Ten Thousand Waves. Mostra di Isaac Julien

SCRITTO DA
Claudia Colia

isaac_julien-mazu_silenceUna costante delle opere di Isaac Julien è il superamento delle barriere tradizionali che delimitano le varie discipline artistiche e la trasformazione dello spazio in un evento narrativo di forte impatto visivo.
Ten Thousand Waves, in mostra alla Hayward Gallery di Londra, è un’installazione video della durata di circa 55 minuti, in cui la narrazione si svolge su nove doppi schermi, disposti in modo da lasciare il visitatore libero di muoversi ed assistere all’evento secondo diversi punti di vista.

Lo spunto iniziale della narrativa è dato dalla tragedia di Morecambe Bay (2004), in cui una ventina di cinesi che raccoglievano molluschi, vennero sorpresi, accerchiati e uccisi dall’alta marea. Nel buio si rivive quella tragedia, alle registrazioni delle richieste di soccorso e alle immagini sgranate riprese dall’elicottero della polizia, si alternano le riprese di uno scuro mare in tempesta, e ai rivoli umidi di una spiaggia fangosa battuta dal vento si sovrappongono versi del poeta contemporaneo Wang Ping. Da questo punto iniziale, la meditazione si sposta su una trama di percorsi e migrazioni, in cui la Cina è un richiamo poetico e lontano, animato da fantasmi e intessuto da un immaginario e una poetica del tutto occidentali.
Movimento e dislocazione sono i fili conduttori dell’opera, tre storie differenti si alternano sugli schermi immergendo lo spettatore in una narrativa di forte impatto sensoriale e psicologico. Julien riprende la Shangai odierna e quella fittizia degli Shangai Film Studios, alternando a documenti visivi degli anni Trenta, la rielaborazione di un classico del cinema cinese, Shen Nu (La Dea), in cui una giovane donna (interpretata da Zhao Tao) ricorre alla prostituzione per sfamare il figlio. Ci si sposta poi negli scenari incantati della provincia del Guangxi, a raccontare la leggenda della dea Mazu, protettrice dei pescatori. Una figura bianca (Maggie Cheung) che aleggia su acquitrini, foreste e montagne, spostandosi ad accarezzare il sonno di viandanti, e tra le nebbie lo sguardo va oltre, raggiungendo le spiagge remote e buie da cui il viaggio della speranza è iniziato e finito.

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Ten Thousand Waves
è una riflessione sul passato e sul presente della Cina, in cui i temi della globalizzazione e dell’emigrazione sono trattati in maniera poetica e simbolica. I colori delle lacche, le sfumature delle orchidee, i rossi accesi di lanterne e stendardi, la serenità azzurrina di una natura incontaminata, il nero pastoso di caratteri antichi, dipinti sulla carta o su un vetro, concorrono ad immergere lo spettatore in un sogno, in cui le speranze di una vita migliore spingono ad andare oltre e intraprendere un viaggio, a volte estremo.

isaac_julien-green_screen_goddessContemporaneamente all’installazione video, sempre a Londra, alla Victoria Miro Gallery, Isaac Julien ha recentemente inaugurato una mostra di fotografie tratte dal suo film. L’esperienza dello spettatore con le immagini fisse, di grande formato, stampate su Endura Ultra è differente, ma non meno significativa.
Il rapporto spaziale ed emotivo è mutato, però a chi circola tra queste grandi fotografie dalle superfici lucide e dai dettagli perfetti, è data la possibilità di una propria interpretazione, separata dalle intenzioni originarie. L’esperienza è quella di un viaggio poetico attraverso suggestioni lontane, in cui, se da un lato si perde l’effetto dei suoni e del movimento dell’opera cinematografica, e la narrazione stessa può non essere chiara a chi non ha visto il film, dall’altro le emozioni che emergono da queste immagini di assoluta bellezza e lirismo sono potenti, e il visitatore può muoversi attraverso un racconto evocativo della Cina, fatto di miti, espressioni d’arte e visioni attuali.

© CultFrame 10/2010


IMMAGINI

1 ©Isaac Julien. Mazu, Silence (Ten Thousand Waves), 2010. Endura Ultra photograph. Courtesy the Artist and Victoria Miro Gallery, London
2 ©Isaac Julien Glass House (Ten Thousand Waves), 2010. Endura Ultra photograph. Courtesy the Artist and Victoria Miro Gallery, London
3 ©Isaac Julien Green Screen Goddess (Ten Thousand Waves), 2010. Endura Ultra photograph. Courtesy the Artist and Victoria Miro Gallery, London

INFORMAZIONI

Ten Thousand Waves
Dal 7/10/2010 al 13/11/2010
Victoria Miro Gallery / 16 Wharf Road, Londra / Telefono: +44 (0)20 7336 8109
Orario: martedì – sabato 10.00 – 18.00 / Ingresso libero

Installazione video inclusa nella mostra ‘Move: Choreographing You’.
Dal 3/10/2010 al 09/01/2011
Hayward  Gallery / South Bank Centre, Belvedere Road, Londra  / Telefono: +44 (0) 20 7921 0813
Orario: Tutti i giorni 10.00 – 18.00 / Venerdì fino alle 22.00
Biglietto: £11.00


LINK

CULTFRAME. Derek Jarman. Curated by Isaac Julien

Ten Thousand Waves sul sito di Isaac Julien
Il sito di Isaac Julien
Victoria Miro Gallery, Londra
Hayward Gallery, Londra

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Claudia Colia

Claudia Colia si è laureata in Storia dell’Arte presso l'Università "La Sapienza" di Roma e nel 2003 si è trasferita a Londra, dove ha conseguito un Master in Contemporary Art Theory presso il dipartimento di culture visive della Goldsmiths University. Si occupa di scrittura, critica e didattica dell’arte e collabora con diverse istituzioni museali londinesi. Ha recensito mostre per testate online e cartacee ed è corrispondente di attualità per la trasmissione di Rai Radio2, Caterpillar. Dal 2006 fa parte della redazione di CultFrame - Arti Visive.

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