Non c’è frattura più dolorosa per chiunque guardi il mondo con l’umana lucidità della ragione di quella che esiste tra il fanatismo religioso (spinto fino all’ennesima potenza e privo totalmente del dubbio) e una visione esistenziale dettata dalla propria coscienza e da principi morali che hanno a che fare con un senso di civiltà che potremmo definire laico.
La questione è significativa proprio in un periodo storico in cui il fondamentalismo è sempre più presente in tutte le società (occidentali e orientali) fino al punto di trasformarsi in alcuni casi in pericoloso estremismo ideologico-politico.
Tale aspetto del mondo contemporaneo appare fin troppo ampio e problematico per la “piccola e tragica” storia raccontata da Cristian Mungiu in Oltre le colline. Il cineasta rumeno sembra in fin dei conti limitarsi a portare sul grande schermo una vicenda che potrebbe ricadere nella categoria “amore impossibile”. Ma non possiamo fermarci a una lettura così banale.
In primo luogo, le sequenze che compongono il film descrivono una realtà umana e ambientale di notevole interesse: la vita quotidiana nei monasteri ortodossi sperduti della Romania. Si tratta di un universo fatto di lavoro, preghiere, povertà voluta nonché fede assoluta e incrollabile. Il tutto collocato in un contesto naturalistico allo stesso tempo vacuo (spazi enormi), ostile (colline brulle e caratterizzate da inverni terrificanti) e denso di senso, proprio dal punto di vista paesaggistico.
In secondo luogo, Mungiu delinea in maniera precisa un sentimento d’amore che risorge trasformandosi in un’onda devastante di sensazioni interiori e passione parossistica. In tal senso, il legame che unisce profondamente i due personaggi centrali, la suora Voichita e la sua ex compagna di orfanotrofio Alina, si configura ben al di là della comune attrazione erotico/amorosa per attestarsi in una dimensione di reciproca appartenenza dai tratti che non possiamo che definire lirici.
Infine, la tematica che contiene gli aspetti appena elencati: l’impossibilità da parte di alcune frange del mondo religioso di comprendere la sofferenza individuale nella sua brutale e destabilizzante semplicità.
Alina, cresciuta senza genitori in un istituto nel quale le ragazze venivano picchiate e violentate, si lega alla tenera e delicata Voichita che, pur cercando conforto nella religione, non può che ricambiare un sentimento così alto e sincero. Di fronte a questo “amore puro”, il prete a capo del monastero non possiede altri strumenti culturali se non quelli che una visione chiusa dell’esistenza gli fornisce. Per lui (e per le altre suore) Alina è un’indemoniata, e come tale va legata e obbligata a subire rituali religiosi che non gli appartengono.
Mungiu sceglie, per comporre questo drammatico affresco, uno stile particolarmente concitato e un piano narrativo che purtroppo si mostra troppo ripetitivo e ossessivo. Scene e dialoghi si ripetono per tutta la durata dell’opera più o meno nello stesso modo e ciò non può che provocare nello spettatore una sensazione di fastidiosa pesantezza.
Oltre le colline è nonostante ciò un film in grado di far riflettere a fondo il fruitore. Pone, infatti, chi guarda di fronte all’abisso che separa mondi diversi ed evidenzia l’assurdità del comportamento di coloro i quali cercando di applicare la loro concezione del bene finiscono per fare del male, addirittura per uccidere.
Alina, distrutta da esorcismi e contenzione, finirà, infatti, per spegnersi. Se tutto ciò fosse solo frutto dell’invenzione artistica, già sarebbe abbastanza sconvolgente. Se poi pensiamo al fatto che Mungiu ha portato sul grande schermo una vicenda che si è svolta realmente in Moldova, non possiamo che cercare di riflettere sui motivi per i quali chi si definisce difensore del bene possa finire invece per trasformarsi in un (in)consapevole e feroce aguzzino.
© CultFrame 11/2012
TRAMA
Voichita è cresciuta in un orfanotrofio rumeno, tra violenze e soprusi di ogni genere. Giunta alla maggiore età decide di diventare suora e di ritirarsi in un monastero isolato di campagna. Un giorno fa ritorno dalla Germania (dove era andata a cercare lavoro) la sua amica Alina, la quale vorrebbe portarla via con sé. Le due si amano profondamente ma il loro sentimento non è compreso all’interno del monastero. La tensione, così, salirà ai massimi livelli fino a una tragica conclusione.
CREDITI
Titolo: Oltre le colline / Titolo originale: Dupa dealuri /Regia: Cristian Mungiu / Sceneggiatura: Cristian Mungiu / Fotografia: Oleg Mutu / Montaggio: Mircea Olteanu / Scenografia: Calin Papura, Mihaela Poenaru / Interpreti: Cosmina Stratan, Cristina Flutur, Valeriu Andriuta / Produzione: Fonds Eurimages du Conseil de l’Europe, Les Films du Fleuve, Mandragora Movies / Distribuzione: BIM / Paese: Romania, Francia, 2012 / Durata: 150’
SUL WEB
Filmografia di Cristian Mungiu
BIM