Esposta all’interno della celebre Galleria del Lanfranco, la mostra Candida Höfer per la Galleria Borghese (voluta dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico, dal Polo Museale della città di Roma e dalla Galleria Borghese, diretta da Anna Coliva) presenta sette opere in grande formato della fotografa Candida Höfer.
In occasione della mostra I Borghese e l’Antico (dicembre 2011 – aprile 2012), Anna Coliva, direttrice della Galleria, chiama la celebre fotografa tedesca, nell’ambito del più ampio progetto Committenze contemporanee, affinché possa riprodurre, col suo stile peculiare e riconoscibile, l’assetto originario della collezione Borghese. La mostra I Borghese e l’Antico è stato un evento straordinario che ha riportato temporaneamente nella Galleria sessanta delle duecento statue antiche, appartenute alla collezione, che Camillo Borghese, marito di Paolina Bonaparte, dovette cedere in vendita al cognato Napoleone I. Dopo il 1815 non fu possibile ottenerne la restituzione (queste duecento opere appartengono ormai al Museo del Louvre), ma la famiglia Borghese riuscì a sostituire i tesori perduti con altre sculture che erano nei suoi palazzi e nelle sue campagne. Dal 1891 la raccolta ha preso l’aspetto che oggi conserva – fatta di un immenso patrimonio statuario, si vedano le meravigliose sculture del Bernini il cui genio fu precocemente compreso dal cardinale e mecenate Scipione Borghese e di una altrettanto ricca galleria di quadri tra cui Caravaggio e Raffaello – che nel 1901 è stata acquistata dallo Stato.
Il progetto Committenze contemporanee, il cui scopo è, nelle parole della stessa direttrice della Galleria, quello di: “stabilire un collegamento fra passato e presente tramite il comune concetto di committenza”, ha reso possibile alla fotografa tedesca di documentare il temporaneo ritorno delle statue antiche nel suo ambiente originario, nonché di rendere in immagine il sogno e la “cupidigia” collezionistica del cardinale Scipione Borghese, che, com’è noto, diede inizio nella sua Villa Pinciana, negli anni intorno al 1610, a quella magnifica raccolta d’arte e d’antichità che ancor oggi possiamo ammirare negli ambienti della galleria.
Che la scelta sia caduta proprio su Candida Höfer non meraviglia affatto. Allieva a Düsseldorf di Bernd Becher, uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea assieme alla compagna Hilla Becher, la Höfer è nota soprattutto per l’approccio quasi scientifico con cui realizza ormai da anni immagini di interni di spazi pubblici quali musei, biblioteche, archivi, teatri, uffici, banche, sale d’attesa, stazioni della metropolitana. Il suo metodo analitico, distaccato, enciclopedico, che ricorda quello dei coniugi Becher, mira quasi alla creazione di un inventario di architetture famose e anonime per mezzo della fotografia. La scelta di voler usufruire esclusivamente della luce naturale rafforza vieppiù l’idea che l’artista tedesca abbia come intento programmatico quello di creare un repertorio di luoghi.
Le sue immagini di interni di spazi pubblici trascurano tuttavia l’aspetto, nondimeno importante, relativo alle dinamiche sociali e antropologiche che connotano un luogo. Infatti ogni fotografia è scattata sistematicamente in assenza di qualsiasi presenza umana affinché emerga di ciascun luogo non la sua mera funzionalità contingente, bensì, come afferma Mario Codognato, uno dei curatori della mostra: “la sua ragion d’essere più intima e più complessa”, la sua natura ontologica.
Dunque, le sue immagini non ubbidiscono semplicemente al dictat della mera documentazione, ma sono piuttosto veri e propri ritratti di architetture, e quanto più il formato delle sue fotografie si allarga tanto più lo sguardo dello spettatore si avvicina a frammenti e scorci altrimenti invisibili. E questo è quello che accade di fronte alla magnifiche sette immagini che Cadida Höfer ci ha regalato della Galleria Borghese. I suoi interni straordinariamente ricchi di sontuosi decori e opere d’arte di valore inestimabile si offrono all’occhio del visitatore come per la prima volta.
In questo modo la fotografia, che detiene da sempre i primati della referenzialità e dell’oggettività se confrontata alla sua parente più prossima, la pittura, si rende capace di restituire in maniera inedita la sostanza e l’eternità di un luogo che è patrimonio dell’umanità, la Galleria Borghese appunto.
© CultFrame 06/2013
IMMAGINI
1 Candida Höfer. Villa Borghese Roma XV 2012. C-print. Print size: 180×202.8 cm. © Candida Höfer/VG Bild-Kunst, Bonn. © Candida Höfer by SIAE 2013
2 Candida Höfer. Villa Borghese Roma I 2012. C-print. Print size: 180×217.2 cm. © Candida Höfer/VG Bild-Kunst, Bonn. © Candida Höfer by SIAE 2013
INFORMAZIONI
Candida Hofer per la Galleria Borghese / a cura di Anna Coliva e Mario Codognato Galleria Borghese, Salone del Lanfranco / piazzale Scipione Borghese 5, Roma / Telefono: Tel. 06 32810
Orari: martedì – domenica: 8.30 – 19.30 / chiuso lunedì / È obbligatoria la prenotazione del biglietto
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CULTFRAME. Candida Hofer. Una mostra a Napoli
Villa Borghese, Roma