Se pensate di aver visto, al cinema, tutto ciò che concerne addii al nubilato, matrimoni e problemi pre e post nunziali, Stephan Elliott vi farà cambiare idea. Con il suo stile irriverente e politicamente scorretto, il regista dell’indimenticabile Priscilla, la Regina del deserto, carica di nuovo significato l’ansia che precede (e, ancor più spesso, segue) le nozze. Se l’unione di una coppia è, come afferma la giovane sposa, “una collisione di due mondi” mai come in A Few Best Men tale scontro si fa devastante. Non soltanto i due piccioncini si conoscono da poco ma i loro mondi sono, è il caso di dirlo, agli antipodi. Dall’Inghilterra all’Australia, il fidanzato palpitante ed entusiasta si trova a compiere un viaggio che si rivelerà indimenticabile, e non soltanto nel senso romantico del termine.
Elliott, infatti, catapulta David e i suoi tre strampalati amici in quello che sembra un vero e proprio universo parallelo in cui ogni stravaganza sembra far parte dell’assoluta normalità. La famiglia della sposa è la versione acida di quelle già viste nei film di questo genere: una madre sui generis, un padre-padrone, una sorella in sovrappeso che si finge lesbica e, come se non bastasse, un ariete che funge da animale-feticcio in un ménage già abbondantemente caotico.
Detestando i film a tema nunziale – come lo stesso Elliott ha dichiarato – il regista ha pensato bene di farne una sorta di “Die Hard a un matrimonio” riuscendo perfettamente nell’intento. Lo sposo e compagni sono una sorta di bomba ad orologeria pronta, però, ad esplodere nei momenti sbagliati e, come nell’”infallibile” legge di Murphy secondo la quale se qualcosa può andar male lo farà, i disastri si susseguono senza sosta. Tra battute insolenti e gag beffarde, David e Mia affronteranno una sorta di tzunami matrimoniale dove nulla e nessuno sarà risparmiato. Esilarante e sfacciato, A Few Best Men non è solo una commedia ma una versione impudente della commedia.
Una comicità sfrontatamente intelligente che, attraverso la lente del paradosso e dell’assurdo, non solo deforma ma, fondamentalmente, shakera tutti i cliché del genere per mescolarli in un composto irresistibile che suscita la più salutare e liberatoria risata. La forza del film risiede soprattutto nella scelta dei personaggi, sconclusionati quanto basta per rappresentare l’iperbole di ogni forma di nevrosi. Il bizzarro quartetto dei protagonisti mette a nudo (e non solo metaforicamente) il maschile terrore di “diventare grandi”, così come il trio di donne (sposa, madre e sorella) interpreta, ognuna a suo modo, la leggiadria e la follia femminili che raggiungono l’apice nel personaggio di una quasi irriconoscibile Olivia Newton-John, spendidamente autoironica nel dimenarsi sulle note di YMCA dei Village People.
L’happy end è certamente inevitabile ma, fedele al ritmo incalzante del film, non proprio in linea con il tradizionale lieto fine. Vedere per credere…
© CultFrame 10/2011
CULTFRAME
David, inglese, incontra Mia, australiana, su una spiaggia esotica ed è subito amore. I due decidono, infatti, di sposarsi nell’immediato e, tornato a Londra, il giovane lo annuncia ai suoi inseparabili amici:Tom, Graham e Luke. I quattro partono per l’Australia e, arrivati lì, scoprono che la futura sposa è la ricchissima figlia di un senatore, a dir poco, bizzarro che ha un ariete come portafortuna. L’organizzazione delle nozze, che ha la solennità di un evento di stato, è solo una delle stravaganze che il gruppo di inglesi si troverà di fronte. Il matrimonio di David e Mia, infatti, dal “giorno più bello” si trasformerà presto in un’avventura esplosiva.
CREDITI
Titolo: A Few Best Men / Titolo originale: Id. / Regia: Stephan Elliot / Sceneggiatura: Dean Craig / Montaggio: Sue Blainey / Fotografia: Stephen Windon / Musica: Guy Gross / Interpreti: Xavier Samuel, Kris Marshall, Kevin Bishop, Tim Draxl, Olivia Newton-John / Fotografia: Stephen Windon/Musica: Guy Ross / Produzione: Share Stallings, Laurence Malkin, Antonia Barnard, Gary Hamilton / Distribuzione: Lucky Red / Paese:Australia 2011 / Durata:97 minuti
LINK
Filmografia di Stephan Elliot
Festival Internazionale del Film di Roma
Lucky Red