Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve. Un film di Felix Herngren

SCRITTO DA
Eleonora Saracino

Allan Karlsson ha lo spirito naïf di un bambino e un bizzarro secolo di vita che sembra scivolargli addosso. Il giorno in cui sta per spegnere le sue cento candeline decide di compiere il suo (non certo ultimo) atto eversivo: saltare dalla finestra della casa di riposo, nella quale suo malgrado alberga, e scomparire. Con pochi spiccioli e in pantofole il prode Allan, infastidito dalla noia di un quotidiano che sembra non appartenergli, sale sul primo treno, andando incontro ad un’altra delle sue innumerevoli  e singolari avventure.

Tratto dall’omonimo romanzo di Jonas Jonasson, best-seller da 6 milioni di copie vendute nel mondo, Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, con i suoi 7 milioni di euro, è anche la commedia più costosa nella storia del cinema svedese, nonché campione di incassi in patria. Un vero e proprio “caso” che rivela tutta la preziosità dell’ironia nordeuropea, in grado di realizzare piccoli gioielli tragicomici come questo film.

Sostanzialmente è il racconto di una fuga il cui percorso, strambo e rocambolesco, traccia, in realtà, la parabola di una vita eccentrica, in cui la fatalità – costellata da stravaganti combinazioni – ha segnato il corso non soltanto della singolare esistenza di Allan ma della Storia stessa. In un susseguirsi di flashback, a scandire i capitoli di una narrazione che si fa cronaca e favola in perfetto equilibrio tra comico e grottesco, si ripercorre – in parallelo tra il presente e i ricordi del passato – lo straordinario destino del protagonista.

Il regista Felix Herngren (co-sceneggiatore insieme a Hans Ingemansson) ha “condensato” in 105 minuti un volume di oltre 400 pagine, sacrificando necessariamente molti, gustosissimi, episodi storici ma riuscendo nell’intento di far emergere la personalità, davvero unica, del personaggio di Allan e della sua irresistibile traiettoria per la quale il testo di partenza funziona come una sorta di mappa. Dal 1905 al 2005 l’ineffabile Signor Karlsson ha avuto modo di incontrare, in seguito ad una serie di imprevedibili coincidenze, personaggi come Stalin, Franco, Truman e, financo Oppenheimer, contribuendo, addirittura, alla messa a punto della Bomba. Il suo candore disarmante, unito alla conoscenza assolutamente empirica degli esplosivi, hanno contribuito a farne un soggetto atipico, la cui bizzarra anomalia lo ha portato a rivestire, attraverso surreali circostanze, ruoli di rilievo in alcuni cruciali momenti del XIX secolo.

Tra colpi di scena, prodigiosi equivoci, omicidi e provvidenziali incidenti i cento anni di vita portano questo irriducibile vegliardo fino alla fuga dall’ospizio che non si fermerà alla prima stazione di un treno ma proseguirà in un’avventura giallo-comica che ruota intorno ad una valigia piena di soldi e al suo esilarante inseguimento, di criminali e di poliziotti, al quale si aggiungeranno, via via, i diversi “complici” di Allan, sia umani che animali. Robert Gustaffson, star in patria e considerato il migliore attore comico svedese, è l’interprete perfetto (e truccato ad arte) di un personaggio che ha esattamente la metà dei suoi anni ed incarna efficacemente quel sottile senso dell’umorismo nordico che scaturisce non tanto dalla battuta quanto dal contesto, la cui vis comica si esprime attraverso il grottesco e il surreale.

Torna alla memoria, sì, Forrest Gump ma anche, e soprattutto, la raffinata satira di Oltre il giardino, con un black humor che si legge in filigrana tra gli eventi e che, in questo caso, sdrammatizza gli effetti del tempo, si prende gioco dell’umano terrore della vecchiaia e sublima, nel parossismo comico dell’esistenza di Allan, i timori e gli orrori del contemporaneo.

Il film di Herngren è una piccola perla di arguzia, un racconto per intenditori e un omaggio a quella saggezza, squisitamente beffarda, che Flaiano intendeva come “capacità di agire in armonia con gli errori preferiti”.

© CultFrame 04/2014


TRAMA

Allan Karlsson è in una casa di riposo e sta per compiere cento anni. E’ ancora in ottima salute e la vita in quel luogo è per lui troppo noiosa e ripetitiva. Il giorno del suo compleanno decide così di saltare dalla finestra della sua stanza e di fuggire da quella routine. In modo del tutto casuale si ritrova con una valigia piena di soldi, inseguito da una banda di criminali. Una rocambolesca avventura che per Allan non è altro che l’ennesimo episodio di una vita costellata da imprevedibili e surreali coincidenze che l’hanno visto coinvolto nei momenti più importanti del XIX secolo.


CREDITI

Titolo: Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve / Titolo originale: Hundraåringen som klev ut genom fönstret och försvann / Regia: Felix Herngren / Sceneggiatura: Felix Herngren, Hans Ingemansson liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Jonas Jonasson /I nterpreti: Robert Gustaffson, Iwar Wiklander, David Wiberg, Mia Skaringer / Fotografia: Goran Hallberg / Montaggio:Henrik Kallberg / Produzione: Film i Vast, Buena Vista International Sweden, Nordsvensk Filmunderhallning / Distribuzione: Eagle Pictures / Svezia, 2013 / Durata: 105 minuti

LINK
Filmografia di Felix Herngren
Eagle Pictures

 

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Eleonora Saracino

Eleonora Saracino, giornalista, critico cinematografico e membro del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), si è laureata in Storia e Critica del cinema con una tesi sul rapporto Letteratura & Cinema. Ha collaborato con Cinema.it e, attualmente, fa parte della redazione di CulfFrame Arti Visive e di CineCriticaWeb. Ha lavorato nell’industria cinematografica presso la Columbia Tri Star Pictures ed è stata caporedattore del mensile Matrix e della rivista Vox Roma. Autrice di saggi sul linguaggio cinematografico ha pubblicato, insieme a Daniel Montigiani, il libro “American Horror Story. Mitologia moderna dell'immaginario deforme” (Viola Editrice).

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