fotografia in Italia. Perdersi a guarda. Mostra di Mimmo Jodice
CULTFRAME. L’occultamento dell’autore. La ricerca artistica di Franco Vaccari. Un libro a cura di Luca Panaro