Napoli è: mille colori, mille paure, a volte un sole amaro oppure una carta sporca… Così canta Pino Daniele la sua città alla quale Turturro rende omaggio con un occhio “da straniero” che guarda, sì, dal di fuori ma mette l’animo dentro lo spirito partenopeo, quello che l’attore/regista ha conosciuto grazie a Francesco Rosi nel periodo in cui girava con lui La tregua.
Lo scenario che si è spalancato di fronte a Turturro è stato quello non già di una “semplice” città ma di un universo sfaccettato pieno di fascino e di contraddizioni che si esprime, in tutta la sua bizzarra magia, attraverso le canzoni.
Passione, infatti, non è mero folkolore ma un vero e proprio viaggio, tra il documentario e il videoclip, attraverso le note che hanno caratterizzato – e continuano a farlo – il popolo e la cultura napoletani.
I vicoli antichi e fatiscenti, la folla del mercato, gli angoli delle strade in cui la pietra secolare è ferita dai colori acidi dei disegni dei writers sono lo sfondo naturale sul quale ogni canzone viene, letteralmente, interpretata. E poi il mare, certo, quel mare dal quale affiorano melodie celeberrime che hanno girato il globo portando ovunque un pezzo di questo Sud che non somiglia a nessun altro.
Turturro, come un direttore d’orchestra metropolitano, coordina i musicisti collocandoli nel tempo di una canzone e nello spazio della città, alternando le loro voci a quelle dei cantanti di un tempo e affidando alle moderne icone della tradizione partenopea, come Massimo Ranieri e Lina Sastri, il compito di far rivivere tutta la potenza della sceneggiata di Malafemmena.
E’ tradizione, è musica e anche gioco perché il regista, sedotto e divertito, non si sottrae alla allegra e sbilenca performance di Caravan Petrol cantata da Fiorello.
La canzone napoletana, infatti, diventa qui il mezzo per raccontare lo spirito profondo di una città il cui genio musicale si presta alle più straordinarie contaminazioni, come la splendida versione di Tammurriata Nera che mescola le sonorità partenopee della voce di Peppe Barra con la vocalità potente della tunisina M’Barka Ben Taleb e il sound di Max Casella. E ancora: Angela Luce, Raiz degli Almamegretta, Gennaro Cosmo Parlato, Fausto Cigliano, James Senese ed Enzo Avitabile. Il sottofondo di Mina e di Pino Daniele apre la scena alla sensualità di Pietra Montecorvino, al ritmo degli Spakka-Neapolis 55, ai virtuosismi degli Avion Travel e alle splendide alternanze vocali di Peppe Servillo e la portoghese Misia che soffia, con maestria, il dialetto napoletano dentro una ballata struggente.
Un film che attinge dalla melodia classica collocandola in una modernità in cui si fondono passione – appunto – e sentimento, gelosia e dolore, sesso e protesta per un ritratto, tra pennellate di note e di colore, di una città e del suo (in)canto.
© CultFrame 10/2010
TRAMA
Un viaggio musicale nella canzone napoletana, attraverso gli cantanti e canzoni, musicisti e poeti.
CREDITI
Titolo: Passione – Un’avventura musicale / Regia: John Turturro / Sceneggiatura: John Turturro, Federico Vacalebre / Fotografia: Marco Pontecorvo / Montaggio: Simona Paggi / Produzione: Skydancers e Squeezed Heart Production / Distribuzione: Cinecittà Luce / Paese: Italia- Usa, 2010 / Durata: 90 minuti