Poll. Un film di Chris Kraus. Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Concorso

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

chris_kraus-pollL’ossessione parascientifica per lo studio della “razza” e il controllo ferreo e inquietante della famiglia. Il piacere sottile per le punizioni corporali e per il dominio di tipo psicologico. L’inquietante desiderio di sezionare corpi di uomini e animali e l’algidità nella manifestazione dei sentimenti.
Il personaggio centrale di Poll, opera cinematografica di Chris Kraus, è uno scienziato vittima di una chiara perversione necrofila a sfondo ideologico-razzista; è un soggetto emblematico che sviluppa la propria morbosità negli anni che anticipano lo scoppio della prima guerra mondiale.

Se analizziamo con attenzione gli elementi che compongono la trama di Poll è possibile accorgersi di una chiara vicinanza alle tematiche già espresse nel lungometraggio di Michael Haneke, Il nastro bianco. Una società sempre più chiusa all’altro, concentrata sul rigore parossistico dei comportamenti, sull’idea che la violenza sia l’arma per affermare la ragione e sulla convinzione che i sentimenti non debbano mai essere mostrati pubblicamente anticipava agli inizi del XX secolo quello che sarebbe poi avvenuto pochi anni dopo: l’avvento agghiacciante delle ideologie di stampo nazi-fascista, le abominevoli persecuzioni nei riguardi degli “altri”, l’idea malata e orrenda della “purezza della razza”, lo sterminio di massa concepito come strumento purificatore del mondo.
Chris Krauss, in Poll, dirige il proprio sguardo verso i popoli balti che nel 1914 vivevano in territorio estone. La popolazione russofilo/zarista di lingua e cultura tedesca conduceva un’esistenza chiusa in una sorta di delirio da isolamento che finiva per produrre una concezione deviata della convivenza. A rifiutare questa realtà è la giovanissima Oda, poetessa in erba vicina umanamente agli ideali anarchici e socialisti. La sua sarà una lotta solitaria  e rischiosa, soprattutto a causa di un padre terrificante (quasi psicopatico) quanto gelido.

Krauss racconta la vicenda della piccola protagonista costruendo un impianto narrativo degno del grande romanzo russo e collocando la figura di Oda in un contesto in cui la perversione diviene norma e l’odio banale strumento di comunicazione interpersonale. L’architettura registica cerca così di adeguarsi al tono del racconto, proponendo un’impostazione visuale di grande respiro basata su movimenti di macchina ampi e sinuosi e visioni aeree che alludono a istanze narranti che vanno oltre il legame diretto tra opera e autore. Krauss cura con particolare attenzione anche la direzione degli attori, tutti interpreti di cristallina sensibilità a cominiciare da Paula Beer, attrice molto giovane ma dal talento già incredibilmente maturo.
Peccato solo che la conclusione sia caratterizzata da un finale prolisso e ripetitivo che rischia, non riuscendoci per fortuna, di annientare la forza intellettuale e artistica dell’opera.

© CultFrame 10/2010


TRAMA

Oda è una quattordicenne estone di lingua e cultura tedesca a cui muore improvvisamente la madre. La ragazza è così costretta ad andare a vivere con il padre, uno scienziato/medico con seri problemi mentali, cacciato qualche anno prima dall’università a causa delle sue ossessioni maniacali legate allo studio del corpo umano. Oda si troverà a un certo punto a nascondere all’interno della grande proprietà paterna un ribelle anarchico a cui i russi danno la caccia. Tra i due si stabilirà un rapporto molto intenso.


CREDITI

Titolo: Poll / Titolo originale: The Poll Diaries / Regia: Chris Kraus / Sceneggiatura: Chris Kraus / Fotografia: Daniela Knapp / Montaggio: Uta Smchimdt / Scenografia: Silke Buhr / Musiche: Annette Focks / Interpreti: Paula Beer, Edgar Seige, Tambet Tuisk / Produzione: Alexandra Kordes, Meike Kordes / Paese: Germania, Austria, Estonia / Anno: 2010 / Durata: 129 minuti

LINK
Filmografia di Chris Kraus
Festival Internazionale del Film di Roma

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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