La 61a edizione del Festival del cinema di Berlino apre i battenti il 10 febbraio 2011 e porterà fino al 20 febbraio nella capitale tedesca la consueta moltitudine di pellicole, star e giornalisti. Il programma completo del Concorso e delle altre sezioni dovrebbe comprendere il meglio della produzione cinematografica internazionale di quest’autunno/inverno. Sono senz’altro rappresentative delle varie anime artistiche del Festival le due pellicole presentate fuori concorso in apertura della rassegna: da un lato quel True Grit (2010) dei fratelli Cohen che segna il ritorno del western nel cinema hollywoodiano e che si è già meritato dieci candidature ai prossimi Oscar, e dall’altro il documentario plurilingue Pina (2010) di Wim Wenders, dedicato alla vita e alla carriera della compianta danzatrice tedesca Pina Bausch.
Scorrendo i titoli del Concorso, che per il terzo anno consecutivo non propone film di autori italiani, si nota subito l’abituale presenza prevalente del cinema americano e di quello tedesco sul “resto del mondo”. Tra gli statunitensi mancano nomi altisonanti, con l’eccezione del cast di Margin Call (2011) dell’esordiente J.C. Chandor, che racconta dall’interno di Wall Street la crisi finanziaria del 2008 e che porterà a Berlino star del calibro di Kevin Spacey, Jeremy Irons, Paul Bettany, Stanley Tucci, Demi Moore…
Vengono poi dal nordamerica altre tre produzioni piuttosto insolite come quella di The Forgiveness Of Blood (2010) di Joshua Marston, che dopo Maria Full of Grace (2004) si è trasferito in Albania con troupe e cast locali per realizzare un altro ritratto di un’adolescente (il film è sostenuto anche dalla Fandango), e quelle di due autrici indipendenti: Miranda July, che ha fatto diventare lungometraggio una sua performance teatrale con il titolo The future (2011), e Victoria Mahoney che in Yelling To The Sky (2010) narra le vicissitudini della diciassettenne Sweetness O’Hara nella periferia disagiata americana. Tra i tedeschi segnaliamo invece, con i loro titoli internazionali, If not us, who? (2011) di Andres Veiel e Sleeping Sickness (2011) di Ulrich Köhler, mentre è fuori concorso My Best Enemy (2010) di Wolfgang Murnberger con Moritz Bleibtreu.
Sempre in Concorso suscitano sin d’ora il nostro interesse il Coriolanus (2010) che segna l’esordio alla regia dell’attore britannico Ralph Fiennes, anche protagonista della pellicola, shakespeariana ma in chiave contemporanea, e una manciata di film d’autore di varia natura: ci riferiamo in primis alla nuova impresa dell’ungherese Béla Tarr che in The Turin Horse (2010) rimette in scena l’impazzimento di Friedrich Nietzsche nella Torino del 1889, dedicandosi poi però più alla vita del cavallo che a quella del filosofo; ma anche a Nader And Simin, A Separation (2011) di Asghar Farhadi già Orso d’Argento per la regia con About Elly (2009), e a Les contes de la nuit (2011) del maestro dell’animazione francese Michel Ocelot.
Completano la sezione Lipstikka (2010) dell’israeliano Jonathan Sagall, storia ambientata tra Ramallah e Londra di due donne segnate dalla prima Intifada, Innocent Saturday (2010) del russo Alexander Mindadze sulla vigilia del disastro di Chernobyl, Our Grand Despair (2010), una sorta di versione contemporanea di Jules e Jim diretta dal turco Seyfi Teoman, The Prize (2010) della messicana Paula Markovitch, A Mysterious World (2011) dell’argentino Rodrigo Moreno e Come Rain Come Shine (2011) del sudcoreano Lee Yoon-ki.
Fuori concorso, oltre al già uscito in Italia e favorito per la notte degli Oscar Il discorso del re (2010) di Tom Hooper, si potranno vedere il thriller Unknown (2011) con Liam Neeson e Diane Kruger, ambientato proprio a Berlino, The Devil’s Double (2010) di Lee Tamahori con Dominic Cooper e Ludivine Sagnier, la nuova pellicola di Chen Kaige, Sacrifice (2010), Les femmes du 6ème étage (2010) di Philippe Le Guay con Fabrice Luchini, Sandrine Kiberlain e Carmen Maura, e dulcis in fundo il nuovo documentario in 3D di Werner Herzog, Cave of Forgotten Dreams (2010).
All’Italia restano le presentazioni nella sezione “Panorama” di Qualunquemente (2010) di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese (c’è da essere curiosi dell’accoglienza che avrà in questa sede) e nella “Berlinale Special” di Gianni e le Donne (2011) di Gianni de Gregorio, il nuovo film dell’autore di Pranzo di Ferragosto (2008). È poi previsto un omaggio a Mario Monicelli con la proiezione de Il marchese del grillo (1981) che fu Orso d’argento per la Regia, mentre la presidente di giuria di quest’anno sarà una star internazionale come Isabella Rossellini, protagonista anche della proiezione fuori concorso di Late Bloomers (2010) di Julie Gavras con William Hurt e Simon Callow. Alla figlia d’arte e ai colleghi Guy Maddin (regista canadese suo sodale da anni), Nina Hoss (attrice tedesca), Sandy Powel (costumista), Jan Chapman (produttrice australiana) e Aamir Khan (star di Bollywood) spetterà l’onore di proclamare i vincitori del festival durante la cerimonia di sabato 19 febbraio.
Com’è noto, avrebbe dovuto far parte della giuria anche il regista iraniano Jafar Panahi, condannato a sei anni di carcere e a 20 d’interdizione dalla sua attività pochi giorni dopo l’invito della Berlinale: gli organizzatori hanno reagito annunciando che l’invito è tutt’ora valido, e programmando le proiezioni speciali di un corto e di quattro lungometraggi del regista, una per ciascuna delle cinque sezioni principali in cui si articola il festival.
Completano il ricco carnet di omaggi di quest’edizione il documentario Mondo Lux – The Visual Worlds of Werner Schroeter (2011) dedicato da Elfi Mikesch al regista scomparso lo scorso anno, la mini-rassegna di pellicole dell’attore tedesco Armin Mueller-Stahl cui verrà assegnato l’Orso d’oro alla Carriera, e soprattutto la già annunciata e molto attesa retrospettiva Ingmar Bergman (1918 – 2007), con oltre sessanta lavori del regista svedese già Orso d’Oro 1958 con Il posto delle fragole. Un altro buon motivo per seguire la Berlinale 2011.
© CultFrame 02/2011
INFORMAZIONI
Berlinale 2011. Dal 10 al 20 febbraio 2011
SUL WEB
Berlinale 2011: la versione inglese del sito del Festival per tutte le informazioni pratiche e il programma dettagliato