17 ragazze. Un film di Delphine e Muriel Coulin

SCRITTO DA
Silvia Nugara

Quando si hanno sedici anni pieni di sogni e di bellezza conturbante ma si vive abbandonate a se stesse in un’insignificante periferia portuale, è facile perdersi in progetti fantastici di onnipotenza e di fuga. Così è per Camille che dopo aver scoperto di essere incinta a causa di un preservativo rotto, decide di tenere il bambino, forse convinta dalla sollecitudine che da subito le mostrano le compagne, forse per provare di poter essere una madre migliore della propria, sicuramente con la speranza di ottenere da un bébé l’affetto incondizionato e infinito che vorrebbe e non ha.
Capobanda tanto fragile quanto manipolatrice, Camille pensa di affrontare la situazione e difendere la propria popolarità lanciando una moda che cambierà per sempre la sua vita e quella di una nutrita banda di altre ragazze. Infatti, vagheggiando una sorta di comunità di mutuo soccorso tra ragazze-madri, l’adolescente finisce per conquistarsi più o meno programmaticamente una dopo l’altra una quindicina di emule.

Al loro esordio nel lungometraggio, le sorelle Delphine e Muriel Coulin traspongono a Lorient, in Bretagna una storia realmente accaduta negli Stati Uniti e la mente va allora a Juno, altro esempio recente di maternità adolescente. Pur con una serie di differenze, sia in 17 filles che nel film di Jason Reitman, l’autonomia di azione delle giovani protagoniste si esplicita in relazione alla sessualità e alla riproduzione il che sembra davvero un passo indietro rispetto ai tempi in cui Simone de Beauvoir rifiutava la maternità perché giudicava che la fertilità del corpo non potesse bastare a giustificare la sua esistenza di donna. Sembra pensarla così il personaggio dell’infermiera scolastica senza figli interpretato da Noemie Lvovsky, attrice di note simpatie femministe. Ma l’impresa delle protagoniste non può essere interpretata solo come una regressione sul terreno dell’emancipazione.

Così come in Juno, anche in 17 filles le forme di acquiescenza alle norme della femminilità tradizionale si conciliano con un certo spirito di autonomia e di trasgressione, con il desiderio di sognare un futuro alternativo, di decidere del proprio corpo, di prendere l’iniziativa con i ragazzi. E così anche la maternità diventa non tanto una condizione a cui ci si sottomette per perpetuare la specie o la stirpe bensì una forma di ribellione. Oggi molte ragazze si sentono socialmente obbligate a realizzarsi nella sfera pubblica, ad avere successo negli studi e nel lavoro, a controllare la propria esistenza e a pianificarla con calcolo, progetto, ambizione. Dunque le protagoniste del film compiono una trasgressione nell’abbandonarsi al corpo e al sogno della maternità. Ma le loro ragioni non sembrano abbastanza solide e i legami tra loro troppo strumentali per risultare emotivamente coinvolgenti per lo spettatore.

Il film è puntellato di inquadrature fisse che, ritraendo le ragazze intente a fare nulla nelle loro camerette, ce ne mostrano l’ingenuità trasognata ma anche il totale vuoto esistenziale: non c’è traccia d’amore, né di passione per qualcuno o qualcosa e queste assenze si riflettono anche nei dialoghi spesso banali e inconsistenti. Perciò, a fronte di elementi promettenti (l’adolescenza, la maternità, la ribellione, le dinamiche di gruppo) il risultato è un film triste e in fin dei conti esile.

© CultFrame 11/2011 – 03/2012

 

TRAMA
Ispirandosi a un fatto realmente avvenuto negli Stati Uniti, il film è ambientato in una cittadina portuale della Bretagna e racconta di una sedicenne la cui gravidanza suscita un insolito fenomeno di emulazione per un buon numero di amiche e compagne di scuola. Mentre le ragazze progettano con entusiasmo di crescere tutte insieme i propri bambini, la comunità si inquieta e si interroga.


CREDITI

Titolo: 17 ragazze / Titolo originale: 17 filles / Regia: Delphine e Muriel Coulin / Sceneggiatura: Delphine e Muriel Coulin / Fotografia: Jean-Louis Vialard / Montaggio: Guy Lecorne / Scenografia: Benoît Pfauwadel/ Interpreti principali: Louise Grinberg, Esther Garrel, Juliette Darche, Solène Rigot / Produzione: Archipel 35, Arte France Cinema / Distribuzione: Teodora Film / Paese: Francia, 2011 / Durata: 90 minuti

LINK
Sito ufficiale del film 17 filles (17 ragazze) di Delphine e Muriel Coulin
Filmografia di Delphine Coulin
Filmografia di Muriel Coulin
Torino Film Festival – Il sito
Teodora Film 

Condividi
Silvia Nugara

Silvia Nugara ha un dottorato di Linguistica Francese e i suoi interessi ruotano attorno alle relazioni tra il linguaggio e la costruzione della realtà sociale, con particolare riferimento agli immaginari e ai discorsi relativi alle soggettività di genere. Attualmente è redattrice di Punto di Svista e Cultframe - Arti visive.

Articoli correlati

Previous
Next

1

About

New CULTFRAME – Arti Visive rappresenta la naturale evoluzione della precedente rivista fondata nel 2000. Vuole proporre ai lettori un quadro approfondito della realtà creativa italiana e internazionale. L’intenzione è quella di cogliere ogni nuovo fattore che possa fornire sia agli appassionati che agli addetti ai lavori un affresco puntuale e moderno riguardo gli sviluppi odierni delle Arti Visive.

3

COPYRIGHT © 2024 CULTFRAME – ARTI VISIVE.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 152 DEL 4 MAGGIO 2009