Solitari e incomprensibili, così sono i numeri primi, divisibili per uno e per se stessi, destinati ad un’unicità che li rende diversi e, inevitabilmente, distanti dagli altri. Alice e Mattia sono così e non possono che incontrarsi, non solo sulla pagina del libro di Paolo Giordano ma anche in questo film del quale l’autore del best seller firma, con il regista, la sceneggiatura. Era necessario? Probabilmente no ma, si sa, “business oblige” e quando l’occasione è appetibile non la si può far sfuggire. In testa alla classifica dei libri più venduti, La solitudine dei numeri primi, preceduto dalla grancassa mediatica, concede la sua banalità narrativa alla settima arte e diviene un’opera di straordinaria presunzione.
Saverio Costanzo muove dal disagio interiore dei suoi protagonisti per appesantire ogni inquadratura, saturarla di simboli (cromatici, musicali…) nel tentativo – vano – di rendere al meglio l’oppressione del dolore che unisce Alice e Mattia. Come Giordano ricerca sulla pagina la “bella scrittura”, così il regista si adopera strenuamente per raggiungere quella che, evidentemente, ritiene la perfezione formale. Nella ridondanza di ogni immagine, Costanzo procede per accumulo dilatando, fino allo sfinimento, ogni sguardo, ogni pianto, ogni silenzio… Non parlo dell’uso costante del flashback e del montaggio parallelo, sente la necessità di “spiegare” ogni scena, riducendo gli attori a meri fantocci dallo sguardo smarrito, incapaci di trasmettere qualsivoglia emozione.
Saccheggia a piene mani dal grande cinema e ammicca a Kubrick e ad Argento passando per Gus Van Sant fino ad arrivare, nel finale, ad un plateale Antonioni. Non già citazioni quanto assemblaggi confusi (e oseremmo dire sacrileghi) che rivelano soltanto una mesta velleità autoriale mentre tutto il resto precipita nella solitudine – stavolta sì – del vuoto.
© CultFrame 09/2010
Film presentato alla 67. Biennale Cinema di Venezia
TRAMA
Alice e Mattia hanno un’infanzia segnata da tragici incidenti. Per lei, un infortunio sugli sci che l’ha resa claudicante, per lui la scomparsa della sorella gemella. Si incontrano a scuola, adolescenti solitari, ed iniziano una particolare amicizia che li accompagnerà fino all’età adulta. Separati per molti anni i due si rincontreranno tentando di ritrovare loro stessi e una pace emotiva che, forse, solo insieme saranno in grado di raggiungere.
CREDITI
Titolo originale: La solitudine dei numeri primi/Regia: Saverio Costanzo/ Sceneggiatura: Saverio Costanzo, Paolo Giordano/ Fotografia: Fabio Cianchetti/Montaggio: Francesca Calvelli/ Scenografia: Antonello Geleng, Marina Pinzuti Ansolini/Musiche: Mike Patton/ Interpreti: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Maurizio Donadoni, Isabella Rossellini/Produzione: Medusa Film e Wildside/ Distribuzione: Medusa/ Italia 2010/ Durata: 118 minuti
SUL WEB
Filmografia di Saverio Costanzo
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Medusa