Dopo Tutti dicono I love you (1996), il grand tour di Woody Allen nel vecchio continente torna a Parigi dove il regista decide di giocare scopertamente con le varie declinazioni dell’ideale di pariginità nell’immaginario del turista upper class americano.
Il film si apre con una serie di immagini da cartolina, prima molto assolate, quasi dorate, e infine piovose, ponendoci di fronte al contrasto attorno a cui si gioca la storia dei protagonisti, Gil (Own Wilson) e Inez (Rachel McAdams): a lui piace la pioggia di Parigi, a lei il sole di Malibu; lui sogna una vita da bohème, lei è molto chic; lui è liberal, lei viene da una famiglia che simpatizza coi Tea Party; lei è proiettata verso il futuro mentre lui è un tipo vintage, che sogna il passato, soprattutto la Parigi degli anni Venti, quando “la pioggia non era acida”.
Nei panni di Gil, Owen Wilson è un “allen andersonizzato”, uno sceneggiatore hollywoodiano insoddisfatto e stralunato, che nelle discussioni parte sempre per la tangente e si perde nei suoi sogni, alla ricerca di una vita creativa più autentica, di un’esistenza più romantica.
Grazie alla magia di Parigi, Gil vive l’incantesimo di un viaggio nel tempo e, traghettato da un’auto d’epoca, approda ogni notte agli anni ’20, dove incontra tutti i suoi miti creativi della “generazione perduta”: Francis Scott e Zelda Fitzgerald, Cole Porter, T.S. Eliot, Ernest Hemingway e con loro vive l’atmosfera della “festa mobile”. Riceve consigli letterari da Gertrude Stein, beve un cicchetto con Dalì, Buñuel e Man Ray, incontra Picasso e la sua modella Adriana e di quest’ultima si innamora. Grazie a questo amore inter-epocale, Gil ritrova se stesso, la gioia di vivere e di scegliere coraggiosamente la propria strada.
Allen chiama a raccolta un cast speciale ma affida alla maggior parte dei suoi membri delle piccole particine: non è il caso solo della première dame Carla Bruni, ma anche, per esempio, di Adrien Brody, un efficace e spassosissimo Salvador Dalì in fissa coi rinoceronti o di Kathy Bates nei panni di Gertrude Stein.
Midnight in Paris è una favola surreale sulla ricerca dell’età dell’oro, sull’idealizzazione dei luoghi e delle epoche, sulla tentazione di rifugiarsi nel passato in tempi di vorticoso cambiamento o di cupa stagnazione in cui operare una scelta di vita appare impossibile perché il futuro si presenta incontrollabile, oscuro e minaccioso.
© CultFrame 11/2011 – 12/2011
Film presentato al 29° Torino Film Festival
TRAMA
Gil e Inez sono una giovane coppia americana: lei è una figlia di papà e lui è un’aspirante scrittore che per ripiego economico scrive sceneggiature per Hollywood. Durante un viaggio a Parigi, emergono tra loro tensioni e divergenze ma ogni notte, allo scoccare della mezzanotte, Gil fa un viaggio indietro nel tempo che lo porta a vivere nella sua epoca preferita, gli anni Venti. In queste notti brave, Gil incontra tutti i suoi miti letterari e si innamora di Adriana, una modella picassiana grazie alla quale riuscirà finalmente a fare chiarezza nella sua vita scombinata.
CREDITI
Titolo originale: Midnight in Paris / Regia: Woody Allen / Sceneggiatura: Woody Allen / Fotografia: Darius Khondji, Johanne Debas / Montaggio: Alisa Lepselter / Scenografia: Anne Seibel / Musica: Stemphane Wrembel / Interpreti principali: Owen Wilson, Rachel McAdams, Marion Cotillard, Kathy Bates, Adrien Brody, Tom Hiddleston, Léa Seydoux, Michael Sheen, Nina Arianda, Carla Bruni, Kurt Fuller, Mimi Kennedy / Produzione: Mediapro, Versátil Cinema & Gravier Production, Pontchartrain / Distribuzione: Medusa / Paese: Spagna-USA, 2011 / Durata: 94 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Midnight in Paris di Woody Allen
Filmografia di Woody Allen
Torino Film Festival – Il sito
Medusa