In grazia di Dio ⋅ Un film di Edoardo Winspeare

SCRITTO DA
Claudio Panella
© Cosimo Cortese

Le protagoniste del nuovo film salentino di Winspeare sono quattro donne dai caratteri molto diversi tra loro e appartenenti a tre generazioni differenti. Salvatrice, da tempo vedova, prova a fronteggiare ogni traversia con la forza della propria fede; la figlia Adele dice di sé di essere “una con la capa in capo” e cerca di tenere sotto controllo l’intera famiglia, compresa la sorella Maria Concetta che vuole fare l’attrice e sogna di avere l’occasione di un provino con Ozpetek; la figlia di Adele, Ina, desidererebbe invece molti più soldi per lo shopping e per uscire con i ragazzi del paese, e rischia l’ennesima bocciatura a scuola.

Nella prima parte del film, Adele e il fratello cercano invano di tenere in piedi il loro piccolo laboratorio tessile, stritolati dai tassi d’interesse di una finanziaria cui hanno chiesto un prestito e dalle disdette delle ditte del Nord per cui lavoravano e che ora si rivolgono ad aziende cinesi dai costi molto più bassi. Così, come già aveva fatto il padre tanti anni prima, il fratello decide di emigrare in Svizzera, paese da cui proviene sua moglie. Ad Adele, Ina, Maria Concetta e Salvatrice non resta che vendere casa e trasferirsi nella masseria presso il terreno di proprietà della famiglia.

Dopo un prologo molto efficace nel presentare i personaggi e il difficile contesto sociale nel quale questi si muovono, in cui il Salento è ripreso con una fotografia luminosa ma al tempo stesso piuttosto fredda, Winspeare si prende il grosso rischio di realizzare una commedia familiare, dagli accenti drammatici, ambientata in buona parte tra un casolare e un uliveto che si apre sul mare. Se l’effetto cartolina fine a se stesso è per lo più evitato, il successo ottenuto dal film nella presentazione avuta nella sezione Panorama della Berlinale 2014 dimostra che la rappresentazione del nostro Sud può senz’altro incontrare i gusti di un pubblico internazionale ma non è invece detto che quello italiano possa trovare il film altrettanto coinvolgente. Le piazze assolate e polverose, gli edifici e le chiese scalcinate risultano ancora affascinanti per gli stranieri ma raffigurano anche una miseria e un degrado accentuati dalla crisi economica, e lo sguardo di Winspeare ha il merito di raccontare entrambi questi aspetti della vita nel Meridione d’Italia.

Ciò detto, la forza principale di In grazia di Dio è in un gruppo di sorprendenti attrici e attori non professionisti e nella bellezza del dialetto parlato da loro, a tratti difficilmente intelligibile ma straordinariamente espressivo. Il film è stato infatti girato con un non grande budget nella terra in cui vive il regista il quale vi ha coinvolto la sua stessa famiglia: il personaggio di Adele è infatti interpretato da sua moglie, Celeste Casciaro, che è realmente madre di colei che sullo schermo è sua figlia Ina, mentre il personaggio di Stefano è uno dei produttori con cui Winspeare lavora da qualche anno e con loro recitano molti altri esordienti.

Le analogie con una commedia d’autore quale Speriamo che sia femmina di Monicelli, sottolineate da alcuni critici, espongono il film di Winspeare a un paragone che lo penalizzerebbe sul piano della sceneggiatura e delle interpretazioni non riconoscendo lo spirito molto più libero con cui il regista è abituato a lavorare. Inoltre, uno dei temi principali di In grazia di Dio è quello della dimensione del sacro che si va perdendo di generazione in generazione ma che in occasione di un ritorno (anche coatto) alla terra può evolversi nella riscoperta del valore del dono, del baratto e della solidarietà con le persone care.

© CultFrame 02/2014 – 03/2014

Film presentato alla 64° Berlinale

TRAMA
Per fronteggiate i debiti e la crisi economica, una famiglia composta di quattro donne di età diverse si ritrova costretta a chiudere la piccola fabbrica tessile in cui tutte lavoravano e ad andare a vivere nella vecchia masseria di campagna. Qui ha inizio una nuova vita al lavoro nell’orto e nell’uliveto o a badare alle galline.


CREDITI

Titolo: In grazia di Dio / Regia: Edoardo Winspeare / Sceneggiatura: Edoardo Winspeare, Alessandro Valenti / Fotografia: Michele D’Attanasio / Montaggio: Andrea Facchini / Musica: Gabriele Rampino / Scenografia: Sabrina Balestra / Costumi: Alessandra Polimeno / Interpreti: Celeste Casciaro, Laura Licchetta, Barbara De Matteis, Anna Boccadamo / Produzione: Saietta Film, Rai Cinema / Distribuzione: Good Films / Italia, 2014 / Durata: 127 minuti

LINK
Sito ufficiale del film In grazia di Dio di Edoardo Winspeare

Filmografia di Edoardo Winspeare
Berlinale – Il sito
Good Films

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Claudio Panella

Claudio Panella, Dottore di ricerca in Letterature e Culture Comparate, si interessa in modo particolare alle interazioni tra la letteratura e le arti, alle trasfigurazioni letterarie del paesaggio e della città, alle rappresentazioni del lavoro industriale e post-industriale nella letteratura italiana ed europea. Attualmente è redattore di Punto di Svista - Arti Visive in Italia e CultFrame - Arti Visive.

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