Acciaio. Un film di Stefano Mordini

SCRITTO DA
Claudio Panella

Stefano MordiniNella loro trasposizione del fortunato volume di Silvia Avallone, la sceneggiatrice Giulia Calenda (già collaboratrice di alcuni film delle sorelle Comencini) e il regista Stefano Mordini hanno sfrondato il romanzo di alcuni elementi secondari e non, optando per uno stile asciutto, a tratti quasi dimesso, nel tentativo di emanciparsi dall’ingombrante matrice letteraria.
Pur non volendo qui dare seguito al dibattito che accompagnò già l’uscita del libro sulla legittimità di raccontare il mondo del lavoro in fabbrica quasi fosse un pretesto per seguire le inquietudini di un gruppo di adolescenti più e meno sbandati (ma si potrebbe anche dire il rovescio), bisogna comunque rimarcare come questo adattamento cinematografico sia molto più rarefatto e meno accattivante della fonte da cui è tratto. Silvia Avallone aveva infatti saputo confezionare con grande acume un’opera in grado di combinare il racconto di formazione adolescenziale con il tema delicato del lavoro operaio nell’Italia berlusconiana, dipanando abilmente entrambi questi aspetti attraverso una prosa estremamente densa e avvolgente che intersecava i punti di vista di tutti i protagonisti.
Nel film di Mordini non mancano invece i silenzi, talvolta ostentati, e vengono elusi tutti i riferimenti temporali. Meno connotata storico-politicamente del romanzo (ambientato nel 2001 mentre nel film ci si colloca una decina d’anni dopo), la pellicola ne riporta comunque fedelmente i temi principali ed è interamente girata a Piombino e nel vero stabilimento siderurgico della Lucchini, dove lavorano alcuni dei personaggi principali.

Dedicato al direttore della fotografia Marco Onorato, scomparso pochi mesi fa mentre finiva di lavorarvi, Acciaio è il secondo lungometraggio del regista di Provincia meccanica (2005), ambientato nel ravennate, ed è incentrato come il precedente su di un territorio specifico e peculiare, che viene raccontato attraverso i condizionamenti che ne subiscono i suoi abitanti.
Il film non si può dire del tutto riuscito, e può essere soprattutto apprezzato per la sua capacità di mostrare il litorale toscano, le periferie della cittadina, quella vita di fabbrica che dai tempi di Omicron (1963) è così difficile filmare e portare al cinema. Vanno pertanto segnalate le immagini dei forni e delle colate, e con esse alcuni spezzoni d’archivio dedicati alla fabbrica che irrompono sullo schermo verso la finale della pellicola.
A tener desta l’attenzione dello spettatore nella prima parte c’è anche qualche guizzo dei personaggi e della loro parlata toscana. Anna e Francesca (interpretate dalle esordienti Matilde Giannini e Anna Bellezza, entrambe di Piombino), due adolescenti cresciute fin da bambine come un corpo solo, sono per fortuna filmate senza morbosità.  Il personaggio di Alessio (Michele Riondino) è ritratto in modo molto più indulgente che nel libro, a incarnare una forma residuale di orgoglio operaio (che al contrario di quanto dichiarano gli autori non si può dire sia stato del tutto trascurato dalla nostra letteratura degli ultimi anni), mentre rimane troppo sullo sfondo la sua amata Elena (Vittoria Puccini), che anche nel romanzo aveva ben poco spessore. Vi si riconosceranno i molti appassionati lettori di Silvia Avallone?

© CultFrame – Punto di Svista 09/2012 – 11/2012

TRAMA
Anna e Francesca stanno diventando grandi in una Piombino dove l’ingombrante presenza della fabbrica Lucchini è l’unica prospettiva di lavoro per i loro fratelli e genitori. L’ultima estate prima del Liceo sancirà però la scoperta di nuove inquietudini e una inevitabile separazione per le ragazze.

CREDITI
Titolo: Acciaio / Regia: Stefano Mordini / Sceneggiatura: Giulia Calenda, Stefano Mordini, Silvia Avallone tratto dal romanzo Acciaio di Silvia Avallone / Fotografia: Marco Onorato / Montaggio: Marco Spoletini, Jacopo Quadri / Scenografia: Luciano Ricceri / Interpreti: Michele Riondino, Vittoria Puccini, Matilde Giannini, Anna Bellezza / Produzione: Palomar, Rai Cinema / Distribuzione: Bolero Film / Paese: Italia, 2012 / Durata: 95′

SUL WEB
Filmografia di Stefano Mordini
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Bolero Film

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Claudio Panella

Claudio Panella, Dottore di ricerca in Letterature e Culture Comparate, si interessa in modo particolare alle interazioni tra la letteratura e le arti, alle trasfigurazioni letterarie del paesaggio e della città, alle rappresentazioni del lavoro industriale e post-industriale nella letteratura italiana ed europea. Attualmente è redattore di Punto di Svista - Arti Visive in Italia e CultFrame - Arti Visive.

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