Il genere spy-story è caratterizzato da due elementi fondamentali: la questione del sospetto e il tentativo, spesso non riuscito, da parte degli esseri umani di comprendere esattamente tutto ciò che riguarda la loro vita personale e professionale. Se andiamo con la mente a Il terzo uomo di Carol Reed (con Orson Welles), ad alcune prove filmiche di David Mamet (tra cui Homicide), a La Conversazione di Francis Ford Coppola e al film di Eric Rochant Storie di spie, è possibile accorgersi come quasi tutti i lungometraggi più significativi di questo genere abbiano come cardini tematici i due argomenti sopra indicati. Ebbene, è possibile rintracciare questi fattori anche in La talpa (Tinker, Tailor, Soldier, Spy), opera firmata dall’ex regista televisivo Tomas Alfredson.
Il plot è incentrato su una classica situazione da “guerra fredda”. I servizi segreti britannici sono impegnati in un gioco al massacro con il KGB. La struttura del racconto è basata appunto sull’ermersione del sospetto, sulla paura nei riguardi dell’ambiguità e del doppiogiochismo, sull’impossibilità di comprendere la realtà e la vera natura degli individui. Tra Londra, Istanbul, Budapest, Parigi si evolve, così, una vicenda dai meccansimi quasi incomprensibili e dai risvolti umani tragici.
Il merito più evidente di Alfredson è quello di aver costruito un lungometraggio di genere che non cade negli stereotipi di questo tipo di cinematografia. Il racconto è sospeso, il ritmo disteso, le pause lunghe, i silenzi anche, le attese innumerevoli. Quasi inesistenti le scene di azione e di violenza. Diversi i flashback che servono a immettere nel racconto ulteriori elementi di “confusione”. Tutto è basato sulla tensione psicologica che scaturisce dall’impossibilità di capire chi tradisce chi.
Anche dal punto di vista formale, il regista ha cercato di evitare luoghi comuni legati al versante commerciale e di azione del genere in questione. Londra appare cupa esattamente come una città sovietica degli anni settanta, i funzionari dei servizi segreti squallidi e senza alcun fascino, gli uffici spogli e senza luce. Ogni accadimento è avvolto da una cappa di squallore e di cupezza che rimanda a un’epoca nella quale questa “guerra” clandestina si era fortunatamente sostituita a una possibile terza guerra mondiale.
Tomas Alfredson governa questo sofisticato meccanismo espressivo con assoluta professionalità, con l’evidente intenzione di rendere il racconto via via sempre più misterioso ed enigmatico. Lo spettatore spera così di rimanere fino alla fine in una condizione di indeterminatezza, nell’abisso del dubbio e del sospetto, appunto. Ma ciò non avviene. Un’inopportuna scena finale, decisamente banale, arriva a spiegare tutto. Si resta così con il sapore triste e inutile della verità invece che con il piacere sottile che può provocare in noi ciò che non riusciamo a comprendere.
Ma questo problema è forse farina del sacco di John le Carré (autore del libro che, a onor del vero non conosciamo, da cui è tratto il film). Se così fosse, sarebbe un’ulteriore prova che la regola numero uno che ogni cineasta dovrebbe seguire quando realizza una trasposizione da un romanzo dovrebbe essere quella di tradire il testo a cui si ispira.
© CultFrame 09/2011 – 01/2012
Film presentato alla 68. Biennale Cinema di Venezia
TRAMA
L’ex vice capo dei servizi segreti britannici viene richiamato in servizio perchè è l’unico, vista la sua esperienza, che può scoprire la talpa che si annida nell’Intelligence inglese e che passa importanti informazioni ai sovietici. Smiley, questo il nome dell’ufficiale, iniziarà così un’indagine difficilissima ed estremamente pericolosa che comunque alla fine porterà alla risoluzione del caso.
CREDITI
Titolo: La talpa / Titolo originale: Tinker, Tailor, Soldier, Spy / Regia: Tomas Alfredson / Sceneggiatura: Peter Straughan, Bridget O’Connor basata sul romanzo di John Le Carré / Fotografia: Hoyte Van Hoytema / Montaggio: Dino Jonsater / Scenografia: Maria Djurkovic / Musica: Alberto Iglesias / Interpreti: / Produzione: Working Title Films, Karla Films, Paradis Films, Kinowelt Filmproduktion / Distribuzione: Medusa / Paese: Gran Bretagna, 2010-2011 / Durata: 127 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Tinker, Tailer, Soldier, Spy (La talpa) di Tomas Alfredson
Filmografia di Tomas Alfredson
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Medusa