Out of the Furnace ⋅ Un film di Scott Cooper ⋅ Festival Internazionale del Film di Roma 2013

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

Prendi un gruppo di attori di evidente bravura, costruisci una storia ambientata nella sperduta provincia americana, utilizza i principi contenutistici del western, inserisci un po’ di reducismo dalla guerra e di cinema carcerario, ed anche un pizzico di malattia e di amore impossibile, metti al centro l’eroe anonimo che si fa giustizia da solo perché lo Stato non riesce.
Bene, se riesci ad avere a tua disposizione questi ingredienti, avrai la possibilità di edificare il film perfetto, un prodotto ben confezionato, con le apparenze di un’opera d’autore ma l’anima di un’operazione profondamente commerciale.

Questo è il caso di Out of the Furnace, pellicola di Scott Cooper ambientata tra montanari malviventi e drogati, acciaierie malsane, carceri pericolose e cittadine degradate. In questo mondo si muovono Russell e suo fratello Rodney. Il primo lavora in fabbrica ma la sfortuna lo porterà in carcere facendogli anche perdere l’amore, il secondo è il classico reduce dall’Iraq, ormai non più recuperabile umanamente e socialmente.

A sostenere questo film un cast decisamente significativo: Christian Bale, Woody Harrelson, Casey Affleck, Forest Whitaker, Willem Dafoe e Sam Shepard. Scott Cooper ha dunque giocato facile affidandosi ad attori di una straordinaria solidità, a una sceneggiatura prevedibile, a un’atmosfera visiva già ampiamente vista nella storia del cinema americano del XX secolo. L’eroe (Russell/Bale) alla fine farà tutto da solo di fronte all’inettitudine della Polizia, così quella che sembra essere una vendetta è “in verità” l’applicazione di una giustizia fai da te.

Il regista narra questa scontatissima vicenda in modo molto professionale, anche se con qualche rigidità e tramite alcuni passaggi un po’ approssimativi. Le sue inquadrature sono classiche, ben calibrate sotto il profilo cromatico e con un uso sapiente dei chiaroscuri e dei contrasti. Il film scorre in modo totalmente fluido ma lo spettatore sa esattamente cosa accadrà inquadratura dopo inquadratura, per non parlare poi della gigantesca ovvietà di una conclusione che chiunque sia appassionato di cinema ha già visto centinaia di volte.

© CultFrame 11/2013

Film presentato all’8ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma

TRAMA
Russell è un operaio di un’acciaieria. Suo fratello è un reduce dall’Iraq e ha moti problemi, suo padre in fin di vita per una grave malattia. Finito in carcere per mera sfortuna, Russell tornerà a casa trovando una situazione preoccupante. Il fratello è finito nel giro sporco dei combattimenti clandestini a mani nude. E proprio in occasione di un incontro di boxe illegale troverà la morte. Da questo momento, lo scopo di Russell sarà solo quello di farsi giustizia da solo.

CREDITI
Titolo: Out of the Furnace / Regia: Scott Cooper / Sceneggiatura: Brad Inglesby, Scott Cooper / Fotografia: Masanobu Takayanagi / Montaggio: David Rosenbloom / Scenografia: Thérèse DePrez / Musiche: Dickon Hinchliffe / Interpreti: Christian Bale, Woody Harrelson, Casey Affleck,  Forest Whitaker, Willem Dafoe, Sam Shepard / Produzione: Michael Costigan, Leonardo DiCaprio, Ryan Kavanaugh, Jennifer Davisson Killoran, Ridley Scott, Tony Scott, Brooklyn Weaver / Paese: USA / Anno: 2013 / Durata: 116 min.

SUL WEB
Filmografia di Scott Cooper
Festival Internazionale del Film di Roma – Il sito

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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