L’ultimo dominatore dell’aria. Un film di M. Night Shyamalan

SCRITTO DA
Giovanni Romani

THE LAST AIRBENDERIl 3D è una sòla, almeno fino a quando rimarrà legato agli scomodissimi occhialoni, il cui uso provoca un’immediata sensazione di pirlaggine in chi li indossa. Figuriamoci poi quando non di 3D si tratta, ma al massimo di un 2,5D raffazzonato ed appiccicato alla bell’e meglio in post-produzione, come nel pessimo fantasy di Shyamalan. L’effetto è deprimente: dolore al setto nasale, biglietto carissimo ed immagini piatte. Il regista più sopravvalutato del decennio, in caduta libera dopo il popolarissimo Il Sesto Senso e l’ottimo Unbreakable, mette in scena un indigesto polpettone, diretto in modo anonimo, interpretato malissimo e, ben più grave, di una noia spettacolare.

Esotismo a buon mercato e frullato di religioni, dall’animismo scintoista all’induismo, un accumulo superficiale e puerile derivato non a caso da una serie animata per bambini scritta dagli astuti occidentali Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko. Ma ai bambini (ed eventualmente solo a loro) potrà piacere questo bignamino pseudo-orientale in cui si dice tutto e il contrario di tutto, faticosamente spiegato da insopportabili voices-off costrette ad illustrare ciò che le immagini non riescono ad evocare? Il sempiterno tema messianico, l’apparizione del Salvatore, trova la sua messinscena più puerile e pretestuosa, complice una sceneggiatura che nell’ansia di spiegare, narrare e chiarire si perde in mille rivoli, accumula divinità e spiriti, leggende e tradizioni, senza la minima attenzione alle psicologie dei personaggi che, causa anche l’incapacità degli interpreti, non riescono a suscitare il benché minimo interesse. Totalmente privi di fascino, ridotti paradossalmente alla loro originaria bidimensionalità da cartoon, i protagonisti si agitano senza senso, lottano, saltano, muoiono e risorgono, privi di anima e di carattere. A Shyamalan ci permettiamo di consigliare di preoccuparsi meno della terza dimensione visiva e di ricominciare a dedicarsi alla profondità narrativa.

© CultFrame 09/2010


TRAMA

Acqua, Terra, Fuoco e Aria. Un tempo questi quattro elementi vivevano in pace tra loro. La personificazione della Terra stessa, Avatar, era in grado di mantenere l’armonia tra la Tribù dell’Acqua, il Regno della Terra, la Nazione di Fuoco e i Nomadi dell’Aria. Avatar sapeva manipolare tutti e quattro gli elementi ma un giorno all’improvviso sparì e allora regnò il caos.


CREDITI

Titolo: L’ultimo dominatore dell’aria / Titolo originale: The Last Airbender / Regìa: M. Night Shyamalan / Sceneggiatura: M. Night Shyamalan dalla serie animata “Avatar: la leggenda di Aang” di Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko / Fotografia: Andrew Lesnie / Montaggio: Conrad Buff IV / Scenografia: Philip Messina / Musica: James Newton Howard / Interpreti principali: Noah Ringer, Jackson Rathbone, Nicola Peltz, Cliff Curtis, Dev Patel, Jessica Andres / Produzione: Paramount Pictures, Nickelodeon Movies, Blinding Edge Pictures, The Kennedy-Marshall Company / Distribuzione: Universal / Paese: U.S.A., 2010 / Durata: 103 minuti

LINK
CULTFRAME. E venne il giorno. Un film di M. Night Shyamalan
Sito ufficiale del film The Last Airbender (L’ultimo dominatore dell’aria) di M. Night Shyamalan
Sito itlaiano del film L’ultimo dominatore dell’aria di M. Night Shyamalan
Filmografia di M. Night Shyamalan
Universal Pictures

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Giovanni Romani

Nato a Udine, arraffo un diploma di maturità classica. Mi diplomo a Firenze alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassmann. Me ne vado a Roma a far teatro, in seguito cinema con Gianni Amelio. Scippo una mediocre laurea in giurisprudenza alla Statale di Milano e nel contempo inizio a scrivere recensioni per il Messaggero Veneto. Abbandono la carta per la rete, prima con Cinema.it, per poi approdare a CultFrame - Arti Visive. Attualmente: avvocato tatuato cinefilo cinofilo.

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