Il tanto atteso nuovo film di Wes Anderson The Grand Budapest Hotel, che si è aggiudicato al Festival di Berlino 2014 il Gran Premio della Giuria, rappresenta uno dei lungometraggi più riusciti del regista americano.
Anderson, effettivamente, ha fatto un gran lavoro di regia e di controllo della recitazione, con il suo eccezionale cast di interpreti che se da una parte può sembrare accademico dall’altra riesce a ricreare uno stile molto vicino a quello di un Ernst Lubitsch, e di conseguenza di un Billy Wilder. E questa impostazione stilistica provoca un piacere molto forte, soprattutto a causa della visione delle stanze di questo albergo, le cui porte si aprono e si chiudono ritmicamente, e alla miriade di personaggi. Proprio questi elementi fanno diventare questo film, a suo modo, un piccolo classico. E se poi includiamo l’intento (raggiunto) da parte del regista di parlare, attraverso la situazione di quegli anni lì e dei problemi sociali relativi, dei giorni nostri, allora la pellicola probabilmente riuscirà a piacere anche a quelli che sono appassionati dei cosiddetti contenuti.
Così, temi importanti, come il razzismo, l’amore, la dignità e la libertà d’espressione, e non solo, vengono espressi in modo squisitamente cinematografico, temi che l’autore de Le avventure acquatiche di Steve Sizzou costruisce con grande rispetto verso un linguaggio classico che deve aver acquisito dopo la visione di moltissimi film degli anni ’30 e ’40, e giù di lì, adattandoli, però, alla sua personale visione. Vogliamo fare dei titoli? Grand Hotel (Edmund Goulding), Partita a Quattro (Ernst Lubitsch), Vogliamo Vivere (Ernst Lubitsch), Mancia Competente (Ernst Lubitsch), Arianna (Billy Wilder), La vita privata di Sherlock Holmes (Billy Wilder) e, perché no, Assassinio sull’Orient Express (Sidney Lumet), formano uno splendido canovaccio sul quale, in questo caso, si muovono gli attori-marionette che ci sorprendono, alla maniera di Joseph L. Mankiewicz, con il loro estremo metamorfismo: da Ralph Fiennes a Tilda Swinton, da Willem Dafoe a Jude Law, fino a Bill Murray e all’esordiente Tony Revolori, tutti gli attori sono semplicemente favolosi.
© CultFrame 02/2014 – 04/2014
Film presentato alla 64° Berlinale
TRAMA
Nell’ Europa del 1920, Gustave H., un concierge che lavora in un leggendario Hotel di Praga, diventa amico di uno dei suoi collaboratori più giovani, Zero Moustafa, il quale crescerà fino a diventare il suo protetto. La storia riguarda il furto e il recupero di un dipinto rinascimentale inestimabile e la battaglia per un enorme patrimonio di famiglia.
CREDITI
Titolo: The Grand Budapest Hotel / Regia: Wes Anderson / Sceneggiatura: Wes Anderson / Fotografia: Robert D. Yeoman / Montaggio: Barney Pilling / Musica: Alexandre Desplat / Scenografia: Stephen O. Gessler / Costumi: Milena Canonero / Interpreti: Ralph Fiennes, Saoirse Ronan, Tony Revolori, Edward Norton, Lea Seydoux, Owen Wilson, Jeff Goldblum, Harvey Keitel / Produzione: American Empirical Pictures, Indian Paintbrush, Scott Rudin Productions / Distribuzione: Twentieth Century Fox / USA, 2014 / Durata: 99 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Sito italiano del film Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Filmografia di Wes Anderson
Berlinale – Il sito
Twentieth Century Fox