Un gigantesco scavo che contiene enormi strutture in cemento armato (alcune rotonde e immense), una cisterna posizionata in un luogo anonimo, elementi architettonici dalla funzione incomprensibile collocati nella città, una scalinata la cui sommità è invisibile a causa di una luce accecante che proviene dall’alto, grandi palazzi di una metropoli inquietante, un sottovia che crea uno spazio enigmatico dall’atmosfera quasi dechirichiana.
Sono solo alcune delle immagini che compongono la serie Earth Works. Si tratta di fotografie miseriose e angoscianti, che fanno emergere luoghi apparentemente destinati a una funzione ma contraddistinti da un non senso evidente che genera straniamento nello sguardo del fruitore. Alienazione, spaesamento, percezione del vuoto e della solitudine, una stravagante metafisica degli spazi reali, un misto di capacità costruttiva e distruttiva che sembra non condurre lo sguardo verso alcuna direzione precisa.
Earth Works fa parte di Empty Zone, la mostra che occupa le sale del Padiglione russo alla 54° Esposizione internazionale d’Arte.
Si tratta di uno dei padiglioni meno celebrati di questa edizione della Biennale di Venezia ma che a nostro avviso, invece, propone uno dei lavori più significativi. All’interno di un percorso espositivo alquanto articolato il curatore Boris Groys ha collocato le opere di Andrei Monastyrski e dello storico gruppo artistico denominato Collective Actions. E’, quella di Groys, chiaramente un’operazione di recupero critico e di valorizzazione di un’idea espressiva che va ormai avanti da molti anni, idea ricomposta ora in un pregevole site-specific.
Andrei Monastyrski ha contribuito a far nascere questo collettivo di creativi in un’altra era: la metà degli anni settanta, quando la Russia era inglobata nell’immenso universo dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Questa importante esperienza nel campo dell’arte ha dunque attraversato regimi politici, la logica della dittatura del proletariato e la caduta del comunismo, epoche storiche totalmente diverse, forme di governo differenti (per non dire opposte), e nonostante ciò ha mantenuto (ancora oggi) la sua freschezza espressiva.
La mostra allestita presso la 54° Biennale di Venezia è una sorta di attenta e puntuale ricapitolazione delle vicende di un gruppo che con le sue inziative pubbliche e le sue perfomance ha rappresentato, e continua a rappresentare, un esempio di impegno costante nel mondo, a volte fragile, dell’arte contemporanea.
Le iniziative di Andrei Monastyrski e dei suoi compagni di strada (e di arte) si svolgevano spesso in località lontane dai concentramenti urbani. Lunghi striscioni appesi tra due alberi dentro una foresta, globi informi posizionati in mezzo a dei prati, un manichino (la cui testa è un pallone rosso) messo in mezzo a un campo coltivato, un foro sulla superficie ghiacchiata di una distesa d’acqua. Sono alcune delle immagini impaginate nel catalogo di Empty Zones che documentano le azioni anticonvenzionali del gruppo, oggi composto dallo stesso Monastyrski, e da Nikita Alekseev, Elena Elagina, Sabine Hänsgen, Georgy Kizevalter, Igor Makarevich, Nikolai Panitkov e Sergey Romashko (anche se probabilmente vi sono state alcune defezioni).
Da notare che le perfomance dei Collective Actions sono documentate in video e visibili in un apposito canale on line: Podjachev’s Youtube Channel.
© CultFrame 06/2011
IMMAGINI
1 Andrei Monastyrski. From the “Earth Works” series. 1970s. Black and white photography. Courtesy author and Stella Art Foundation, Moscow
2 Collective Actions. Slogan-1977. Moscow region, Leningradskaya railway line, Firsanovka station. January 26, 1977. Photo documentation. Courtesy author and Stella Art Foundation, Moscow
3 Collective Actions. The Third Variant. Moscow region, Savyolovskaya railway line, near village Kyevy Gorky. May 28, 1978. Photo documentation. Courtesy author and Stella Art Foundation, Moscow
INFORMAZIONI
Empty Zones. Andrei Monastyrski e Collective Actions. Padiglione Russia / A cura di Boris Groys
Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia
Dal 4 giugno al 27 novembre 2011
Giardini / Info: 041.5218828 / promozione@labiennale.org
Orario: tutti i giorni 10.00 – 18.00 / chiuso lunedì (escluso lunedì 6 giugno e lunedì 21 novembre 2011)
Biglietto: intero 20 euro / ridotto 16 euro
Catalogo: black dog publishing
LINK
Padiglione Russia – Il sito
Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia