Anche se è ambientato in una stazione di servizio sperduta nel nulla, questo film d’esordio dello scozzese Scott Graham non si riferisce nel titolo a una marca di carburante. Shell è infatti la protagonista che prende il nome “da quella cosa bella e unica che si trova nel mare”, la conchiglia. Come una sirena, la ragazza ha una bellezza indomita e magnetica che le vale le avances delle poche anime sperdute che vivono in zona, un divorziato di mezz’età e un giovanotto senza grandi ambizioni. La ragazza ha però un bisogno disperato di vero affetto che suo padre Pete non riesce a soddisfare. Da quando anni addietro è stato abbandonato dalla madre di Shell, l’uomo è infatti come raggelato, con lo sguardo perso e con addosso una gran voglia di dimenticare se stesso sfinendosi di lavoro.
La coppia formata da padre e figlia ha un che di mitologico e ancestrale. Le loro figure si confondono nel paesaggio: lei nell’acqua e nel vento, lui nella pietra e nella terra. Mentre Pete soccombe, anche fisicamente, alla fatica di un’esistenza animalesca arida e senza amore, Shell sembra non abbandonare mai la speranza di una vita migliore. Il passaggio di un veicolo sconosciuto, un imprevisto, scalfiscono di tanto in tanto la cappa di solitudine sotto cui vive come una reclusa.
Premiato come miglior lavoro in concorso al Torino Film Festival 2012, Shell porta sullo schermo con grande equilibrio formale e un’accurata drammaturgia, i suoni e i paesaggi ventosi delle lande nel Nord della Scozia, con una fotografia molto elegante e una storia minimalista ma profonda. Ottimi i due protagonisti, capaci di interpretare quei legami con i luoghi o le persone che, pur imprigionandoci, non abbiamo la forza di recidere.
© CultFrame 12/2012
TRAMA
Shell ha diciassette anni e gestisce con suo padre Pete una stazione di servizio nel mezzo delle bellissime ma desolate Highlands scozzesi. La madre li ha abbandonati quando lei era piccola e le giornate della ragazza passano nell’attesa dei rari clienti. La sua speranza sarebbe di poter vivere una vita migliore. Per cambiare non resta allora che cogliere l’unica disperata occasione che si presenta.
CREDITS
Titolo: Shell / Titolo originale: Shell / Regia: Scott Graham / Sceneggiatura: Scott Graham/ Montaggio: Rachel Tunnard / Fotografia: Yoliswa Gärtig / Scenografia: James Lapsley / Interpreti: Chloe Pirrie, Michael Smiley, Joseph Mawle, Iain de Caestecker, Paul Hickey, Kate Dickie / Produzione: Brocken Spectre / Gran Bretagna, 2012 / Durata: 90 minuti
LINK
Filmografia di Scott Graham
Torino Film Festival – Il sito