“Ascolta la storia dall’inizio; non una parola qua e là…” Changez Khan, giovane professore dell’Università di Lahore, esordisce così nell’intervista che sta per rilasciare al giornalista americano seduto di fronte a lui, ricordandogli che “le apparenze, talvolta, ingannano…”. Tutto, infatti, parte da qui: dalla sembianza, dalla parvenza che, fin troppo spesso, si accompagnano al preconcetto che genera sospetto, distacco, ostilità.
Tratto dall’omonimo romanzo di Hamid Mohsin, Il fondamentalista americano, è l’occasione per Mira Nair (già Leone d’Oro a Venezia nel 2002 con Monsoon Wedding) di tracciare una parabola pacifista nel tentativo di ridurre lo scarto tra due mondi, e due culture, lontanissime tra loro. Per farlo, però, affastella luoghi comuni, accumula clichè e su tutto sparge quella patina laccata che qui si fa vernice, non poco urticante, passata su temi meritevoli di una più ampia profondità di sguardo.
Nel sottolineare l’importanza della tolleranza e il pericolo del pregiudizio, la regista indiana – paradossalmente – finisce per ridurre personaggi e azioni a meri stereotipi. La sceneggiatura claudica, seguendo il ritmo di una narrazione che, attraverso lo spostamento cronologico, tenta non solo di cambiare il punto di vista sugli eventi che coinvolgono i protagonisti ma anche di indicare un possibile percorso di scambio tra idea e ideologia, apparenza e sostanza.
Il giovane Changez sembra pagare il prezzo del suo talento con l’umiliazione e l’emarginazione e, nel clima terrorizzante post 11 settembre, la sua storia personale va oltre il proprio, personale, cammino per assumere i contorni di un racconto morale che resta, putroppo, alla superficie del dramma, all’esterno del tragico.
Anche l’amore, inteso come sentimento che, universalmente, dovrebbe farsi linguaggio comprensibile oltre ogni barriera non è che un accenno di melò, una nota non proprio accordata di un’ovvia partitura. Mira Nair lascia, ancora una volta, che il suo cinema risplenda nelle sfumature, si concentri sui cromatismi e all’accuratezza della fotografia demanda il compito di creare emozione e tensione senza entrare, realmente, nelle pieghe profonde della storia (e delle storie) che tanto si impegna ad illuminare.
Riz Ahmed infonde al suo Changez tutto lo sgomento e la dolorosa impotenza di colui che sa di combattere ad armi impari, rendendo il suo personaggio empatico e credibile in netto contrasto con la legnosa espressività di una pressochè irriconoscibile Kate Hudson.
La forza della lotta, l’attrito dei contrasti e la strenua volontà di difendere il valore fondante dell’umana dignità si perdono in una rappresentazione che non va oltre il convenzionale, senza sorprendere, né emozionare.
© CultFrame 08/2012 – 06/2013
TRAMA
Changez Khan è un giovane pakistano dall’intelligenza brillante. Arriva a Princeton grazie ad una borsa di studio e si laurea con lode riuscendo ad entrare in un’importante società come analista finanziario. A New York il ragazzo conosce Erica, ricca borghese e nipote del suo boss, con la quale inizia un’intensa, ma dolorosa, storia d’amore. Il sogno americano del talentuoso Khan è, però, ben presto infranto dopo l’attacco alle Torri Gemelle. Quella terra che credeva ricca di possibilità diventa, giorno dopo giorno, un terreno nemico e pericolosamente minato. Tornato in Pakistan Changez comprende che la sua decisione di tornare a casa ha, in realtà, già segnato il suo destino.
CREDITI
Titolo: Il fondamentalista riluttante / Il Titolo originale: The Reluctant Fundamentalist / Regia: Mira Nair / Sceneggiatura: William Wheeler, Mohsin Hamid, Ami Boghani dal romanzo “The Reluctant Fundamentalist” di Mohsin Hamid / Fotografia: Declan Quinn / Montaggio: Shimit Amin / Scenograifa: Michael Carlin / Musica: Michael Andrews / Interpreti: Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefer Sutherland, Om Puri, Shabana Azmi / Produzione: Cine Mosaic, Mirabai Films / Distribuzione: Eagle Pictures / Paese: India, Pakistan, USA, 2012 / Durata: 128′
LINK
Filmografia di Mira Nair
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Eagle Pictures