No quiero dormir sola. Un film di Natalia Beristain. 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Settimana della critica

SCRITTO DA
Eleonora Saracino

Dolores è un’anziana attrice che conserva il suo passato in una casa-magazzino e affoga il futuro in un fondo di bottiglia; Amanda è una giovane annoiata che vede il mondo attraverso le fotografie che ne scatta e cambia compagnia ogni notte. Per entrambe, nonna e nipote, il sonno è l’incubo giornaliero, il momento in cui la realtà, allontanata di giorno, si manifesta, di notte, in tutta la sua insopportabilità.

Natalia Beristain, classe 1981, in questa sua opera prima racconta l’incontro di due solitudini che, nel loro reciproco fuggire alla vita, quella vera, ne trovano il senso (o una parvenza di esso) attraverso il legame che riescono ad instaurare tra loro.
Un rapporto breve, tardivamente riscoperto, che dischiude ad Amanda l’universo di una donna che ha conosciuto il successo e la gloria in gioventù  ed ora tenta di scacciare, nell’alcool, l’amarezza dell’oblio al quale è destinata.

La Beristain incastona i suoi personaggi negli spazi chiusi di un appartamento e di un ospizio, sposta la macchina da presa sui loro volti segnati da dolori differenti ma ugualmente profondi e, senza cedere ad alcun intento ricattatorio, racconta le loro derive con uno stile di asciutto realismo. Dolores ha il volto, bellissimo e segnato dal tempo, di Adriana Roel, attrice messicana di lungo corso, che infonde alla sua Lola (questo è il nomignolo con la quale tutti la chiamano) una straordinaria forza espressiva, senza privarla di autentica tenerezza.

Nelle immagini di vecchi film e nelle foto di scena che la ritraggono in tutto il suo giovanile splendore, l’anziana donna ritrova intatta la sua dignità di artista e di essere umano cercando, seppur invano, di non arrendersi ad una fine solitaria, lontana dalla sua casa e dai suoi ricordi-reliquie. Mentre Amanda non riesce a dormire senza qualcuno a fianco, sembra cogliere, negli occhi di sua nonna, un riflesso di se stessa e tutto lo sgomento dell’abbandono che ferisce entrambe. La regista messicana si sofferma sui silenzi e sui gesti, esprime i caratteri delle sue protagoniste attraverso le loro parole e i loro scontri fatta di fugaci e, talvolta, aspre schermaglie.
Lola e Amanda lottano, si confrontano, si sfidano e scoprono – quasi loro malgrado – di amarsi. Almeno un po’. Tuttavia la Beristain non imbocca la facile via della consolazione e, fedele al racconto naturalistico, sceglie la strada di quel reale che non sempre riserva un epilogo rassicurante permettendo alla giovane nipote di accompagnare Dolores lungo il viale del tramonto, per assicurarle – come estremo ma sincero gesto d’amore – una degna uscita di scena.

No quiero dormir sola è una storia dolente di solitudine che, pur non scivolando nel mero sentimentalismo, lascia intatto il nucleo del sentimento espresso con la semplicità, non priva di forza, del vero come nelle parole di Zio Vanja recitate da Lola: “Cosa possiamo fare? Non possiamo che vivere…” E farlo, talvolta, richiede coraggio.

© CultFrame 09/2012

 

TRAMA
Amanda è una ragazza che fa fatica a dormire. Cura la sua insonnia dormendo con qualcuno ma rifugge ogni legame sentimentale. Ha la passione della fotografia e un padre lontano, sempre impegnato sul set dei suoi film, che si limita a mandarle soldi e a farle qualche telefonata. Dolores, sua nonna, è un’attrice da anni in pensione che ha trovato rifugio nell’alcool e che, ora, non è più in grado di badare a se stessa. Chiamata all’improvviso alla responsabilità della vita dell’anziana, Amanda cerca di sottrarvisi ma, pian piano, si avvicina sempre di più a Dolores e cerca di offrirle un po’ di conforto durante il soggiorno forzato in un ospizio. Quando il padre decide di confermare il ricovero permanente, la ragazza sceglie di regalare alla nonna gli ultimi scampoli di dignità.

CREDITI
Titolo: No quiero dormir sola (She Doesn’t Want to Sleep Alone / Non voglio dormir sola) / Regia: Natalia Beristain / Sceneggiatura: Gabriela Vidal, Natalia Beristain / Fotografia: Dariela Ludlow / Montaggio: Miguel Schverdfinger / Musica: Pedro de Tavira / Scenografia: Sandra Flores / Interpreti: Adriana Roel, Mariana Gajá / Produzione: Chamaca Films / Paese: Messico, 2012 / Durata: 83′

LINK
Filmografia di Natalia Beristain
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito 

 

 

 

 

Condividi
Eleonora Saracino

Eleonora Saracino, giornalista, critico cinematografico e membro del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), si è laureata in Storia e Critica del cinema con una tesi sul rapporto Letteratura & Cinema. Ha collaborato con Cinema.it e, attualmente, fa parte della redazione di CulfFrame Arti Visive e di CineCriticaWeb. Ha lavorato nell’industria cinematografica presso la Columbia Tri Star Pictures ed è stata caporedattore del mensile Matrix e della rivista Vox Roma. Autrice di saggi sul linguaggio cinematografico ha pubblicato, insieme a Daniel Montigiani, il libro “American Horror Story. Mitologia moderna dell'immaginario deforme” (Viola Editrice).

Articoli correlati

Previous
Next

1

About

New CULTFRAME – Arti Visive rappresenta la naturale evoluzione della precedente rivista fondata nel 2000. Vuole proporre ai lettori un quadro approfondito della realtà creativa italiana e internazionale. L’intenzione è quella di cogliere ogni nuovo fattore che possa fornire sia agli appassionati che agli addetti ai lavori un affresco puntuale e moderno riguardo gli sviluppi odierni delle Arti Visive.

3

COPYRIGHT © 2024 CULTFRAME – ARTI VISIVE.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 152 DEL 4 MAGGIO 2009