Hereafter ⋅ Un film di Clint Eastwood

Il nuovo film diretto da Eastwood, presentato in anteprima continentale come pellicola di chiusura del 28° Torino Film Festival, è un racconto corale che porta lo spettatore in giro per il mondo a seguire le vicende inizialmente indipendenti di diversi personaggi, ciascuno dei quali ha avuto o sta per avere una particolare esperienza dell’aldilà.

Tutto sommato, la cifra dell’opera sembra nascere più che dalla sensibilità della regia di Eastwood, elegante e ancor più fluida che nell’ultimo Invictus, dalla sceneggiatura di Peter Morgan (di cui è in uscita I due presidenti) che è anche tra i produttori esecutivi. Morgan ha infatti iniziato a scrivere questa storia in seguito alla morte improvvisa di un caro amico, immaginando alcune possibili risposte alla domanda che tutti ci facciamo ripetutamente nella vita: cosa ci aspetta dopo?

In Hereafter si immagina che esista una sorta di “regno dei morti”, ma il film non si concentra tanto su questa dimensione “fantastica” quanto sui personaggi assolutamente umani dei “viventi” che hanno rischiato di morire o che non riescono a separarsi da una persona da poco scomparsa cui erano molto legati: il sensitivo (Matt Damon) appassionato di Dickens che diventa operaio perché non vuole più utilizzare il suo dono per mantenersi; la giornalista interpretata dall’attrice belga Cécile de France, forse non ancora conosciuta da tutto il pubblico italiano, che indaga sull’oltre morte con la stessa determinazione che mette nel suo mestiere; i due gemelli inglesi che devono fare i conti con una madre tossicodipendente che non è in grado di badare a loro.

HereafterIl film coinvolge lo spettatore proprio per le ottime interpretazioni dell’intero cast e per l’accuratezza delle ambientazioni: dalla Parigi del giornalismo televisivo e dell’editoria, alla San Francisco dei porti e delle scuole serali di cucina (italiana), alla Londra dei quartieri popolari e della Fiera del Libro. Un giro del mondo in poco più di due ore che non può lasciare indifferenti, come le domande esistenziali che si pone ciascun personaggio. Al di qua o al di là di ogni possibile credenza religiosa.

Dopo la spettacolare e spaventosa sequenza iniziale dello tsunami, che combina riprese dal vero con effetti digitali, Morgan ed Eastwood raccontano infatti questa storia con una totale semplicità e concretezza, senza lasciare troppo spazio a nessuna particolare astrazione. In questo e nella cura dei dettagli stanno le principali qualità di una pellicola, che pur parlando di morte mette in scena soprattutto delle relazioni d’amore.

© CultFrame 12/2010 – 01/2011
Film presentato al 28° Torino Film Festival


TRAMA

Una giornalista francese coinvolta in uno tsunami scatenatosi nel Sud-Est Asiatico, due ragazzini gemelli londinesi e un sensitivo di San Francisco in grado di parlare ai morti affrontano in modi diversi il rapporto con l’aldilà, in una ricerca che finirà per farli incontrare.

CREDITI
Titolo: Hereafter / Regia: Clint Eastwood / Sceneggiatura: Peter Morgan / Interpreti: Matt Damon, Cécile de France, Bryce Dallas Howard, Frankie e George McLaren, Thierry Neuvic, Richard Kind, Jay Mohr, Derek Jacobi / Fotografia: Tom Stern / Montaggio: Joel Cox, Gary D. Roach / Musica: Clint Eastwood / Scenografia: James J. Murakami / Produzione: Clint Eastwood, Kathleen Kennedy, Steven Spielberg, Frank Marshall / Distribuzione: Warner Bros. / USA 2010 / Durata: 129 minuti

SUL WEB
Filmografia di Clint Eastwood
Sito ufficiale del film Hereafter di Clint Eastwood
Sito italiano del film Hereafter di Clint Eastwood
Warner Bros
Torino Film Festival

Claudio Panella

Claudio Panella, Dottore di ricerca in Letterature e Culture Comparate, si interessa in modo particolare alle interazioni tra la letteratura e le arti, alle trasfigurazioni letterarie del paesaggio e della città, alle rappresentazioni del lavoro industriale e post-industriale nella letteratura italiana ed europea. Attualmente è redattore di Punto di Svista - Arti Visive in Italia e CultFrame - Arti Visive.

Articoli correlati

Previous
Next

1

About

New CULTFRAME – Arti Visive rappresenta la naturale evoluzione della precedente rivista fondata nel 2000. Vuole proporre ai lettori un quadro approfondito della realtà creativa italiana e internazionale. L’intenzione è quella di cogliere ogni nuovo fattore che possa fornire sia agli appassionati che agli addetti ai lavori un affresco puntuale e moderno riguardo gli sviluppi odierni delle Arti Visive.

3

COPYRIGHT © 2024 CULTFRAME – ARTI VISIVE.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 152 DEL 4 MAGGIO 2009