Jayne Mansfield’s Car. Un film di Billy Bob Thornton. 62° Berlinale. Concorso

SCRITTO DA
Silvia Nugara

Sin dai tempi di Henry James, le relazioni tra Gran Bretagna e Stati Uniti hanno fornito alla creazione artistica spunti per narrare, spesso con ironia, l’incontro-scontro tra due mondi diversi ma profondamente legati. Jayne Mansfield’s car riprende questo topos e lo mette al servizio di un cast capeggiato da John Hurt e Robert Duvall rappresentati rispettivamente di un’Inghilterra elegante e di un’America ruvida che si scrutano, si affrontano, competono e infine si alleano. I loro personaggi non sono solo accomunati dal fatto di aver amato la stessa donna ma anche dall’aver sacrificato i propri figli all’altare del mito dell’eroe di guerra. Entrambi i personaggi sono infatti reduci della prima guerra mondiale e padri di figli che, a diverso titolo e in diversi corpi militari, hanno combattuto il secondo conflitto mondiale sperando, ma invano, di guadagnarsi un po’ di stima e rispetto da parte dei genitori. I due sono invece patriarchi vecchio stile, troppo tesi a mostrarsi virili e tutti d’un pezzo per riuscire ad esprimere affetto e approvazione ai figli maschi.
L’americano Caldwell occupa il suo tempo ascoltando abusivamente la radio della polizia per poi recarsi sulla scena dei più sanguinosi incidenti stradali come a voler continuamente rinnovare il trauma del sangue e della morte visti in guerra, quando ancora si sentiva un uomo vivo e forte. Il titolo della pellicola fa riferimento all’automobile con cui l’attrice Jayne Mansfield si schiantò nel 1967 e il cui relitto disastrato viene mostrato al pubblico pagante di una fiera locale a cui Caldwell porta Bedford.
Se i reduci della prima guerra mondiale rimproverano ai figli di non essere stati abbastanza valorosi durante la seconda, questi ultimi hanno deluso i padri diventando matti, falliti o hippy pacifisti che sperano il futuro riservi ai loro discendenti un posto al college invece che nell’esercito. La guerra in Vietnam, sullo sfondo della quale è ambientata la pellicola, non è che l’ultimo anello di una catena di conflitti che generazione dopo generazione coinvolgono le famiglie protagoniste scavando ferite profondissime nel corpo e nell’anima degli uomini e, come fosse una maledizione, dividendo puntualmente i figli dai padri mentre le donne osservano a distanza costruendosi un mondo tutto proprio di eccentricità e aspirazioni segrete.

Il film è costruito attorno all’evolversi delle relazioni tra i membri delle due famiglie Caldwell e Bedford. La tensione e l’imbarazzo iniziali lasciano progressivamente spazio alla curiosità, alla complicità, in alcuni casi anche ad una certa tensione erotica e all’amicizia. I personaggi sono scritti benissimo e caratterizzati fin nei minimi dettagli del carattere. Thornton si ritaglia una parte di reduce traumatizzato, in fissa con le auto eleganti e con l’accento britannico mentre Kevin Bacon è un efficace hippy un po’ avanti con gli anni impegnato a fumare hashish e ad animare locali sit-in di protesta. Il clima della guerra fredda e della guerra in Vietnam, le dinamiche famigliari di delusione, amore, frustrazione sono narrati con grande senso del ritmo, dosando sapientemente pathos e umorismo come nella migliore tradizione di un cinema statunitense che non si stanca di riproporre, in chiave sempre più vintage, il proprio passato recente.

© CultFrame 02/2012

 

TRAMA
1969, Morrison, Alabama. Reduce della Prima guerra mondiale e medico in pensione, Jim Caldwell è padre di quattro figli con cui non ha una relazione facile. Una sera, una telefonata annuncia ai Caldwell la morte di Naomi, ex-moglie di Jim e madre dei suoi figli, che molti anni prima si era risposata in Inghilterra prendendo il nome di Bedford. Dato che la donna ha richiesto di essere sepolta in Alabama, i Bedford si recano negli Stati Uniti per il funerale e la sepoltura. Per i Caldwell, e per Jim in particolare, si tratta del primo incontro con la famiglia che gli ha rovinato la vita…

CREDITI
Titolo: Jayne Mansfield’s Car / Regia: Billy Bob Thornton / Sceneggiatura: Billy Bob Thornton, Tom Epperson / Fotografia: Barry Markowitz / Montaggio: Lauren Zuckerman / Scenografia: Clark Hunter / Interpreti: Billy Bob Thornton, Robert Duvall, John Hurt, Kevin Bacon, Ray Stevenson, Frances O’Connor, Robert Patrick, Katherine LaNasa / Produzione: Alexander Rodnyansky, Geyer Kosinski / Paese: Federazione Russa, Stati Uniti / Anno: 2011 / Durata: 122’

LINK
CULTFRAME. Berlinale 2012. 62. Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Il programma
Filmografia di Billy Bob Thornton

Berlinale – Il sito

IMMAGINE
Frame del film Jayne Mansfield’s Car di Billy Bob Thornton. Photo: Van Redin

 

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Silvia Nugara

Silvia Nugara ha un dottorato di Linguistica Francese e i suoi interessi ruotano attorno alle relazioni tra il linguaggio e la costruzione della realtà sociale, con particolare riferimento agli immaginari e ai discorsi relativi alle soggettività di genere. Attualmente è redattrice di Punto di Svista e Cultframe - Arti visive.

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