The Canyons. Un film di Paul Schrader

SCRITTO DA
Claudio Panella

Presidente di giuria della sezione Orizzonti, lo sceneggiatore e regista Paul Schrader ha presentato a Venezia, fuori concorso, un film di cui negli ultimi mesi si è molto parlato per le sue circostanze produttive, per le alterne vicende professionali e non della protagonista e co-produttrice Lindsay Lohan oltre che per la sceneggiatura firmata dallo scrittore Bret Easton Ellis.

Realizzato in modo totalmente indipendente, con tanto di raccolta fondi sul web, The Canyons è stato girato in poche settimane e verrà distribuito principalmente in rete. Tale operazione è stata possibile soprattutto grazie al richiamo della coppia di protagonisti, l’ex ragazzina della Disney Lohan, ora diva degli scandali del gossip hollywoodiano per i suoi svariati eccessi, e il pornoattore James Deen (nome d’arte, naturalmente) alla sua prima prova in un film d’autore.
I due interpretano i giovani Tara e Christian, nomi che riecheggiano altri miti americani, il secondo è quello del protagonista del bestseller erotico Cinquanta sfumature di grigio, in procinto di diventare anch’esso un film. Nelle prime sequenze in cui appaiono, il regista mostra i due mentre cenano con un’altra coppia di giovani in un gioco incrociato di campi e controcampi dove, all’inizio, non è mai inquadrato chi parla. Poi, scopriamo in poche battute i ruoli di ciascun personaggio e il potere che il produttore cinematografico Christian esercita su tutti, a partire dalla sua ragazza che costringe a frequenti giochi sessuali con sconosciuti.

Il soggetto di Bret Easton Ellis riprende temi e luoghi topici della sua opera, già trasposti al cinema con risultati altalenanti in Al di là di tutti i limiti (1987) di Marek Kanievska American Psycho (2000) di Mary Arron e in Le regole dell’attrazione (2002) di Roger Avery. Non è infatti semplice portare sullo schermo il distacco con cui l’autore ha saputo raccontare un’umanità losangelina che fluttua nella noia, nell’apatia, spendendo i soldi dei genitori o facendosi mantenere da un partner danaroso. In quest’ambiente prosperato intorno al mondo del cinema tutti conoscono tutti e sono stati a letto con tutti, e tutti sono attori, come sentenzia Christian parlando al suo psicanalista, interpretato da Gus Van Sant. Se però il cinema non costituisce più un orizzonte di creazione di un mondo altro, le pose e i drammi si mettono in scena nel privato, fino all’estremo.

Il minimalismo con cui Easton Ellis disegna i suoi caratteri trova la realizzazione più compiuta, per quanto insoddisfacente, nella recitazione intorpidita di Deen mentre Lindsay Lohan porta sulla scena un volto e un corpo sofferenti, forse i soli elementi autentici di una performance che non può lasciare indifferenti i suoi fan. Il lavoro di Schrader, correndo sul filo della mediocrità registica, emerge nelle facili quanto efficaci immagini di sale cinematografiche abbandonate, deserte, che incorniciano il film e ne ritmano i capitoli in una serie di istantanee. Uno stile spoglio, accentuato dal digitale, che ha dunque poco a che vedere con quello adottato in un altro film sulla gioventù bruciata americana come Spring Breakers di Harmony Korine, visto a Venezia nel 2012 e di ben altro segno espressivo, o con quello del precedente film dedicato da Schrader agli eccessi erotici maschili, Auto focus (2002).

Evocando appena, ma senza i loro guizzi sorprendenti, certe atmosfere alla David Lynch o il raggelato Herzog americano di My Son, My Son, What Have Ye Done (2009), il film è ambientato tra algide ville supertecnologiche, il centro commerciale di Century City, l’Oceanside il Sunset Boulevard e tutta una galleria di “non luoghi” della Los Angeles postmoderna dove tutto è possibile e nulla sembra contare davvero, in un eterno ripetersi di giochi di ruolo in cui gli esseri umani sono marionette intercambiabili sullo sfondo di una città che è anch’essa un avatar di se stessa.

© CultFrame 09/2013 – 11/2013

TRAMA
Christian è un giovane produttore cinematografico che insieme alla sua ragazza Tara ama fare della propria vita privata un set per scene di sesso di gruppo e scambi di coppie. Quando però lei ritrova un suo precedente amante, la gelosia di Christian si scatena.

CREDITI
Titolo originale: The Canyons / Regia: Paul Schrader / Sceneggiatura: Bret Easton Ellis / Interpreti:  Lindsay Lohan, James Deen, Nolan Funk, Amanda Brooks, Tenille Houston, Gus Van Sant / Fotografia: John DeFazio / Montaggio: Tim Silano / Scenografia: Blake Piertolungo / Costumi: Keely Crum / Musica: Brendan Canning con Me and John / Produzione: IFC Films, Post Empire Films, Sodium Fox, FilmworksFX / Distribuzione: Adler Entertainment / USA, 2013 / Durata: 95′

SUL WEB
Sito italiano del film The Canyons di Paul Schrader
Filmografia di Paul Schrader

Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Adler Entertainment

 

 

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Claudio Panella

Claudio Panella, Dottore di ricerca in Letterature e Culture Comparate, si interessa in modo particolare alle interazioni tra la letteratura e le arti, alle trasfigurazioni letterarie del paesaggio e della città, alle rappresentazioni del lavoro industriale e post-industriale nella letteratura italiana ed europea. Attualmente è redattore di Punto di Svista - Arti Visive in Italia e CultFrame - Arti Visive.

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