Angèle et Tony. Un film di Alix Delaporte

SCRITTO DA
Mariella Cruciani

alix_delaporte-angele_et_tonyAlix Delaporte, sceneggiatrice e regista di Angèle et Tony, aveva già vinto nel 2006 a Venezia il Leone d’oro per il miglior cortometraggio con Comment on freine dans une descente?. Angèle (Clotilde Hesme), la protagonista del film presentato quest’anno nella sezione della Sic, è, invece, alle prese con una vita tutta in salita: uscita di carcere dopo aver scontato la pena per un incidente che è costato la vita al marito, tenta disperatamente di farsi riaffidare il figlio attraverso un matrimonio combinato. Incontra, così, Tony (Grégory Gadebois), un pescatore della Bassa Normandia, fisicamente possente ma dall’anima gentile, il quale l’accoglie in casa, senza tante domande o pretese. Non solo: Tony si sottrae con caparbietà alle sbrigative offerte sessuali di lei che vorrebbe concedersi a lui, quasi per saldare i conti. Il tenero pescatore desidera qualcosa di diverso (“Ti piaccio? Giura che sei qui per me!”) e rifiuta categoricamente ogni scorciatoia o surrogato dell’amore (“Sei come gli animali. Scopare è l’unica parola che sai”…). Stupita, offesa, provocata dall’atteggiamento di lui, Angèle finisce per essere, pian piano, attratta da Tony e dalla sua burbera delicatezza. Il loro rapporto, nato per caso, cresce lentamente e si trasforma attraverso attese, conflitti e riavvicinamenti, in una storia d’amore profonda e sincera.

Poche parole, emozioni primarie, un linguaggio cinematografico diretto ed essenziale bastano alla regista per realizzare un film commovente e leggero in cui predomina l’analisi dei sentimenti e delle psicologie ma non viene, per questo, tralasciata l’osservazione della realtà sociale (le lotte sindacali dei pescatori). A valorizzare ulteriormente la pellicola, ben scritta e ben diretta, contribuisce la recitazione di stampo naturalistico, una recitazione priva di eccessi e di enfasi (“Alix ci raccomandava di non mostrare troppo i sentimenti ma di metterci sopra una sorta di coperchio”). Il risultato finale è un’opera prima di rara intensità, pervasa di pudore (“Nella tempesta ciò che conta è mantenere la dignità” – ha dichiarato l’autrice) e abitata da esseri umani silenziosi e autentici che ci piacerebbe incontrare nella vita di tutti i giorni.

CultFrame 04/2011
Per Concessione di CineCriticaWeb


TRAMA

Angèle è una giovane donna allo sbando. Uscita dal carcere dopo aver scontato una pena perché ritenuta responsabile di un incidente che è costato la vita al marito, non può prendersi personalmente cura del figlio, affidato dai giudici ai nonni paterni. Tony è un pescatore abituato ai sacrifici che vive con la madre vedova dopo che il padre è scomparso in mare durante una battuta di pesca. Entrambi sono in cerca di un legame.


CREDITI

Titolo: Angèle et Tony / Regia: Alix Delaporte / Sceneggiatura: Alix Delaporte / Fotografia: Claire Mathon/ Montaggio: Luise Decelle / Musica: Mathieu Maestracci/ Scenografia: Hélène Ustaze / Interpreti: Clotilde Hesme, Evelyne Didi, Grégory Gadebois, Jérôme Huguet/ Produzione: Hélène Cases per Lionceau Films / Distribuzione: Sacher Distribuzione / Origine: Francia / Anno:2010/  Durata: 85 minuti

LINK
Filmografia di Alix Delaporte
Sacher Distribuzione

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Mariella Cruciani

Mariella Cruciani è giornalista e critica cinematografica, collabora con Cinecritica (periodico del SNCCI) ed è redattrice di CineCriticaWeb. Scrive anche su Punto di Svista - Arti Visive in Italia. E’ direttrice responsabile di www.officinadellastoria.info, per la quale cura la sezione “cinema e storia”. Tra le sue pubblicazioni più recenti: l’e-book “Il cinema di Moretti” , Sette Città (2013), un saggio per il volume curato da S. Toffetti “Morale e bellezza. Marco Bellocchio”, Istituto Luce Cinecittà (2014).

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