Happy Few. Un film di Antony Cordier. 67a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Concorso

SCRITTO DA
Eleonora Saracino

“Anche se si è felici, ci si aspetta sempre che accada qualcosa”. Questo è ciò che pensa Rachel, felicemente sposata con Franck e madre di una bimba, che nell’incontro con Vincent sente nascere dentro di sé una nuova consapevolezza, quella di sperimentare un altro modo di stare insieme al suo compagno, un modo più libero e svincolato dai clichè che possa rendere entrambi più forti del loro legame e del loro amore. Non un “semplice” scambio di coppia ma un ménage di eccitante complicità fatto di sesso e di puro godimento. Un gioco iniziale destinato però a trasformarsi in qualcos’altro, in una sorta di “sistema” in cui esistono, o meglio, devono esistere delle regole anche se nessuno ne ha mai stabilita una e, sfuggendo al controllo dei quattro protagonisti, le due storie incrociate finiscono per smarrire l’iniziale felice stordimento in una inquietante ragnatela di sospetti e di bugie che intrappolerà ogni loro sicurezza.

In Happy Few, Cordier intreccia le vite di Rachel e Franck con quelle di Vincent e Teri per costruire un racconto che risulta, fin dalle prime scene, artificioso e non privo di una certa presunzione. La ricerca di “altro” al di fuori della coppia non è certamente un tema originale ma, in questo caso, si trasforma in una narrazione irritante, sovente noiosa e desolatamente intervallata da momenti di involontaria comicità. Cordier sta addosso ai suoi protagonisti con la macchina da presa, per coglierli in ogni momento della loro “ricerca” immortalandoli, tuttavia, in un erotismo che non va mai oltre la banalità, la stessa che pervade i dialoghi e le situazioni il cui senso si smarrisce, inquadratura dopo inquadratura, in una trita ovvietà. Se, come scriveva Dylan Thomas, “qualche certezza deve pur esserci: se non di amare bene, almeno di non amare”, Cordier pare non avene alcuna se non quella di una desolante prevedibilità narrativa priva di autenticità e di ispirazione.

© CultFrame 09/2010


TRAMA

Rachel lavora in un laboratorio orafo e quando incontra Vincent, uno dei suoi clienti, prova per lui un’attrazione immediata. Decide così di organizzare una cena con i loro rispettivi coniugi, Franck eTeri, sperando che anche tra loro possa nascere qualcosa. Le due coppie iniziano a frequentarsi e, di comune accordo, si tradiscono tra loro. Un ménage che, sulle prime, sembra andare a gonfie vele ma, dopo qualche tempo, fa emergere tensioni e contrasti che porteranno ad un inevitabile epilogo.

CREDITI
Film: Happy Few / Regia: Antony Cordier / Sceneggiatura: Antony Cordier, Julie Peyr / Fotografia: Nicolas Gaurin / Montaggio: Christel Dewynter / Interpreti:Marina Fois, Roschdy Zem, Elodie Bouchez, Nicolas Duvauchelle / Produzione: Wild Bunch / Francia 2010 / Durata: 103 minuti

SUL WEB
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

 

Condividi
Eleonora Saracino

Eleonora Saracino, giornalista, critico cinematografico e membro del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), si è laureata in Storia e Critica del cinema con una tesi sul rapporto Letteratura & Cinema. Ha collaborato con Cinema.it e, attualmente, fa parte della redazione di CulfFrame Arti Visive e di CineCriticaWeb. Ha lavorato nell’industria cinematografica presso la Columbia Tri Star Pictures ed è stata caporedattore del mensile Matrix e della rivista Vox Roma. Autrice di saggi sul linguaggio cinematografico ha pubblicato, insieme a Daniel Montigiani, il libro “American Horror Story. Mitologia moderna dell'immaginario deforme” (Viola Editrice).

Articoli correlati

Previous
Next

1

About

New CULTFRAME – Arti Visive rappresenta la naturale evoluzione della precedente rivista fondata nel 2000. Vuole proporre ai lettori un quadro approfondito della realtà creativa italiana e internazionale. L’intenzione è quella di cogliere ogni nuovo fattore che possa fornire sia agli appassionati che agli addetti ai lavori un affresco puntuale e moderno riguardo gli sviluppi odierni delle Arti Visive.

3

COPYRIGHT © 2024 CULTFRAME – ARTI VISIVE.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 152 DEL 4 MAGGIO 2009