Era il 2005 quando Raphaelle Bischoff e Paola Weiss fondarono la loro galleria nel cuore di Mayfair. Lo spazio, Bischoff/Weiss, focalizza l’attenzione su artisti contemporanei internazionali, fornendo una vetrina per sculture, installazioni e opere site specific. La mostra del momento, curata da Benjamin Godsill, si intitola Photorealism. Nulla a che vedere con l’omonima corrente di pittura; infatti, il realismo enunciato qui, si riferisce piuttosto alle modalità di rappresentazione di una realtà fenomenica ed astratta, per mezzo della fotografia. Quattro gli artisti in mostra, tutte donne.
Talia Chetrit basa il suo lavoro su sperimentazioni giocose in camera oscura. Dal’oggetto al risultato finale, il negativo è il catalizzatore di ombre e tagli non convenzionali. Una realtà raccontata con stupore, che, attraverso la fotografia, disorienta lo spettatore, imbrigliandolo in astrazioni e cristallizazioni luministico-temporali.
Anche Sheere Hovsepian investiga le possibilità di riproduzione fotografica, e la maniera in cui l’apparato cattura le immagini, ma la sua ricerca possiede particolari qualità tattili e fisiche; come in una tela, i lavori astratti risentono della manipolazione dell’artista. Le superfici degli oggetti diventano geometrie di luci ed ombre, in cui il tocco umano regna supremo, tanto nella quiete della camera oscura, quanto nelle fasi finali della rappresentazione. Lisa Oppenheim si è già segnalata al largo pubblico per le sue installazioni cinematografiche in 16mm e le serie fotografiche, in cui la realtà viene narrata omettendo o sostituendo particolari al quadro generale. E’ un’artista versatile, che utilizza soluzioni formali disparate, impiegando materiali trovati o d’archivio, per dare vita ad opere dalla forte valenza concettuale. A Bischoff/Weiss è in mostra la sua ultima fatica, una serie di immagini dal titolo Smoke. Si tratta di quello che potremmo definire la solarizzazione di un fenomeno storico. Il fumo, proveniente da lontane raffinerie in fiamme o dagli incendi degli scontri londinesi del 2011, è fotografato e ritagliato, decontestualizzato e reinventato, mediante l’esposizione della carta fotografica alla luce di una torcia elettrica. Ne risultano rappresentazioni astratte, di intenso lirismo.
Infine, i lavori di Andrea Longacre-White, l’unica a lavorare in digitale. L’artista fotografa pagine web, cattura fenomeni e oggetti quotidiani, spesso scansionandoli direttamente. Poi, stampa le immagini, senza aggiungere alcun procedimento, e le appende sulle pareti del suo spazio di lavoro, oppure le abbandona su vari ripiani. In tal modo permette al tempo, all’incuria, ai gesti quotidiani, di definirne i bordi e le superfici. Il risultato ultimo di questo processo di degradazione, viene nuovamente documentato, restituendo all’immagine un valore oggettuale, quanto effimero.
Photorealism è una rassegna interessante, che pone l’accento su come, ritratti di oggetti e documentazioni di eventi, possano venire filtrati e miscelati nella camera oscura o reinterpretati, mediante la messa in pratica di tecniche diverse, fino ad assumere una qualità onirica, artefatta, eppure fedele alla veridicità della situazione.
© CultFrame 07/2012
IMMAGINI
1 Photorealism. Installation view at BISCHOFF/WEISS. London, 2012. Lisa Oppenheim. Image courtesy of BISCHOFF/WEISS
2 Photorealism. Installation view at BISCHOFF/WEISS. London, 2012. Image courtesy of BISCHOFF/WEISS
INFORMAZIONI
Photorealism/ a cura di Benjamin Godsill
Dal 5 luglio all’11 agosto 2012
Bischoff/Weiss / 14a Hay Hill, Londra / Telefono: +44.20.76295954
Orario: lunedì – sabato 10.00 – 18.00