Luigi Di Sarro entra a pieno titolo come autore e sperimentatore nel periodo (a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del Novecento) in cui in Italia l’attenzione sulle molteplici attitudini della fotografia erano messe alla prova da un nutrito gruppo di artisti.
L’uso del linguaggio fotografico e l’indagine sperimentale riguardo i suoi potenziali si venivano a collocare in un più ampio panorama in cui i vari mondi e modi dell’espressività erano sottoposti a sviluppi inconsueti e, cosa più interessante, pieni di entusiasmanti ibridazioni. Paradossalmente è proprio il mondo della fotografia in sé a non cogliere appieno queste opportunità, tutto concentrato sullo sviluppo sociale e documentario dell’immagine fotografica, le cui conseguenze si avvertono ancora oggi, chiaramente con delle eccezioni; e a tal proposito citiamo due lavori, i più noti, le Verifiche di Ugo Mulas e Lascia su queste pareti una traccia fotografica del tuo passaggio di Franco Vaccari, con i quali si respira quel senso ampio di ricerca e di sconfinamento che si avvertiva nell’ambiente artistico a tutto tondo di quegli anni. In questo contesto l’attività di Di Sarro si articola grazie a un interessante percorso, purtroppo breve, tra varie modalità espressive: pittura, scultura, performance e la fotografia che diventa un elemento fondante, un tramite con il quale egli analizza e riflette sulla sua esperienza umana e sul suo fare artistico.
Il tutto viene ben documentato nel saggio a lui dedicato, Arte e Fotografia tra gli anni Sessanta e Settanta – Il laboratorio fotografico di Luigi Di Sarro di Carlotta Sylos Calò, edito da Gangemi Editore nel 2010, al quale va dato merito di presentare un’analisi in relazione alla situazione e agli interessi per la fotografia scaturiti all’interno dei movimenti artistici italiani, e non solo, in quel determinato momento storico.
Un ulteriore aspetto, importante per la comprensione dell’opera di Di Sarro, è dato dalla sua formazione: una laurea in Medicina e Chirurgia a Roma nel 1967 e nel 1972 il diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma; vari viaggi di istruzione a New York e Tokio dove frequenta corsi sia artistici che scientifici dai quali emerge l’interessante attenzione e interazione sul binomio arte/scienza che, come un filo conduttore, si snoda in tutta la sua ricerca artistica e in quella di insegnante, con la cattedra di Anatomia artistica e delle Discipline pittoriche, prima a Macerata poi a Roma.
È chiaramente avvertibile nel suo fare la relazione tra la produzione artistica e la totale apertura e curiosità di un uomo che, nell’ambito della sua contemporaneità, si è continuamente posto in divenire, come lui stesso sostiene: “Possiamo determinare i limiti del campo di osservazione e valutare i mutamenti che ivi avvengono, se noi stessi siamo già indeterminati e in movimento.” In questo senso va colta e messa in evidenza la sua esperienza, come un’opportunità, un insegnamento.
© CultFrame – Punto di Svista 01/2012
CREDITI
Titolo: Arte e fotografia tra gli anni Sessanta e Settanta. Il laboratorio fotografico di Luigi Di Sarro. Un libro di Carlotta Sylos Calò / Gangemi Editore, 2010 / Collana: Fotografia / Pagine: 114 / Prezzo: 18 euro / ISBN: 978-88-492-2020-9
INDICE
Introduzione
1. ARTE E FOTOGRAFIA
1.0 Anni Sessanta: arte e fotografia / 1.1 La fotografia italiana e il dibattito sulle arti visive dal dopoguerra all’arte concettuale / 1.2 Le mostre / 1.3 Arte e fotografia in Italia negli anni settanta: fotografi artisti e artisti fotografi
2. IL LABORATORIO FOTOGRAFICO DI LUIGI DI SARRO
2.0 Una biografia / 2.1 Luigi Di Sarro e la fotografia / 2.2 Il laboratorio fotografico
3. TEMI
3.0 La vicenda biografica / 3.1 L’autoritratto / 3.2 Il corpo / 3.3 La luce, il segno, il movimento
Bibliografia e fonti archivistiche
SUL WEB
Centro di documentazione della ricerca artistica contemporanea Luigi Di Sarro
Gangemi Editore