I nuovi lavori di Stephen Inggs sono in mostra ad Hackelbury, interessante spazio espositivo nel cuore di South Kensington. L’artista sudafricano realizza le sue fotografie mediante un approccio tradizionale, artigianale, che riecheggia la sua formazione e l’interesse per le tecniche di incisione e stampa. Si tratta di immagini di grande formato, impresse su carta da disegno cotone al 100%. Su ogni foglio l’emusione di sali d’argento è stata applicata a mano, con larghe pennellate.
Il risultato è affascinante: un bianco e nero nostalgico e la trama della carta che dà risalto agli strati sensibili dell’emulsione, lasciando intravedere come questa è stata applicata. Ecco allora che l’importanza non è solo data all’immagine, al risultato finale, ma anche al processo fisico, agli stadi di realizzazione, che vanno necessariamente a confondersi con i gradi stessi del discorso fotografico. Le immagini di Ingss, nella loro pregnanza e delicatezza, si ricollegano al discorso dela fotografia-memoria, della foto come messaggio dal passato, ma anche come oggetto melanconico, che trasforma la perdita in fatto reale, oggettivo.
Protagonisti delle immagini sono oggetti di uso quotidiano o di sapore antiquario, vestigia di un passato o di un presente reso tale, che il procedimento di stampa trasforma in modo emblematico. Un paio di forbici, una pianta grassa costretta nei confini di un recipiente di latta, una selva di viti, un vecchio telefono a disco, sono fantasmi referenziali, che dalla carta porosa e dalle strisciature di emulsione, emergono con forza e bellezza poetica. Gli oggetti che adoperiamo, che sono stati adoperati, magari per generazioni, divengono simboli, ingranditi ed isolati dal contesto, Emergono dalla carta come relitti, si affacciano alla superficie della psiche come ricordi che si credevano dimenticati. Sono oggetti fatti di imperfezioni, mancanze, fragilità, e Inggs ne sottolinea la particolare individualità mediante linee e contorni, di volta in volta sfocati o nitidi,
In un mondo sempre più tecnologico, la qualità espressiva di questi relitti imperfetti, banali, transienti, aiutano a riscoprire una narrativa che è personale e universale allo stesso tempo, instaurano una dialettica fatta di nostalgia, sono lacerti di episodi narrativi di cui non resta più memoria vivente, ma dei quali si coglie ancora la forza evocativa ed emozionale, il legame tra un tempo non più reale e il presente.
© CultFrame 05/2011
IMMAGINI
1 Stephen Inggs. Figs, 2011. Hand painted silver gelatin emulsion on 100% rag paper, framed in stainless steel Art size: 116 x 101.6 cm. Frame size: 116 x 128 x 2.5. From an edition of twenty
2 Clock, 2003. Hand painted silver gelatin emulsion on 100% rag paper, framed in stainless steel. Art size: 116 x 101.6 cm. Frame size: 116 x 128 x 2.5 cm. From an edition of twenty
INFORMAZIONI
Stephen Inggs: Inheritance
Dal 13 maggio al 11 giugno 2011
HackelBury Fine Art Ltd. / 4 Launceston Place, Londra / Telefono: +44(0)2079378688
Orario: martedì – sabato 10.00 – 17.00 / Ingresso gratuito