Divertimento. Freschezza. Leggerezza. Semplicità. Queste sono le prime parole che ci vengono in mente e che vogliamo accostare al film di Marco Bellocchio Sorelle mai. Si tratta di un’opera girata nell’arco di quasi dieci anni e che non nasceva con l’intento di essere vista, giudicata dalla critica, ospitata in un festival, distribuita. Un lungometraggio fatto senza soldi, durante i periodi estivi; a partire dal 1999, fino al 2008. Gli allievi del laboratorio Fare Cinema, la giovanissima figlia Elena (che vediamo crescere dai cinque ai tredici anni), il figlio Pier Giorgio, parenti, amici e attori. Un cast multiforme, improvvisato, ma perfettamente affiatato, addirittura equilibrato.
Durante dieci anni se ne vedono di tutti i colori: tensioni collettive e individuali, pranzi e cene, situazioni non proprio esaltanti, gioia e dolore, innamoramenti e discussioni private, situazioni grottesche e deliranti. Il tutto, però, sembra svolgersi nella più totale fluidità, nel suo libero manifestarsi senza i condizionamenti di una cinematografia calibrata per il mercato. Il racconto visuale diviene flusso di una psicologia familiare in divenire e mai prevedibile, un mix di riflessione e confusione molto simile alla vita reale.
Qualcuno potrebbe definire Sorelle mai un piccolo film, noi preferiamo pensare a questa prova anomala come a un lavoro totalmente libero, così come viene dichiarato dallo stesso Bellocchio nelle note di regia presenti nel press book. Pur passando gli anni e pur cambiando la tecnologia (e gli allievi), l’impianto stilistico dell’opera rimane sempre solidamente attaccato a una spontaneità visuale e narrativa che solo la mano (e lo sguardo) di un maestro del cinema avrebbe potuto elaborare.
Si respira nel corso degli episodi che si succedono l’aria di un cinema che si autodetermina, che si forma nel suo farsi, senza sovrastrutture culturali, linguistiche e drammaturgiche. A edificare questa naturalezza espressiva sono anche gli interpreti principali, tutti leggeri, soavi, mai fuori dai loro ruoli, sempre curiosi, vivaci e istintivi (Pier Giorgio Bellocchio, Elena Bellocchio, Donatella Finocchiaro, Alba Rohrwacher).
© CultFrame 09/2010 – 03/2011
Film presentato alla 67. Biennale Cinema di Venezia
TRAMA
Sei episodi che vanno dal 1999 al 2008 che illustrano la vita di una famiglia di Bobbio (vicino Piacenza). Tutto è visto attraverso gli occhi di Elena, una bambina intelligente e vivace. Lo zio Giorgio un po’ spiantato, la mamma Sara sempre con la testa al teatro, le anziane zie simpatiche e amorevoli, l’amico Gianni Schicchi mai stanco di aiutare le persone a cui è affezionato.
CREDITI
Titolo: Sorelle mai / Regia: Marco Bellocchio / Fotografia: Marco Sgorbati, Giampaolo Conti (per il 1999), Montaggio: Francesca Calvelli / Musiche: Carlo Crivelli, Enrico Pesce / Interpreti: Pier Giorgio Bellocchio, Elena Bellocchio, Donatella Finocchiaro, Letizia Bellocchio, Maria Luisa Bellocchio, Gianni Schicchi Gabrieli, Alba Rohrwacher / Produzione: Kavac, Fare Cinema / Distribuzione: Teodora Film / Anno: 2009 / Origine: Italia / Durata: 105 minuti
SUL WEB
Filmografia di Marco Bellocchio
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Teodora Film