For the Mnemonist, S.. Mostra di Rossella Biscotti a Bruxelles

SCRITTO DA
Chiara Bartoletti

Rossella Biscotti. Sections of a Human Brain

La consapevolezza di una memoria collettiva introiettata in ognuno di noi. Una memoria che ci condiziona, che ha già tracciato un vissuto nei meandri nascosti e, forse, non ancora conosciuti della nostra mente.

Per la sua prima mostra personale, For the Mnemonist, S.,l’artista italiana Rossella Biscotti delinea un percorso ben preciso dove vengono messe in luce, e miscelate insieme, le nozioni di storia e di memoria. All’interno della mostra, sono presentate cinque sue opere realizzate negli ultimi cinque anni. Questi lavori costituiscono, e costruiscono, un’architettura che riflette le forme istituzionali sviluppate dalla società per monitorare e far rispettare la disciplina, cercando nello stesso tempo di mappare la complessità della mente. Il titolo della mostra è dedicato all’impressionante e vasto studio del caso di “S.”, un uomo con una memoria incredibile, realizzato dallo psicologo sovietico Alexander Luria.

I gesti e le tecniche di registrazione, la traduzione e l’editing, che corrispondono alle funzioni cognitive del cervello, permettono all’artista di rivelare le tensioni e le relazioni esistenti tra l’individuo e il collettivo, le istituzioni e il linguaggio. Biscotti si rivolge allo spettatore a diversi livelli trasferendo e reincarnando la documentazione storica attraverso l’oralità e la traccia fisica. L’idea che emerge dal suo lavoro è che la storia non emerge dal passato, ma sempre dal presente.

Per l’installazione I dreamt that you changed into a cat… gatto… ha ha ha (2013), sviluppata nell’ambito della 55 Biennale di Venezia, Rossella Biscotti orienta la nostra attenzione verso  gli “Ateliers de Rêves”, realizzati con 14 detenute presso il carcere femminile dell’isola della Giudecca nell’arco di diversi mesi. L’obiettivo è quello di creare uno spazio per lo scambio di sogni per capire come le persone reagiscono all’istituzione in generale, e come le relazioni personali e i ricordi che ci sono svelati sono irrimediabilmente condizionati da un’architettura come quella della prigione. L’intensità dei ricordi e l’intonazione dell’altoparlanti contrastano con una scenografia volutamente minimale della sala espositiva, che evoca un sito di scavo archeologico.

La performance e l’installazione Il Processo/The Trial (2010-2014) si concentra su un momento politico, della storia italiana, cruciale: il 7 aprile 1979, alcuni intellettuali affiliati al movimento rivoluzionario di sinistra Autonomia Operaia sono arrestati in tutta Italia e accusati – ingiustamente – di terrorismo. Il cuore del progetto, che l’artista ha sviluppato intorno a questo evento, si trova in un pezzo di audio di sei ore prodotto da più 100 ore di registrazioni del famoso processo del 7 aprile. Quest’ultimo si svolse dal 1983 al 1984 dinanzi al Tribunale Penale di Roma, presso l’Aula Bunker al Foro Italico, dove si sono svolti i processi più importanti durante gli “anni di piombo” in Italia.

Rossella Biscotti. Yellow Movie

Yellow Movie (2010) è una pellicola monocromatica di 22 minuti composta da registrazioni di alcune sedute di psicoanalisi condotte tra il 1987 e il 1991 nei Paesi Bassi. Durante queste sessioni, il paziente Dik de Boef è stato immerso in uno stato di sonno con la somministrazione di Sodium Pentothal, un anestetico più noto come siero della verità. Sotto l’influenza di questo farmaco, i ricordi del paziente sono stimolati e monitorati dai medici attraverso un lungo processo psicoanalitico. Da questi frammenti emerge uno scenario mnemonico collettivo: ciò che ascoltiamo, in particolare le vicende della Seconda Guerra Mondiale, che emergono tra lo stato del sogno e della veglia, non è solo la storia di un individuo, ma la nostra storia, in cui tutti siamo coinvolti.

168 Sections of a Human Brain (2009-2014) presenta una serie di fotografie del primo taglio trasversale del cervello, tra il 1908 e il 1912, che lo psichiatra Gerbrandus Jelgersma – uno dei primi in Olanda ad adottare la teoria freudiana – collezionò per i suoi studi sulla memoria umana. Disposte in sette tavoli d’acciaio, le immagini anatomiche vengono presentate insieme a una copia del libro di Alexander Luria, Viaggio Nella Mente di un uomo che non dimenticava nulla (1968), in cui è racchiuso il celebre studio dello psicologo russo su un giovane giornalista con una memoria illimitata.

The Prison of Santo Stefano (2011-2013) si nutre delle ricerche della Biscotti sullo stato di detenzione e gli effetti psicologici causati dall’isolamento all’interno del primo carcere costruito per ergastoli sull’isola di Santo Stefano: una struttura panottica risalente al 1793. Questo tipo di struttura, sviluppata da Jeremy Bentham, esprime il desiderio delle competenze istituzionali di punire il detenuto annullando la sua identità, attraverso la costante sensazione di essere controllati.

Rossella Biscotti. I Dreamt

Per quest’opera, l’artista realizza le sculture con dei fogli di piombo. Il processo di lavoro è documentato in un video girato in 8 mm. Un lavoro che evidenzia i danni subiti dai detenuti lungo il corso della loro prigionia, i segni permanenti lasciati dalla prigione sul corpo. Il tutto evoca una vera sensazione di restrizione dello spazio, che è quello della prigione. Nel secondo film del 2013, la Biscotti documenta l’azione politica Bringing flowers to the cemetery of the detainees who died while serving life sentences, progetto cominciato insieme a Nicola Valentino, un ex prigioniero politico condannato all’ergastolo, e sostenuto dai detenuti di diversi carceri italiani. Negli ultimi anni, lapidi anonime nel cimitero dell’isola sono state nominate grazie a una mappa preparata da un anarchico che aveva visitato l’isola poco prima che il carcere chiudesse. Da questa azione è nato il movimento Liberi dall’ergastolo.

L’opera di Rossella Biscotti indaga il controverso rapporto tra storia, memoria e identità sociale, attraverso un approfondito processo di ricerca, che evoca un territorio neutro, una sorta di limbo, tra i ricordi dell’individuo e il trasferimento, la fusione a memoria collettiva.

© CultFrame 07/2014

 

INFORMAZIONI
Rossella Biscotti. For the Mnemonist, S.
Dal 28 maggio al 17 agosto 2014
WIELS, Centre d’Art Contemporain/Avenue Van Volxem 354 1190 Bruxelles/ tel +32 (0)2 340 00 53
Orario: Mercoledì – Domenica 11h00 – 18h00/ 8 €

LINK
WIELS, Bruxelles

 

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Chiara Bartoletti

Chiara Bartoletti, classe 1981, appassionata di cinema si diploma alla scuola di recitazione « Teatro Blu » di Beatrice Bracco. Nel 2008 si laurea in « Storia e Critica del Cinema » presso l’Università Tor Vergata di Roma e nel 2011 frequenta il Master in Critica Giornalistica, organizzato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Curiosa e avventurosa di natura si trasferisce a Bruxelles da dove scrive per CulfFrame Arti Visive.

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