Philippe Parreno è un artista sperimentale, il cui lavoro, molto eclettico, spazia dalla scultura alla performance, dalle opere testuali alla creazione di filmati ed installazioni visive. La recente mostra alla Serpentine Gallery privilegia tuttavia lo spazio espositivo come mezzo espressivo e teatrale e la presentazione di quattro filmati è concepita come un’esperienza sensoriale, la quale, per mezzo di luci e suoni controllati elettronicamente, non solo guida gli spettatori da una stanza all’altra, ma concorre a creare un senso di comunità e di aspettativa.
I filmati sono molto diversi, per durata, soggetto e modalità di realizzazione, tuttavia possono considerarsi nell’insieme come opera unica. Appena una proiezione sta per terminare, il suono si sposta nello spazio successivo, mentre gli scuri delle finestre si sollevano meccanicamente a resuscitare la luce e i contorni del parco rimasti obliterati. No More Reality è il filmato di apertura, realizzato nel 1991 in formato Betacam, ripreso successivamente da un telefono cellulare. Il colore sgranato e il sonoro di modesta qualità registrano un gruppo di bambini nel cortile della scuola, intenti a gridare lo slogan in inglese “No More Reality!” con la forza di chi unisce innocenza, entusiasmo e idealismo, ancora non contaminati da disillusioni e sarcasmi,
The Boy from Mars, girato nel 2003, trasporta in atmosfere calme e surreali, dove la natura scorre lenta. Girato in Tailandia, il filmato esplora lo scorrere di una giornata attorno ad una costruzione eco-sostenibile, una specie di hangar, in cui le luci si accendono di notte grazie ad un generatore elettrico attivato dalla forza motrice di un bufalo. L’animale, inconsapevole, va avanti con la sua vita, si immerge nello specchio d’acqua, beve, calpesta la terra fangosa, rivolge gli occhi umidi alla telecamera. Nel cielo si addensano le nubi, aerei, come piccoli punti luminosi, attraversano il cielo e formano nuove costellazioni. Non c’è una vera trama, tutto si svolge attraverso il ciclo naturale dei quattro elementi, e la struttura resta immobile, docilmente integrata, sferzata dal vento e dalla pioggia, rischiarata dal sole, abitata da piante e bovini.
Il suono del filmato si muove nella terza sala, tramutandosi in un canto dagli accenti blues. June 8, 1968 (2009) ricostruisce il viaggio del feretro del candidato alla presidenza, Robert Kennedy, appena assassinato, nell’ultimo viaggio da New York a Washington, dove verrà tumulato. Per il filmato, liberamente ispirato agli scatti di Paul Fusco, fotografo Magnum che documentò l’evento e lo spontaneo e rispettoso assembrarsi di migliaia di persone lungo la ferrovia, Parreno si è recato in California, ed ha ripreso paesaggi e comparse abbigliate in abiti d’epoca, montando una cinepresa su un vagone del treno. Nel silenzio scandito dallo stridere delle rotaie e dal ritmo dei giunti, si attraversano campi mossi dal vento, radure frondose, picnic interrotti, nuvole di polline, ragazze nei loro bei vestiti estivi, giocatori di baseball, bambini in bicicletta, comunità mute ai piedi di un albero enorme, il cielo saturo di un blu irreale.
Invisibleboy (2010) è il lavoro più recente di Parreno, e ritrae il mondo immaginario di un bambino cinese, clandestino nella China Town newyorkese. Orsi, conigli giganti, creature ispide e aliene, sono incisi direttamente sulla pellicola e animano luminosi il buio anonimo di strade, caffè, ripostigli, corridoi ed edifici fatiscenti. Destinati, come il piccolo protagonista, a vite parallele, invisibili alla città e alla neve che fiocca indifferente. Quella stessa neve, che, magica e artificiale, cade dai tetti della Serpentine Gallery, quando le tende si sollevano, lo spettacolo è finito e il parco ritorna ad essere protagonista maestoso ed avvolgente.
© CultFrame 01/2011
IMMAGINI
1 Philippe Parreno. Invisibleboy 2010. Film still. Courtesy of Air de Paris. Courtesy of Centre National des Arts Plastiques. © 2010 Philippe Parreno
2 Philippe Parreno. Invisibleboy 2010. Installation view, Serpentine Gallery, London. © 2010 Gautier Deblonde
INFORMAZIONI
Dal 25 novembre 2010 al 13 febbraio 2011
Serpentine Gallery / Kensington Gardens / Telefono: +44.020.74026075
Orario: Tutti i giorni 10.00 – 18.00 / chiuso lunedì / Ingresso libero