Linhas de Wellington. Un film di Valeria Sarmiento. 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Concorso

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

Gli scenari di guerra da centinaia di anni sono più o meno gli stessi: intere popolazioni costrette alla fuga, occupazioni militari devastanti, invasioni, battaglie, morte, sangue. Persone che perdono tutto per andare verso il nulla, violenze sensa senso, esseri umani ridotti alla bestialità, fame e sete, malattie, solitudine e profonda angoscia.
Il quadro generale all’interno del quale è dipinto, dalla regista Valeria Sarmiento, il conflitto che vide contrapposti nel 1810 gli anglo/portoghesi ai francesi invasori e imperialisti è esattamente quello appena descritto. L’esercito di Bonaparte si inoltra in territorio portoghese trovando solo città vuote e desolazione. Arrivare a Lisbona senza rifornimenti e adeguato riposo diviene impossibile, assurdo.

Linhas de Wellington, questo il titolo del film della cineasta cilena, non è però semplicemente un’opera cinematografica che racconta una delle molteplici guerre europee del passato. É un affresco misurato (anche a livello umano) e registicamente notevole di un’epoca in cui il Portogallo era spesso in pericolo. Individui provenienti da diverse parti d’Europa si ritrovavano così nello stesso territorio a combattere una guerra insensata, atroce e devastante in primo luogo per i civili, destinati costantemente a trasformarsi in profughi.
Valeria Sarmiento per fortuna non insiste troppo sulle scene di battaglia e quando le affronta a livello filmico riesce a raffiguare scontri e violenze con la compostezza espressiva che contraddistingue l’intera operazione creativa.

Non c’è autocompiacimento nel mostrare sangue, ferite e abusi. Tutto è rappresentato con dolore contenuto, quasi freddo. Lo sguardo dell’autrice sembra contemporaneamente lucido e onirico, in grado di presentare le due facce della stessa medaglia delle deliranti azioni umane.
Dal punto di vista visuale è da notare un’impostazione fotografica di rara raffinatezza che privilegia una luce non calda (anzi, quasi sempre algida e cupa) e colori poco saturi per ciò che riguarda gli esterni e una ricerca di tipo pittorico per quel che concerne le riprese in interni.
Questa scelta di stile trasporta il racconto in una dimensione quasi per nulla di stampo realistico e situa il film in un’area espressiva che sembra avere più a che fare con l’atmosfera del sogno piuttosto che con la descrizione storicistica di eventi bellici. D’altra parte, il progetto iniziale di questo lungometraggio prevedeva  che dietro la macchina da presa ci fosse il grande autore cileno Raul Ruiz (di cui Valeria Sarmiento era moglie), il quale però non ha fatto in tempo a portare a termine questo lavoro.

Da notare che il cast è disseminato da brevi e brevissime “apparizioni” di interpreti che evidentemente hanno voluto dare un contributo personale alla riuscita dell’opera: Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Michel Piccoli, Chiara Mastroianni, John Malkovich, Marisa Paredes e Matthieu Amalric.

© CultFrame 09/2012

 

TRAMA
1810. L’esercito napoleonico è inviato a invadere il Portogallo. Il paese è in grandi difficoltà, nonostante l’aiuto delle truppe inglesi impegnate a frenare l’espansionismo transalpino. Il generale britannico Wellington fa edificare tre linee di difesa di Lisbona: trincee, fossati, fortificazioni, muri, postazioni di artiglieria. Quando i francesi giungeranno in prossimità della prima di queste linee si renderanno conto di non poterle mai oltrepassare e si ritireranno, fino a uscire fuori dal territorio portoghese. Per molto tempo, però, le popolazioni sono state costrette a lasciare le loro case e le loro città, in una sorta di trasferimento di massa che ha generato povertà, sofferenza e malattie.

CREDITI
Titolo: Linhas de Wellington (The Lines of Wellington) / Regia: Valeria Sarmiento / Sceneggiatura: Carlos Saboga / Fotografia: André Szankowski / Montaggio: Valeria Sarmiento, Luca Alverdi / Scenografia: Isabel Branco / Musica: Jorge Arringada / Interpreti: Nuno Lopes, Sorain Chaves, John Malkovich, Marisa Paredes / Produzione: Alfama Films / Paese: Portogallo, Francia, 2012 / Durata: 151′

LINK
Filmografia di Valeria Sarmiento
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito

 

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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