Alfred Hitchcock | La finestra sul cortile ⋅ Un libro di Cosetta G. Saba

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis
Alfred Hitchcock - La finestra sul cortile è il libro scritto da Cosetta G. Saba

Su molti dei più importanti autori del cinema del Novecento sembra essere stato detto tutto e il contrario di tutto. Eppure la critica, intesa come procedimento dell’interpretazione che segue il doveroso e utile processo dell’analisi, se messa in pratica con spirito di ricerca può continuare a fornire valide indicazioni. Le strade da percorrere sono, dunque, molteplici, soprattutto se un testo viene sviscerato da punti di vista diversi, perfino contraddittori.

Cosa dire di un film come La finestra sul cortile che non sia stato già detto, compreso, analizzato, decodificato? Si tratta di un’operazione praticamente impossibile, dopo le magnifiche e approfondite riflessioni che a quest’opera centrale nella storia del cinema hanno dedicato figure come Eric Rohmer, Claude Chabrol, François Truffaut e Gilles Deleuze. E così, proprio con i contributi di questi importanti studiosi/registi (Deleuze ha solo teorizzato), si conclude il puntuale volume scritto da Cosetta G. Saba (Editore Lindau) dedicato al capolavoro tanto amato da tutti gli appassionati. Si tratta della riedizione di un’opera critica (titolo: Alfred Hitchcock –  La finestra sul cortile) già pubblicata da Lindau nel 2001 e che ora ha una nuova vita editoriale. Per fortuna, aggiungiamo noi.
La questione è la seguente: quale particolare pregio può avere uno studio critico che si occupa di un film già totalmente decrittato e perfettamente contestualizzato nell’ambito della filmografia hitchcockiana e, in generale, nella vicenda della settima arte?

Senza dubbio, quello di mettere a punto un quadro critico rigoroso, preciso, riassuntivo che fornisca un ulteriore impulso al rapporto tra Hitckcock e quegli appassionati/critici di cinema che sembrano ormai dare tutto per scontato. Ancor di più, un libro come quello di Cosetta G. Saba rappresenta un testo fondamentale per tutti quei nuovi/giovani addetti ai lavori che sono cresciuti a pane e Tarantino (ma potremmo dire pane e Cronenberg) ma che praticamente non conoscono, con la dovuta profondità, l’opera di un autore che più di cinquanta anni fa aveva praticamente detto già tutto sul linguaggio del cinema.

Molti sono gli spunti significativi che l’autrice mette in evidenza. Alcuni, come la questione della riduzione del personaggio principale “in una situazione di ottica pura” (Deleuze n.d.r.), recuperati con intelligenza dai percorsi critici di altri studiosi, altri forse più personali come il problema della “doppia articolazione dei testi filmici hitchcockiani” che presenta “un film dentro un film”.

L’autrice, in ogni caso, pone subito dei paletti molto stabili, fornendo al suo viaggio critico delle basi sostanziali che le ritornano utili nel proseguimento del suo discorso. All’inizio della sua premessa, Cosetta G. Saba afferma che La finestra sul cortile è un film d’essai dedicato al suspense, o meglio, al racconto cinematografico a suspense”, indicando nel fondamentale elemento “dell’anticipazione” il cardine di un modello narrativo che rende “lo spettatore perfettamente informato di tutti gli elementi in gioco”.

Viene messo a fuoco in maniera cristallina il cuore della poetica hitchcockiana, la sua volontà di giocare a carte scoperte, di far divenire lo spettatore, anche attraverso un processo di identificazione costruito grazie  al sapiente uso di inquadrature e movimenti di macchina, parte dell’opera stessa e oltretutto in una posizione di vantaggio rispetto ai personaggi stessi.

Tutti fattori già risaputi, si potrebbe affermare. Certo, rispondiamo noi. Ma ciò non toglie che ritornare con precisione al tema del suspense e del racconto cinematografico grazie alla proprietà espressiva e critica di Cosetta G. Saba sia una sorta di lezione di linguaggio cinematografico salutare per tutti coloro i quali si affacciano alla critica avendo oggi vent’anni e non avendo vissuto la stagione della riscoperta dell’opera di Hitchcock, iniziata dai critici dei Cahiers du Cinema molti decenni fa e conclusa ormai da tempo.

Un libro come quello edito da Lindau serve, in sostanza, a riproporre la figura dell’autore di Psyco e La donna che visse due volte in modo attuale e soprattutto a far capire come la sua opera sia fondamentale per comprendere a pieno le tendenze registiche degli ultimi anni.

© CultFrame 07/2010

INDICE DEL LIBRO
Premessa / Alfred Hitchcock: “run for cover”, ovvero il cinema / “La finestra sul cortile” nell’opus hitchcockiano / Il film / Sinossi / Due sequenze esemplari: il suspense “au travail” / Il “doppio” film o “détour” del senso / Il racconto dello sguardo e lo sguardo raccontato / La sospensione dello sguardo / Antologia critica / Nota bibliografica

CREDITI
Titolo: Alfred Hitchcock – La finestra sul cortile / Autore: Cosetta G. Saba / Editore: Lindau / Collana: Universale Film / Anno: 2009 (2001 – prima edizione) / Pagine: 168 / Prezzo: 18,00 euro / ISBN: 978-88-7180-788-1

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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