Little Sparrows. Un film di Yu-Hsiu Camille Chen. Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Concorso

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

yu_hsiu_camille_chen-little_sparrowsYu-Hsiu Camille Chen è nata a Taiwan, ha studiato cinema negli Stati Uniti ed ha lavorato anche in Cina. Si è occupata a lungo di pubblicità e videoclip. E si vede, parecchio. Little Sparrows è il suo lungometraggio di esordio ed è stato girato in Australia. Si conferma, dunque, la vocazione internazionale del suo universo espressivo. Con questa opera prima, la regista ha tentato di collocare la sua cifra stilistica in un territorio di mezzo tra impostazione autoriale e tendenze visuali degli ultimi anni. Non ci riferiamo alla moda post-produttiva basata sull’uso artificiale di colori lividi presente in molta fotografia e pubblicità di oggi, ma alle modalità creative alternative tutte basate su freddezza dell’illuminazione e minimalismo compositivo.
Le inquadrature di Little Sparrows sono spesso avvolte da una luce bianca e algida e si soffermano su dettagli raramente presi in considerazione dai registi di cinema. Si tratta di un lungometraggio basato dunque su un evidente rigore formale che diviene vera e propria cifra stilistica con il passare dei minuti.

Yu-Hsiu Camille Chen ha voluto usare questa architettura visiva per evitare alla sua opera di scadere nel patetismo più scontato, visto che il tema centrale è quello dell’arrivo della morte che si manifesta fino a sconvolgere le esistenze di tre sorelle già piene di problemi. Proprio questo aspetto (cioè la relazione con la morte) sembra quello meno significativo nell’economia generale di tutta l’operazione filmica, poiché il rapporto tra le tre donne e la propria madre malata si risolve solo in lunghi, noiosi e ovvi dialoghi che non conducono la narrazione da nessuna parte. Molto più toccante, a nostro avviso, la descrizione della vita quotidiana delle sorelle: la solitudine, l’angoscia, l’insicurezza, il desiderio d’amore, la volontà di riappropriarsi di un’esistenza concentrata sulla felicità degli altri.

Little Sparrows
, in sostanza, procede tentando di trovare una direzione espressiva nell’ambito di una continua contraddizione di fondo presente nel racconto.  A distruggere il sottile e delicato confine tra severità registica e semplicità narrativa da una parte e furbo patetismo dall’altra, arriva purtroppo una conclusione che ammicca in maniera macroscopica e imbarazzante al pubblico, compreso un meraviglioso quanto inutile tramonto australiano effettuato, chissà perché, con un movimento di macchina camera car.

© CultFrame 11/2010


TRAMA

Tre sorelle australiane conducono una vita fin troppo normale, piena di problemi sentimentali e personali. Nonostante ciò, il loro legame rimane forte e si solidifica ancor di più quando una grave malattia porta via la loro amata madre. In questa situazione, le tre ragazze devono fare affidamento solo sulla loro forza, vista l’assenza di fatto del padre concentrato sulla carriera di attore e l’inettitudine degli uomini che incontrano lungo la loro strada.


CREDITI

Titolo: Little Sparrwos / Regia: Yu-Hsiu Camille Chen / Sceneggiatura: Yu-Hsiu Camille  Chen / Fotografia: Jason Thomas / Montaggio: Fli Baker / Musiche: Keith van Geyzel / interpreti: Nicola Bartlett, James Hagan, Nina Deasley, Melanie Munt, Arielle Gray / Produzione: Peter Thomas / Paese: Australia / Anno: 2010 / Durata: 88 minuti

LINK
Filmografia di Yu-Hsiu Camille Chen
Festival Internazionale del Film di Roma

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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