Il villaggio di cartone. Un film di Ermanno Olmi. 68a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Fuori Concorso

SCRITTO DA
Nikola Roumeliotis

Delle volte ci si domanda “ma tutti i registi devono per forza arrivare all’età di Manoel de Oliveira per smettere di fare film?”. Presentata fuori concorso, la nuova pellicola di Ermanno Olmi Il villaggio di cartone esprime benissimo quello che vogliamo intendere. Il vecchio, ma già da parecchi anni, maestro bergamasco dopo aver ballato dietro i paraventi, averci inchiodati con 100 e passa chiodi e aver insegnato (ma non c’era bisogno, grazie) il mestiere delle armi ritorna con un altro lamentoso film per parlarci di immigrazione e buoni sentimenti.

Una Chiesa in disuso viene smontata a pezzi; il Crocifisso tolto sotto gli occhi del parroco. Il tutto per essere chiusa. A riaprirla, dopo qualche giorno, è un gruppo di immigrati che la vanno ad occupare, o meglio, che la utilizzano come riparo. È l’inizio di una storia e, al tempo stesso, la vera “metafora” di un film che dopo i primi minuti ti fa subito pensare che era meglio occuparsi d’altro, visto che il modo in cui l’autore de Il posto imposta il racconto è buono solo per un dibattito televisivo a cui, magari, partecipano anche i politici che come ci ha detto lo stesso Olmi “ormai non hanno niente da dire”.

Ermanno Olmi ha affrontato i temi della solidarietà e dell’accoglienza, come massimi valori di un cristianesimo che appartiene alla base della chiesa in molte sue pellicole. Ma in questo Il villaggio di cartone è la retorica a farla da padrone e non  possono rimediare in nessun modo attori come il bravo Michael Lonsdale e lo spaesato Rutger Hauer, anche se Massimo de Francovich lascia un suo segno personale.
Allora, se avete dei dubbi tardo religiosi del tipo “ma per fare il bene non serve la fede. Il bene è più della fede”; se amate le musiche celestiali piuttosto dolciastre e se volte sapere  “chi abita per davvero nella casa di Dio”, il film di Olmi fa per voi. Tutti gli altri sono pregati di astenersi.

© CultFrame 09/2011


TRAMA

Sotto gli occhi del prete, la sua chiesa viene semi-distrutta. Una notte arrivano delle persone. Sono decine e decine, una moltitudine: clandestini in fuga che si rifugiano all’interno della chiesa e cominciano a rifugiarsi. Ma restano clandestini, e prima o poi chi deve far rispettare la legge li troverà: ci sarà qualcuno disposto ad aiutarli?


CREDITI

Film: Il villaggio di cartone / Regia: Ermanno Olmi / Sceneggiatura: Ermanno Olmi con Claudio Magris / Fotografia: Fabio Olmi / Montaggio: Paolo Cottignola / Scenografia: Giuseppe Pirrotta / Interpreti: Michael Lonsdale, Rutger Hauer, Alessandro Haber, Massimo de Francovich / Produzione: Cinemundici / Paese: Italia, 2011 / Distribuzione: 01 / Durata: 87 minuti

SUL WEB
Filmografia di Ermanno Olmi
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
01 Distribution

 

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Nikola Roumeliotis

Nicola Roumeliotis, giornalista, critico cinematografico, si occupa da anni dei generi cinematografici ma anche esperto musicale privilegiando la musica jazz e il lounge. Voce storica di Radio Città Futura per la quale ha creato format e condotto trasmissioni dal 1992 al 2006. Dopo aver contribuito a creare la web radio della Fandango insieme a Johnny Palomba e trasmesso su LifeGate Radio dal 2011 ha una propria agenzia giornalistica dedicata al cinema come NRCinema News.

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