In questo film pieno di passione politica, di personaggi affettuosi capaci di amore, di amicizia fraterna, di empatia e di generosità, si intuisce qualcosa di molto amaro che colpisce e ferisce. Si tratta infatti di un lavoro in cui il realismo sociale incontra la leggerezza di una commedia corale ricca di musica pop, con Guédiguian che riunisce la sua banda di attori-feticcio (Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan) per incarnare personaggi di straordinaria umanità, dove la parte dei “cattivi” tocca ai venti-trentenni.
“Anche nelle lotte i padroni ci dividono”, si dice a un certo punto di questa pellicola, nella quale la lotta di classe è anche e soprattutto un conflitto intergenerazionale tra figli arrabbiati e induriti, tanto dagli stenti quanto da una vita più normale, e padri cinquantenni idealisti ancora capaci di sperare, di scommettere: però non più sui figli bensì sui nipoti, sui bambini, il che equivale quasi ad archiviare una generazione ritenendola perduta. Può esser che sia vero.
Come in molte delle sue opere precedenti, anche in Le nevi del Kilimangiaro Guédiguian costruisce un affresco della Marsiglia portuale e multietnica (italo-magrebina, armena, ispanica) dove il lavoro e la criminalità sono i destini, spesso incrociati, di chi deve guadagnarsi da vivere.
Lo spauracchio dell’imborghesimento sembra essere l’unico problema del rappresentante sindacale interpretato da Darroussin, che cita passi dai testi di Jean Jaurès per trovare le risposte ai suoi assilli ma conserva sin dall’infanzia tra i suoi eroi anche il giustiziere Spiderman. Invece, le conseguenze della crisi economica lo mettono di fronte all’urgenza di capire la rabbia violenta con cui operai più giovani reagiscono allo scacco sociale ed economico e all’abbandono da parte della famiglia, del sindacato, del mondo del lavoro. Finisce così per rimettersi in gioco attraverso una nuova solidarietà intergenerazionale.
Il titolo del film è preso da una canzone cantata da Pascal Danel mentre il finale è ispirato a quello di un poema di Victor Hugo dedicato a Les pauvres gens.
© CultFrame 12/2011
TRAMA
In un cantiere navale di Marsiglia venti operai devono essere messi in mobilità e il sindacato opta per un’estrazione a sorte. È così che perdono il lavoro sia dei neoassunti che dei veterani come Michel, il rappresentante sindacale socialista. La vita da cassintegrato non è facile ma Michel e sua moglie Marie-Claire si amano e vivono serenamente organizzando anche una festa per il loro trentesimo anniversario. Una sera la coppia subisce una rapina in casa e nei giorni seguenti Michel finisce per scoprire che uno degli artefici è Christophe, un giovane ex-collega licenziato insieme a lui, che vive a fatica con due fratellini piccoli. Dopo averlo denunciato, sia Michel che Marie-Claire sono angosciati e vorrebbero poter capire le ragioni del gesto di Christophe o almeno reagire a una situazione umanamente e politicamente disperata.
CREDITI
Titolo: Le nevi del Kilimangiaro / Titolo originale: Les neiges du Kilimandjaro / Regia: Robert Guédiguian / Sceneggiatura: Robert Guédiguian, Jean-Louis Milesi/ Fotografia: Pierre Milon / Montaggio: Bernard Sasia / Scenografia: Michel Vandestien / Musiche: Pascal Mayer / Interpreti: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet, Marilyne Canto, Robinson Stévenin, Karole Rocher / Produzione: Robert Guédiguian, Agat Films & Cie, France 3 Cinéma / Distribuzione: Sacher / Paese: Francia / Anno: 2011 / Durata: 107 minuti
LINK
Sito ufficiale del film Les neiges du Kilimandjaro (Le nevi del Kilimangiaro) di Robert Guédiguian
Sito italiano del film Le nevi del Kilimangiaro di Robert Guédiguian
Filmografia di Robert Guédiguian
Sacher Distribuzione