Ivano De Matteo, già attore e documentarista, firma con Gli equilibristi il suo terzo lungometraggio da regista. Così come ne La bella gente (2009), Grand Prix al Festival di Annecy dalle tribolate vicende distributive, anche questa sua ultima opera è dedicata alla crisi di un nucleo familiare che deve fare i conti con le iniquità della società contemporanea.
Ispirato da un articolo di cronaca, il film vuole mostrare che nelle nostre città, dopo i “precari”, si vanno moltiplicando gli “equilibristi”: un epiteto sfumato che rimanda alle acrobazie necessarie per mantenere uno stile di vita dignitoso quando improvvisamente viene meno il posto di lavoro o il sostegno della famiglia.
Tra queste “nuove povertà” c’è quella del quarantenne Giulio, interpretato da Valerio Mastrandrea, che si separa dalla moglie e che, per continuare a mantenerla con i due figli e a pagare il mutuo del loro appartamento, si ritrova in poco tempo costretto a vivere nella sua automobile (della quale ha peraltro ancora molte rate da saldare).
La dolorosa situazione dei padri separati pare essere diventata un concreto problema sociale, volto in commedia nel recente Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone, e anche qui messo in scena alternando comico e tragico: il tono leggero della prima parte del film si deve principalmente a Mastrandrea e ai suoi duetti con la figlia adolescente, col bambino (interpretato dal figlio del regista, che ha scritto la pellicola con la sua compagna), con diversi comprimari per lo più romani; nella seconda parte la parabola discendente del protagonista non lascia quasi più spazio ai motti di spirito, virando decisamente verso il dramma.
De Matteo non si affida esclusivamente al suo attore principale, cerca di animare la messinscena con qualche virtuosismo registico, denuncia l’inadeguatezza di fondi del progetto “La casa dei papà” del Comune di Roma, ambienta alcune sequenze presso la comunità di Sant’Egidio, che in questo periodo cerca di aiutare sempre più persone in difficoltà. Seppur lodevole in queste accuratezze, oltreché nei suoi intenti, il film corre però il rischio di imporre allo spettatore una storia anche troppo esemplare in cui una persona (anche troppo) perbene si ritrova a vivere un incubo (anche troppo) inesorabile.
© CultFrame – Punto di Svista 08/2012 – 09/2012
TRAMA
Giulio ha un posto fisso grazie al quale ha potuto avere un mutuo per la casa, comprarsi un’auto a rate, e crescere due figli con la moglie, che però non gli perdona una scappatella con una collega. La separazione lo costringe a dover continuare a mantenere la sua famiglia ma a non potersi permettere di far fronte alle proprie spese personali.
CREDITI
Titolo: Gli equilibristi / Regia: Ivano De Matteo / Sceneggiatura: Ivano De Matteo, Valentina Ferlan / Fotografia: Vittorio Omodei Zorini / Montaggio: Marco Spoletini / Scenografia: Massimiliano Sturiale / Musica: Francesco Cerasi / Interpreti: Valerio Mastandrea, Barbara Bobulova, Rosabell Laurenti Sellers, Grazia Schiavo, Antonio Gerardi / Produzione: Rodeo Driva, Rai Cinema, Babe Films / Distribuzione: Medusa Film / Paese: Italia, Francia 2012 / Durata: 100′
SUL WEB
Filmografia di Ivano De Matteo
Medusa Film
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito