Il primo libro fotografico realizzato da Larry Clark è intitolato Tulsa ed è datato 1971. Si tratta di un’opera di riferimento per intere generazioni di fotografi e cineasti che raffigura la disperata esistenza di alcuni tossicodipendenti. A Tulsa, seconda città dello Stato dell’Oklaoma, Larry Clark ci è nato nel 1943 e dunque di questa “provincia” americana conosce perfettamente atmosfere, situazione sociale e degrado civile.
Il fotografo-cineasta statunitense è da sempre un caso (americano e internazionale), vista la censura a cui è sottoposta la sua opera. La rappresentazione della violenza, dell’abbrutimento umano, delle psicopatologie dei “soggetti normali”. Ed ancora: la sua “ossessione” per il mondo adolescenziale, per la sessualità (mostrata in maniera più che esplicita), le sue visioni assolutamente deprimenti e squallide dell’America profonda (un pozzo senza fondo per quel che riguarda il reclutamento militare).
Questi appena elencati sono gli aspetti contenutistici della sua ricerca fotografica e della sua pratica filmica; e proprio questi fattori l’hanno sempre costretto a dover combattere con il pericolo della sua emarginazione artistica e pubblica. Ma più che i temi trattati da Clark, ciò che spaventa l’opinione pubblica americana sono le scelte formali e stilistiche adottate dall’autore. La realtà cruda (ma mai stilizzata) è sempre nel cuore delle sue inquadrature; le sue scelte espressive sono prive di compiacimenti estetizzati o di tipo pedagogico-moralistico, non c’è ricerca gratuita del dolore (degli altri). Tutto è contraddistinto da una tensione umana nei riguardi di verità inoppugnabili e scomode che riguardano il vivere contemporaneo nelle società occidentali.
In tal senso, Marfa Girl si configura come un lungometraggio emblematico all’interno del percorso autoriale di Larry Clark. In questo caso, non viene presa in esame solo una generazione giovanile sofferente e abbandonata a se stessa ma anche un’area geografica, quella che si trova al confine tra USA e Messico, che di fatto è uno spazio vacuo, senza identità.
Adolescenti annoiati e chiusi nel silenzio passano le loro giornate fumando canne, facendo sesso e suonando. In verità, rappresentano la parte sana della società, visto che i loro genitori sono sempre assenti o mentalmente persi e i poliziotti di frontiera sono ex militari (con un passato in Iraq) quasi tutti psicopatici. Non c’è speranza (a parte il rituale esoterico raffigurato nel finale) per i ragazzi di Marfa (cittadina sperduta del Texas). Non c’è nulla da fare, non c’è un nucleo sociale attivo ed anche urbanisticamente la cittadina costringe i suoi abitanti alla solitudine e all’alienazione.
Clark descrive questo mondo con durezza e coraggio (le inquadrature sono sempre traballanti e fragili) ma è capace anche di rintracciare tenerezza e “amore” quando in modo diretto filma gli incontri sessuali dei suoi giovanissimi interpreti. Si tratta di immagini che oscillano tra il realismo e la dimensione metaforica; ci raccontano, infatti, qualcosa della sfera interiore dei protagonisti. Case anonime e sciatte, strade polverose, ambienti privi di identità, edifici scolastici asettici, corpi che si intrecciano, volti inespressivi. Viene fuori un’estetica dello straniamento che è possibile rintracciare anche nella produzione di altri grandi fotografi americani (e non solo).
Clark, però, ha la forza trasgressiva della mancanza razionale di una valutazione moralistica. Non giudica i suoi personaggi; semplicemente li segue con la sua macchina da presa. Ne immortala la sofferenza, ne evidenzia il tragico isolamento.
© CultFrame 11/2012
TRAMA
Marfa è una piccola cittadina del Texas, situata nei pressi del confine con il Texas. La vita quotidiana scorre come sempre: immersa nel nulla. I giovani non hanno altro da fare se non “farsi” di canne, suonare qualche strumento e fare sesso. I genitori sono privi di qualunque valore educativo così come la scuola non riesce ad essere centro di formazione per le giovani generazioni. Anche i poliziotti di confine se la passano molto male: sono tutti alcolizzati o psicopatici.
CREDITI
Titolo: Marfa Girl / Regia: Larry Clark / Sceneggiatura: Larry Clark / Fotografia: David Newbert / Montaggio: Alfonso Gonçalves / Musica: Bobbt Johnston / Interpreti: Adam Mediano, Drake Burnette, Jeremy St. James, Mary Farley, Mercedes Maxwell, Indigo Rael, Tina Rodriguez / Produzione: Marfa, LLC / Paese: USA, 2012 / Durata: 105’
LINK
CULTFRAME. La felicità negata. Ken Park. Il film del fotografo Larry Clark di Maurizio G. De Bonis
Il sito di Larry Clark
Filmografia di Larry Clark
Festival Internazionale del Film di Roma – Il sito