Dobbiamo farcene una ragione: il secolare scontro tra scuola freudiana e scuola junghiana vede vincitore un castoro di peluche. Sarà un pregiudizio diffuso, un banale cliché, ma ogniqualvolta il cinema americano tratta di psicanalisi, con la sola eccezione di Allen, la sensazione di compiaciuta superficialità è inevitabile. La critica unanime ha apprezzato quest’ultima fatica registica della brava Jodie Foster, qui anche misuratissima interprete della moglie del picchiatello Gibson, lodandone la sobria mise-en-scène, la mancanza di eccessi, il giusto equilibrio tra dramma e commedia, la corretta sintassi filmica, la sceneggiatura scorrevole e brillante, le ottime performances dei protagonisti. Tutto vero. Come vero, peraltro, è anche il disagio che si prova alla prima apparizione di Gibson “pupazzato”, un uomo maturo che fa il vocione, strabuzza gli occhi, seduce con il fascino del peluche.
Il punto è la cosiddetta “sospensione dell’incredulità”: siamo disposti a credere a questa storia bislacca? All’ennesima variazione hollywoodiana della psicanalisi fai-da-te? Alla solita, semplicistica visione della mente umana come entità capricciosa, ma fondamentalmente ingenua e raggirabile? Il grave difetto di Mr. Beaver è proprio la sua misura, il suo equilibrio, il realismo, il tono classico ed intimista della regìa. Per la descrizione di un così profondo disagio psichico e della sua stupefacente terapia sarebbe stata necessaria una regìa più audace, che utilizzasse diversi registri, dal grottesco al surreale, un tono visionario, ma al contampo più credibile. Foster invece mantiene tutto nell’ambito di un naturalismo di maniera, tentando di convincere, di normalizzare di (orrore!) razionalizzare, facendo del pupazzo la semplice materializzazione metaforica della schizofrenia del protagonista. E così disarmandolo delle sue immense potenzialità “anarchiche”. La conseguenza è la sensazione del ridicolo sempre dietro l’angolo, come nello scontro tra uomo e pupazzo, ed il trionfo dei sani valori famigliari, dei buoni sentimenti e del ritrovato equilibrio mentale che, curiosamente, non sarà frutto di scavo psicologico, ma della più fisica delle soluzioni: mens sana in corpore insano?
© CultFrame 05/2011
TRAMA
Tormentato da demoni personali, Walter Black, padre di famiglia e presidente di un’azienda di giocattoli sull’orlo del fallimento, soffre di una grave forma di depressione che gli impedisce di avere il controllo della sua vita tanto da incrinare i rapporti con la sua famiglia… ma la comparsa di un pupazzo a forma di castoro potrebbe essere la sua salvezza.
CREDITI
Titolo: Mr. Beaver / Titolo originale: The Beaver / Regìa: Jodie Foster / Sceneggiatura: Kyle Killen / Fotografia: Hagen Bogdanski / Montaggio: Lynzee Kligman / Scenografia: Mark Friedberg / Musica: Marcelo Zarvos / Interpreti principali: Jodie Foster, Mel Gibson, Cherry Jones, Anton Yelchin, Riley Thomas Stewart, Zachary Booth, Jennifer Lawrence / Produzione: Summit Entertainment, Participant Media / Distribuzione: Medusa / Paese: U.S.A., 2011 / Durata: 91 minuti
LINK
Sito ufficiale del film The Beaver di Jodie Foster
Filmografia di Jodie Foster
Medusa