Intorno alla figura dello scrittore Edgar Allan Poe si è formato un teatro di leggenda, cronaca e mistificazioni. Il cinema ha tentato più volte di avvicinarlo, traducendo per immagini alcuni suoi racconti, o utilizzandone il personaggio come espediente narrativo per altre storie. La natura delle sue parole, però, il movimento di mondo (poetico e assoluto) dei suoi racconti, ha fatto sì che registi e sceneggiatori virassero con più decisione verso la burla e il grottesco per evitare di perdersi in un confronto diretto con il labirinto poeiano; oppure che lo osservassero da una certa distanza, non lasciandosi sfuggire l’occasione di omaggiarne il fascino dark. Da questo punto di vista, The Raven risulta coerente. Ritmo, montaggio e ambientazioni sembrano essere ispirati da una graphic novel d’origine che in realtà non esiste. Ci muoviamo in una Baltimora fotografata secondo i dettami del gotico. Troviamo il Nostro seduto su una panchina, a pochi minuti dalla morte. Ne scrutiamo la posa immobile e inarrivabile da un intrico di rami sui quali si posa un corvo nero. Cinque giorni prima, un assassino ha cominciato a mietere vittime ispirandosi ai racconti di Poe. I Delitti della Rue Morgue e Il Pozzo e il Pendolo, Il Mistero di Maria Rogêt e La Maschera della Morte Rossa, fino al Barile di Amontillado e la Sepoltura prematura: il killer mette in scena i racconti di Poe, chiamandolo a un’inevitabile sfida all’insegna del raziocinio, del grottesco e dell’incubo. Il prezzo della sfida è alto: la vita di Emily, l’amore di Poe (nella finzione: quello vero, Virginia, viene raccontato attraverso la voce dello scrittore) e la promessa sposa. Il gioco è chiaro: un fitto dialogo tra realtà (finta) e finzione, con Poe ‘costretto’ a trasformare i deliranti omicidi del suo avversario in racconti grondanti di dolore e sangue che la mattina compaiono sulle colonne del Patriot, aumentandone giorno dopo giorno la tiratura.
Possiamo dividere The Raven in due parti. Nella prima, James McTeigue (V per Vendetta, 2003), insieme agli sceneggiatori Ben Livingstone e Hannah Shakespeare, introduce Edgar Allan Poe attraverso la sua miseria, la dipendenza dall’alcol e quella dalle stroncature del mondo letterario che lo circonda. Poe si muove dai salotti aristocratici alle bettole, a volte umiliato, a volte osannato per ‘la maestria nella sua arte’. Nel seconda parte, a seguito del rapimento di Emily, il film muove verso il thriller, vestendo Poe come un investigatore al fianco di quello istituzionale, Fields. Impacciato, angosciato dalla corsa contro il tempo per ritrovare Emily, il detective Poe (un po’ August Dupin) fronteggia i suoi stessi racconti come ‘discese nel Maelström’: uno dei suoi racconti ‘perfetti’, La lettera rubata, costituisce l’obiettivo attraverso il quale osservare (e svelare) il mistero, rivelando così uno dei più importanti meccanismi interni del genere giallo e noir.
Guance scavate, volto pallido e pizzetto nero, John Cusack si tramuta in una versione di Poe inseguita da febbrile inquietudine, animata da grandi passioni e insofferente per la grigia mediocrità di quelle persone di cui non manca mai di prendersi beffe. Il rischio di abbandonarsi allo stereotipo del poeta maledetto è sempre dietro l’angolo, ma la sua interpretazione, anche grazie anche alla struttura da fumetto gotico del film (vedi La vera storia di Jack lo squartatore, o lo stesso V per Vendetta), non presenta forti stonature.
Girato tra la Serbia e L’Ungheria, The Raven acquista spessore con le co-interpretazioni di Luke Evans, Brendan Gleeson e Alice Eve (che trascorre quasi tre terzi del film all’interno di una bara), e con la significativa presenza di un villain mefistofelico.
Il cinema subisce il fascino di Poe, ma allo stesso tempo è tormentato dall’impossibilità di tradurre per immagini (e con efficacia) la potenza nella visione insita nelle parole di Poe. Ecco perché The Raven (azione e thriller), nel suo omaggio ai racconti, mantiene una distanza ‘coerente’ tra le immagini e il teatro-cosmo di Edgar Allan Poe.
© CultFrame 03/2012
TRAMA
Baltimora, Ottobre 1849. Edgar Allan Poe è devastato dalla miseria e dall’alcol. Si mantiene con alcune recensioni vendute al Patriot, ma non riesce più a scrivere un racconto. L’unica nota positiva è Emily, alla quale chiede di sposarlo. In quei giorni, alcune persone vengono trovate morte in città. Il modus operandi dell’assassino sembra essere ispirato dai racconti di Poe. E lo stesso scrittore sembra essere il bersaglio principale del killer.
CREDITI
Titolo: The Raven / Regia: James McTeigue / Sceneggiatura: Ben Livingstone, Hannah Shakespeare / Musica: Lucas Vidal / Fotografia: Danny Ruhlmann / Montaggio: Niven Howie / Interpreti: John Cusack, Alice Eve, Luke Evans, Brendan Gleeson / Anno: 2011 / Produzione: Intrepid Pictures, FilmNation Entertainment, Galavis Film / Distribuzione Italia: Eagle Pictures / Paese. USA, Ungheria, Serbia / Durata: 111’
LINK
IMDB. Il film The Raven di James McTeigue
Filmografia di James McTeigue
Eagle Pictures