Place and Edges. Mostra di Joachim Brohm

SCRITTO DA
Claudia Colia

La galleria d’arte Brancolini Grimaldi è specializzata nella fotografia contemporanea e si propone di esporre lavori di artisti innovativi, che utilizzano mezzi diversi. Nei vasti locali della sede londinese, irrorati di luce naturale, è in mostra in questi giorni una retrospettiva su Joachim Brohm, pioniere della fotografia a colori. È la prima mostra dell’artista tedesco su suolo britannico ed è per questo che si è scelto di esporne l’ultimo progetto, Culatra (2008-2010), accanto a serie precedenti, realizzate nella prima metà degli anni ottanta. Culatra, dal nome dell’isoletta portoghese nell’Algarve, è il fulcro della mostra, ed occupa due pareti della galleria, con immagini di grande formato, dai colori brillanti. Lo sguardo si sofferma su oggetti semisepolti nella sabbia, capanni sbilenchi di acciaio corrugato, giardini scomposti, arsi dal sole, e trattori abbandonati. Le foto sono scattate al sole di mezzogiorno, gli elementi esotici del mare e della sabbia bianchissima, contrastano con la desolazione di luoghi deserti, l’alternarsi disordinato di abitazioni a baracche, la salsedine e la ruggine, che ridisegnano i profili di barche e motoscafi. La realtà e banalità quotidiana del paesaggio, per quanto remoto, viene indagata con distacco, e gli esseri umani non sembrano far parte di questo sistema di objets trouvés e luoghi enigmatici.

Il paesaggio, inteso come fondale aspecifico, fatto di quotidianeità e alienazione, era già comparso come leitmotiv dei primi lavori, particolarmente in Ohio (1983-1984), realizzato da Brohm mentre si trovava negli Stati Uniti come studente Fulbright. Qui, le immagini ci raccontano di distributori di benzina e parcheggi deserti, macchine in fiamme o in fila sull’autostrada, in un alienante vuoto letterale e metaforico, sinonimo di un sogno americano in dissolvenza, dove l’automobile rimpiazza gli esseri umani nel paesaggio, isolandone le esistenze nei confini di un abitacolo.

Nella serie Ruhr (1980-1983), panorami periferici di centri commerciali, capannoni, e piccoli esercizi, si mescolano a radure verdeggianti dal vago sapore rurale o ad ampi spazi coperti di neve, punteggiati di persone, come in quadro di Brueghel. Sono foto scattate in Germania, in un’area di de-industrializzazione, dove la presenza dell’uomo nell’ambiente urbano, assume un aspetto rilassato e familiare.

Lo sguardo di Brohm parte sempre da un punto di vista elevato, mantenendosi ad una certa distanza rispetto ai soggetti da fotografare. La ricerca si sofferma su spazi di confine o intermedi, indagando le dinamiche che intercorrono tra paesaggio e intervento umano, così che le immagini appaiono senza tempo.

Lo spettatore è attratto da visioni apparentemente banali della vita quotidiana, in cui l’uomo lotta per definire se stesso in relazione agli altri e al panorama urbano. Ed è nei piccoli dettagli e negli hinterland deserti, che si celano momenti di inaspettata poesia e bellezza.

© CultFrame 04/2013

 

IMMAGINI

1 © Joachim Brohm. On Fire (from the series Ohio, 1983-84) C-type Print 
2 © Joachim Brohm. Taxi (from the series Ohio, 1983-84) C-type Print

INFROMAZIONI
Joachim Brohm – Places and Edges
Brancolini Grimaldi / 43-44 Albemarle Street, Londra / +44 (0)20.74935721
Orario: lunedì – venerdì 10.00 – 19.00 / sabato 11.00 – 17.00 / Ingresso libero

LINK
Brancolini Grimaldi, Londra

 

 

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Claudia Colia

Claudia Colia si è laureata in Storia dell’Arte presso l'Università "La Sapienza" di Roma e nel 2003 si è trasferita a Londra, dove ha conseguito un Master in Contemporary Art Theory presso il dipartimento di culture visive della Goldsmiths University. Si occupa di scrittura, critica e didattica dell’arte e collabora con diverse istituzioni museali londinesi. Ha recensito mostre per testate online e cartacee ed è corrispondente di attualità per la trasmissione di Rai Radio2, Caterpillar. Dal 2006 fa parte della redazione di CultFrame - Arti Visive.

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