Drei. Un film di Tom Tykwer. 67a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Concorso

SCRITTO DA
Eleonora Saracino

tom_tykwer-dreiChe il tre sia il numero perfetto non è certo una novità ma per Tom Tykwer diventa anche il simbolo di una sorta di sentimento postmoderno che va oltre le classificazioni sociali, per spogliarsi di quella “identità sessuale determinista” che definisce e, soprattutto, limita ogni essere umano. Insomma, in Drei non ci troviamo di fronte al solito ménage a trois ma ad un’esplorazione ben più profonda della banale (e, forse, per Tykwer anche un po’ borghese) geometria di “lei, lui e l’altro”. Giammai confondere tanta ovvietà con l’opera del regista tedesco che, per dimostrare quanto sia studiata, nonché colta, la sua analisi scomoda, tra Freud e Spinoza, anche la questione bioetica. Se ci aggiungiamo, inoltre, la malattia, la scoperta dell’”altro” e il senso della perdita il quadro è davvero al completo e poco importa se tutto questo diventa decisamente “troppo” poiché Tykwer si diverte e non fa nulla per nasconderlo.

Peccato che tale entusiasmo sia del tutto personale visto che, in un simile guazzabuglio narrativo, è difficile individuare un reale motivo di interesse per questo film. Non è una commedia e non è un dramma e anche il timido tentativo di sfiorare il grottesco si infrange, tristemente, sul muro del ridicolo. “La vita emozionale di una generazione”, quella che il regista ha dichiarato di voler raccontare si riduce così ad un racconto (squilibrato e confuso anche dal punto di vista registico) di tre esistenze che si incontrano e che, banalizzando anche gli elementi più seri come la malattia e la morte, sfocia in un irritante assemblaggio del già visto (il tradimento, lo svelamento, la “scoperta” dell’omosessualità…) spacciandolo per uno sguardo originale sui sentimenti. Pur non avendo lasciato una traccia indelebile, preferiamo il Tykwer di Lola corre che sapeva divertire e divertirsi.  Senza pretese, almeno…

© CultFrame 09/2010


TRAMA

Hanna e Simon stanno insieme da vent’anni in un rapporto che alterna fughe e ritorni. In un momento in cui la loro relazione sembra vacillare, Hanna incontra Adam e, poco dopo, anche Simon incontra Adam e tutti e due, ignari del tradimento dell’altro, si innamorano dello stesso uomo.

CREDITI
Titolo originale: Drei /Regia: Tom Tykwer / Sceneggiatura: Tom Tykwer / Fotografia: Frank Griebe / Montaggio: Mathilde Bonnefoy / Scenografia: Uli Hanisch / Musiche: Tom Tykwer, Johnny Klimek, Reinhold Heil, Gabriel Mounsev / Interpreti: Sophie Rois, Sebastian Schipper, Devid Striesow / Produzione: Stefan Arndt, X Filme Creative Pool / Germania 2010 / Durata: 119 minuti

LINK
Filmografia di Tom Tykwer
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

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Eleonora Saracino

Eleonora Saracino, giornalista, critico cinematografico e membro del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), si è laureata in Storia e Critica del cinema con una tesi sul rapporto Letteratura & Cinema. Ha collaborato con Cinema.it e, attualmente, fa parte della redazione di CulfFrame Arti Visive e di CineCriticaWeb. Ha lavorato nell’industria cinematografica presso la Columbia Tri Star Pictures ed è stata caporedattore del mensile Matrix e della rivista Vox Roma. Autrice di saggi sul linguaggio cinematografico ha pubblicato, insieme a Daniel Montigiani, il libro “American Horror Story. Mitologia moderna dell'immaginario deforme” (Viola Editrice).

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