Corpi sinuosi che si muovono al ritmo di musica, spiagge assolate, alcool, droga e l’esaltazione sabbatica che fa parte di quel rito collettivo che sono le “Vacanze di primavera”, una manciata di giorni in cui si stacca dalla scuola e dagli impegni per immergersi in un’atmosfera di puro, assoluto, divertimento. Il viaggio in Florida per queste quattro studentesse è qualcosa di più dell’intervallo di metà anno, è una sorta di sogno realizzato in cui si sospende quella realtà (familiare e non solo) che sta loro troppo stretta. Poco importa se per procurarsi i soldi devono scegliere una soluzione illegale: quel che conta è andare ed esserci. Harmony Korine, che dell’universo giovanile conosce bene i meccanismi e sa raccontarne i suoi lati estremi, scatta una foto a tinte flou dell’avventura di un manipolo di ragazzine che si sono spinte un po’più in là dei loro stessi desideri. Bellezza acerba, sensualità spontanea, irresponsabilità giovanile e la tentazione del denaro e del potere si mescolano qui in un mix esplosivo in cui le ragazze – non prive di una certa esaltazione per l’atto criminale considerato un gioco – (“Facciamo come in un film… Come in un videogame” si dicono per darsi coraggio prima di rapinare il drugstore con pistole giocattolo) – alla stregua di una fiaba pop incontrano il “lupo cattivo” del quale, però, non hanno troppa paura. Anzi. Sovvertendo le regole, cambiano lo schema e, tra allegra dissennatezza e disperata esaltazione, fanno in modo che il tentatore diventi tentato, convertendo la seduzione di ognuno di loro in associazione. Ovviamente a delinquere.
Korine si concede un lungo prologo prima di arrivare al cuore della vicenda; presenta le ragazze nel loro habitat e ne sottolinea le diversità, in un montaggio alternato in cui la droga e la preghiera, l’erotismo sfrontato e la timida riservatezza non sono altro che le facce di una stessa medaglia.
La prima a tornarsene a casa (che si chiama, guarda caso, Faith/Fede) non dissuade dal restare le altre tre che con il loro benefattore, Alien, sono determinate a vivere, fino in fondo, una vacanza indimenticabile.
Il regista californiano, con l’ironia e lo spirito dissacrante che hanno fatto la sua fortuna, sa come cambiare registro e maneggiare, con ammiccante abilità, il vouyerismo e l’eros, il dissacratorio e lo sberleffo, prendendosi gioco dell’ideale a stelle a striscie, mettendo alla berlina quel “fottuto sogno americano” che non è quello di un mondo “candy colored” ma, semmai, quello di Scarface. L’apoteosi dell’irriverenza (e, ammettiamolo, del divertissement) si raggiunge nella bella scena in cui Alien (interpretato da un James Franco straordinariamente autoironico) suona al pianoforte un famosissimo pezzo di Britney Spears, accompagnato dalle sue tre ancelle/complici mentre Korine ci mostra le scorribande criminali dello squinternato quartetto.
Spring Breakers scorre, così, in 88 minuti, con la leggerezza di un’ironia studiata ma non molesta che fa da contrappunto all’amara sfumatura di un vuoto di senso che Korine sfiora appena ma, opportunamente, non se ne priva e come in un’accattivante messa in scena “pop Art”nobilita l’ordinario illuminandolo dalle tinte acide del parossismo.
© CultFrame 09/2012 – 03/2013
TRAMA
E’ tempo di Vacanze di Primavera e 4 studentesse sognano di andare in Florida. Non avendo soldi per pagarsi il viaggio, tre di loro decidono di rapinare un drugstsore. Ottenuto il denaro partono per un’avventura da sballo ma, durante uno scatenato party a base di alcool e droga, vengono arrestate. Alien, un criminale del posto, decide di aiutarle e paga loro la cauzione. Una delle amiche, Faith, lascia la compagnia e fa ritorno a casa ma le altre tre hanno intenzione di vivere fino in fondo questa incredibile avventura. Insieme ad Alien, che è in lotta con un altro trafficante per il controllo del territorio, iniziano una serie di rapine ed aggressioni. E’ l’inizio di un’esperienza estrema che cambierà per sempre le vite delle ragazze.
CREDITI
Titolo: Spring Breakers / Regia: Harmony Korine / Sceneggiatura: Harmony Korine / Fotografia: Benoît Debie / Montaggio: Douglas Crise / Scenografia: Elliott Hostetter / Musica: Skrillex, Cliff Martinez / James Franco, Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Rachel Korine, Gucci Mane / Produzione: Muse Productions / Distribuzione: BIM / Paese: USA, 2012 / Durata: 88′
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Filmografia di Harmony Korine
BIM
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito